I PIU' LETTI
CAPITANI CORAGGIOSI. GIANNI PIVA: «DALLO SNOWBOARD AL CICLISMO, CON NORTHWAVE SIAMO SEMPRE AL SERVIZIO DELLO SPORT»
di Pier Augusto Stagi | 02/05/2025 | 08:12

Ci sono un italiano, un americano e un giapponese… sembra l’incipit di una barzelletta, ma è invece l’inizio di una storia. Una storia italiana, una delle tante che abbiamo raccontato in questi due anni di “Capitani Coraggiosi”. Un italiano, un americano e un giapponese che si trovano sostanzialmente nel Veneto operoso, in quel distretto della scarpa che si è fatta strada nel mondo. Mani forti e cervello fino, volontà di ferro. Anche Gianni Piva, classe 1947 (nato a Crocetta del Montello il 15 maggio, ndr), ha questo Dna.
È il signor Northwave, l’italiano che ha intercettato l’americano e il giapponese, che in pratica gli hanno cambiato la vita, come del resto lui ha contribuito a renderla molto migliore a loro. Lo in­contriamo nella bellissima sede della sua azienda a Pederobba, in provincia di Treviso. Un signore senza un capello bianco perché di capelli non ne ha, ma quello che a noi interessa è la sua storia e quella, ve ne renderete conto, è tutta da raccontare.

Come è stata la sua infanzia?
«Bella e serena. Da bambini si sta bene e io ho avuto la fortuna di essere nato nell’immediato dopoguerra, in un mo­mento di grande euforia per il nostro Paese. Non c’era nulla, ma c’era la vo­glia di ricominciare e chi aveva volontà c’è riuscito. Mamma Agnese era casalinga e ha tirato su quattro figli come meglio non avrebbe potuto: Anna, Ornella e Sergio. Io l’ultimo, il più piccolo, il più coccolato. Papà Al­berto era migrato in Belgio, a Mar­ci­nelle, per la­vorare come minatore, ma non per molto. Dal carbone ne era uscito in tempo, grazie alla sua passione per i camion. Si è sempre dato da fare e ar­rivò ad avere anche quattro camion, che trasportavano un po’ di tutto, so­prattutto frutta. Durante la guerra ha perso tutto ed è stato rimborsato con 500 mila lire. Non si diede però per vinto, era tosto come pochi e risoluto come nessuno. I camion gli piacevano e con i camion è tornato a lavorare. So­no cresciuto a Ponte di Pietra di No­garé, frazione di Crocetta del Montello. A scuola fino alla quinta elementare, poi al lavoro, per la mia gioia. A 12 anni sono già alla Dolo­mite, che all’epoca era già una grandissima azienda, con oltre 160 dipendenti: pensi che la Nordica ne aveva solo 16. Si lavorava tanto, anche la domenica mattina, quando si andava a tagliare l’erba in azienda. Lamentarsi? Mai! Si arrivava dalla fame e avere un impiego era un privilegio, una opportunità. Fe­lici di portare a casa due palanche e io felicissimo di essere utile alla mia famiglia. Alla Dolomite ci resto fino a 17/18 an­ni: ci entro come ragazzo di bottega ed esco che sono un buon lavorante e un buon tecnico. Poi passo alla Munari (al montaggio, ndr), la pri­ma a pensare e a costruire gli scarponi in materiale plastico. Nel frattempo - è il 20 giugno 1970 - convolo a nozze con Daniela Bar­bisan. In quel periodo mia moglie si mette a fare orlature in proprio per la Munari, come terzista. Nel frattempo conosco Clau­dio Bolzonin, che è un geniaccio che lavora in Caber, ma si diletta anche in invenzioni. Tra le altre, crea una protezione in sughero, un riempimento per rendere la zona dei talloni e delle caviglie degli scarponi molto più confortevoli. Bolzonin è un mago degli stampi ed è un creativo di assoluto valore e quel prodotto mi fa accendere la lampadina. Mi metto in gioco: basta posto fisso, mi trasformo in artigiano. Io e mia moglie in pratica fondiamo il Calzaturificio Piva, la no­stra piccola azienda familiare: è il 1972. Le cose vanno bene, diciamo a gonfie vele, il lavoro è tanto e noi non abbiamo paura a dedicare ogni nostra giornata al lavoro. Sono anni di progettualità e opportunità. Chi si impegna, ot­tiene: noi otteniamo molto. Siamo or­mai richiesti, il passa parola è la nostra fortuna e siamo ormai dei contoterzisti affermati. Lavoriamo per le maggiori aziende del settore, ma la svolta ci arriva dallo snowboard».

Arriva l’americano.
«Jack Burton è un numero uno nella produzione di tavole e accessori per lo snowboard, questo sport innovativo che da noi non si è ancora palesato. Noi facciamo quello che sappiamo fare: lavoriamo. Siamo contoterzisti e ci mettiamo a disposizione di Burton, che ci sollecita a realizzare qualsiasi cosa. Nel frattempo continuiamo a la­vo­­rare per aziende di assoluto livello come Salomon, Nordica e Tecnica. Ma è lo snow che ci fa conoscere al grande pubblico, grazie alla prima scarpetta morbida da snowboard creata nel 1978».

E il giapponese cosa c’entra?
«C’entra, c’entra eccome. In quegli an­ni arriva da me Kano Yamanaka dell’azienda Levante Inc, un giapponese che adora il nostro Paese e parla l’italiano meglio di me. Mi dice: c’è un bel marchio americano che possiamo comprare. È la Northwave. Suona bene, mi dice: io lo prendo per il Giappone e tu per il resto del mondo. Bene, dico io, con quali soldi? Se non li hai, te li do io! mi risponde. Nel 1985 per 130.000 dollari acquisiamo il marchio Northwa­ve da un eccentrico personaggio cali­forniano che realizzava tavole e vele da windsurf. Quella è la svolta: da Cal­za­ture Piva a Northwave. In verità i prodotti per lo snow, avevamo già co­minciato a produrne non solo per Bur­ton, ma anche per un nostro marchio creato apposta per il mercato dello “snow”: “HotLine”. Ma avendo acquistato il marchio Northwave, da quel momento in poi produciamo solo con il nuovo brand ed è subito un successo. Un vero e proprio boom. Pensi che cresciamo talmente tanto da diventare il marchio numero uno negli USA. Poi negli Anni Ottanta non stiamo lì tan­to a girare i pollici, tanto lavoro e qual­che acquisizione. Prendiamo Dra­ke, brand molto conosciuto nell’ambiente snowboard, e Bakoda, famoso per l’attrezzatura outdoor».

E le scarpette per il ciclismo quando arrivano?
«Nel 1993, a grande richiesta, lanciamo sul mercato la prima scarpa per mountain-bike: la bi-color Northwave In­te­gral. Riconoscibile per il doppio colore - gialla a destra e rossa a sinistra - la prima scarpa da MTB viene affiancata qualche anno dopo da una versione adatta ad un utilizzo puramente stradale: la Northwave Compact. A portare l’azienda ai vertici mondiali ci pensa Paola Pezzo che vince il Mon­diale mountain bike nel ’95 e si ripete alle Olimpiadi di Atlanta ’96, sempre nella stessa disciplina. Per vedere North­wa­ve primeggiare nel mondo strada invece bisogna aspettare il 1997 quando Ivan Gotti vince la Maglia Ro­sa al Giro d’Italia».

Ma una grande mano ve la da anche Mario Cipollini…
«Una grandissima mano, a suon di vittorie. Mario è stato un grandissimo atleta, per quanto mi riguarda il velocista più forte di tutti i tempi, ma è stato soprattutto un eccellente uomo immagine: personalità e carisma da vendere. Prima di aprire il nuovo millennio, che sarà segnato da innumerevoli successi, c’è tempo di vedere il debutto della Northwave Evolution. Nel 1999 nasce infatti la scarpetta - realizzata in più occasioni con livree esclusive e mol­to creative - che accompagnerà Ma­rio Cipollini in una moltitudine di vittorie. Ad esempio nel 2002, quando il “Re Leone” trionferà alla Milano-Sanremo e al mondiale di Zolder. Dagli anni duemila in poi, sono tanti i talenti ciclistici su strada che indosseranno le no­stre scarpette. Pensiamo ad esempio a Tom Boonen, il belga cacciatore di classiche del nord, e Fabian Cancellara, lo svizzero cacciatore di ori olimpici, ma­glie iridate e classiche del nord, ai fratelli Schleck e al fuoriclasse belga Philippe Gilbert, passando per la mountain bike con campioni del calibro Gunn-Rita Dahle, oro nel Cross Coun­try alle olimpiadi di Sidney 2000 e José Hermida, per arrivare ai giorni nostri, con atleti del calibro di Filippo Ganna, Elisa Longo Borghini o Matej Mohoric».

Nel 2000 comincia anche a vestire gli atleti.
«Esattamente, nasce la prima collezione di abbigliamento: comfort e traspirabilità le parole d’ordine. Linea giovane, sportiva e non: i nostri capi non sono solo indumenti per lo sport, ma anche per il tempo libero. Vestire Northwave è un modo di essere e interpretare la vita, fatta di colori, prodotti tecnici e linee esclusive».

C’è una cosa che non sopporta?
«Le bugie. Amo le persone dirette, che dicono in faccia ciò che pensano».

Cosa invece ama?
«Stare con la mia famiglia e i miei ni­poti. Oppure con gli amici di una vita a bere un buon bicchiere di prosecco».

Uno solo?
«Diciamo almeno tre».

Un piatto.
«Adoro mangiare carne bianca, in particolare i polli che allevo io».

Fiori.
«I gerani».

Film.
«“Il Gigante” e “La valle dell’eden”, con James Dean».

Quindi attore James Dean…
«Esattamente, più Marlon Brando».

Attrice.
«Sophia Loren e Claudia Cardinale».

Musica.
«Mi piace un sacco, ascolto di tutto. I miei preferiti? Mina e Celen­ta­no».

La canzone.
«“Il cielo in una stanza”, cantata chiaramente da Mina».

Ha un corridore del cuore?
«Mario Cipollini mi è piaciuto davvero un sacco, avrei voluto avere tra i miei campioni un atleta come Miguel In­du­rain».

Sportivo di tutti i tempi.
«Omar Sivori».

È un filo juventino?
«Abbastanza, anche se ultimamente mi ha regalato più amarezze che gioie».

Ha un sogno per la sua Northwave?
«Ce l’ho tutti i giorni quando entro in azienda: vedere tutti questi ragazzi, tut­ti questi giovani bravi e motivati che la­vorano per il bene di un’azienda che si è sempre rivolta ai giovani mi piace un sacco. Questo è un sogno che si rinnova tutti i giorni. Mi creda, non potevo chiedere di più alla vita: ho una bella azienda e una bella famiglia. Proget­tia­mo sogni e io ogni mattina passo d’ufficio in ufficio a salutare: è il mio personale ringraziamento a dei giovani che tengono giovane un’azienda che ha una grande storia. Sono felice della mia famiglia, dei miei nipoti. Come canterebbe Jovanotti, sono un ragazzo fortunato. Non sono più un ragazzo? Mica vero, io mi sento giovanissimo: sono i miei ragazzi a tenermi così».  

A chi deve dire grazie?
«A tantissime persone, dai miei genitori a mia moglie e alle mie figlie. Però un grazie lo devo a Burton e a Levante: so­­no stato bravo a cogliere l’attimo, lo­ro a venirmi a cercare».

Come inizierebbe la sua storia?
«C’era una volta e c’è ancora una grande azienda che di nome fa North­wa­ve…».

E se le dicessi: ci sono un italiano, un ame­ricano e un giapponese?
«Va benissimo: iniziamo così».

Fine.

GIA' PUBBLICATI

NICOLA ROSIN: «VOGLIO PORTARE COLNAGO TRA I MARCHI PIU' DESIDERATI DEL MONDO»

CLAUDIO MARRA: «UNA VITA IN VIAGGIO E ORA VOGLIO PORTARE FSA NELLA TOP 5 MONDIALE»

DAVIDE ROSSETTI: «SIDI FACCIA VALERE IL SUO ESSERE MARCHIO DI QUALITA'»

STEFANO VIGANÒ: «LAVORARE IN GARMIN È UNA SFIDA CONTINUA»

DAVIDE BRAMBILLA: «IL SOGNO AMERICANO? GRAZIE A TREK E AD UN GRANDE GRUPPO E’ DIVENTATO... ITALIANO»

FEDERICO ZECCHETTO: «DIAMANT, ALE’, MCIPOLLINI: OCCASIONI SPECIALI CHE SI SONO TRASFORMATE IN IDEE VINCENTI»

ALESSIA PICCOLO: «RIVOLUZIONE A COLORI E RIVOLUZIONE FEMMINILE: COSI’ ALE’ HA CAMBIATO IL MONDO»

SALVATORE TRUGLIO: «STELLA YU CI HA CHIESTO RICERCA E INNOVAZIONE: E' NATA PROLOGO»

GIAN LUCA POZZI: «CON DRALI ABBIAMO LE RADICI AFFONDATE NELLA STORIA E SIAMO PRONTI A COSTRUIRE IL FUTURO»

MARCO GENTILI, IL NUOVO CEO DI BIANCHI: «VOGLIAMO ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO MONDIALE»

MONICA E PAOLA SANTINI: «TECNOLOGIA E ANIMA GREEN NEL FUTURO DI QUESTA AVVENTURA»

MIRKO FERRONATO: «URSUS DA SEMPRE È SINONIMO DI SFIDE E DI VOGLIA DI CRESCERE»

ANNA SALICE: «DALLA TECNOLOGIA AL DESIGN, SALICE HA SEMPRE SAPUTO VEDERE LONTANO»

PAOLO GUERCIOTTI: «UNA VITA TRA LE BICICLETTE, MILLE CORSE, MILLE MAGLIE E... DUE GIOIELLI»

ALESSIO CREMONESE: «MANIFATTURA VALCISMON E’ UN’AZIENDA FAMIGLIA CHE  HA FATTO LA STORIA E ORA...»

FAUSTO PINARELLO: «SIAMO UNA FIRMA DEL LUSSO, UN OGGETTO DEL DESIDERIO»

I FRATELLI GASTALDELLO: «UNITA' DI INTENTI PER FAR CRESCERE ANCORA LA WILIER

LUCA LOCATELLI: «CON DEDA INDUSTRIE SIAMO AL FIANCO DEI CAMPIONI E DEI SOGNI DI CHI FA SPORT»

ALBERTO SORBINI: «SETTANT'ANNI DI ENERVIT AL SERVIZIO DEI CAMPIONI: UNA RIVOLUZIONE CONTINUA»

MAURIZIO SPREAFICO: «VELOPLUS STA CRESCENDO, HO TRE RAGAZZI E UN TEAM FANTASTICI E POI C'E' SEMPRE LEI, LA BICI...»

STIJN VRIENDS: «VITTORIA E' GIA' IN UNA NUOVA DIMENSIONE GRAZIE A MATERIALI NATURALI O RICICLATI»

GIUSEPPE BIGOLIN: «RICERCA TECNOLOGICA E PASSIONE SI FONDONO NELLA STORIA DI SELLE ITALIA»

ANTONIO COLOMBO: «CICLISMO E ARTE, LA MIA VITA È STATA SEMPRE CONTROVENTO»

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Chamois Butt’r, marchio distribuito in Italia da Ciclo Promo Components, ha una linea di creme per fondello per migliorare il comfort in sella. Tra le varie proposte troviamo anche ULTRA, un...

Prologo presenta oggi RAION, la nuova sella che va ad ampliare la già ben allestita gamma All-Road. Realizzata con materiali riciclati e dotata di un riuscito equilibrio tra comfort, versatilità e...

“Nome omen” direbbero gli antichi Romani ed è nel nome che si avverte il destino di questa nuova bici Merida. Mission, ecco a voi la nuova gravel sviluppata per compiere...

Umido o asciutto? Eccoli qui, i due estremi che vi fanno tremare quando pianificate la vostra uscita quotidiana e non sapete come vestirvi. Castelli nel giro di poche settimane ha...

La data in cui tutto verrà rivelato è vicina, si parla infatti del 4 dicembre, ma una piccola anticipazione possiamo farla. Q36.5® stupisce ancora una volta per la continua voglia di innovare...

Sport Performance è il cerotto sportivo concepito da Omstrip per aiutare l’atleta a migliorare non solo la performance muscolare, ma anche  l’equilibrio e la resistenza durante l’attività fisica. Il marchio,...

Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta...

Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+,...

La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella...

Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato...

"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito...

In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi...

La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record...

Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento...

Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo...

Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima...

Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di...

Il nuovo configuratore “YOUR LOOK A la Carte” diventa il braccio armato della tua immaginazione, anzi, direi che è e sarà il traduttore universale che ti permetterà di progettare il...

Ritorno alle origini per la settima edizione della Napoli Obliqua, con un meraviglioso percorso tra l'area del centro città Patrimonio Unesco, quello dell’area del Parco delle Colline Metropolitane e quello...

Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR ID2 vi porta in una nuova dimensione della velocità e...

Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su...

Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente performanti, gli effetti per i consumatori finali sono decisamente vantaggiosi....

I ragazzi di Partington.cc, capitanati dal fondatore Jon Partington, hanno una sola ambizione, ovvero quella di rivoluzionare il mondo delle ruote da ciclismo. Dalle volontà alle azioni il passo è breve,...

Gregario, giovane marchio italiano di biciclette artigianali in fibra di carbonio, è stato premiato con il prestigioso titolo di “Best New Builder” durante la fiera Bespoked 2025, svoltasi dal 10...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Umido o asciutto? Eccoli qui, i due estremi che vi fanno tremare quando pianificate la vostra uscita quotidiana e non...
Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui...
Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR...
Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente...
di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy