I PIU' LETTI
CAPITANI CORAGGIOSI. SALVATORE TRUGLIO: «STELLA YU CI HA CHIESTO RICERCA E INNOVAZIONE: E' NATA PROLOGO»
di Pier Augusto Stagi | 03/01/2024 | 08:12

Preambolo premessa, ma an­che introduzione, spesso dell’autore. Nella premessa ci può essere anche un antefatto, da cui parte il tutto narrativo. In questa intervista c’è anche un prologo, esattamente questo, atto a introdurre il personaggio del mese, il nostro Capitano Coraggio­so, Salvatore Truglio, amministratore delegato di Prologo.

Ultimo di quattro figli, Salvatore nasce l’11 marzo del 1969 dall’amore di mam­ma Maria e papà Carmelo, che avevano già dato alla luce Betty, Rosy e Nina. Papà nel 1968 si trasferisce da solo a Bellusco, in Brianza, alle porte di Milano dove già c’erano amici e pa­renti emigrati dalla Sicilia in cerca di fortune e di un po’ di agiatezza. Papà Car­melo trova lavoro come operaio alla Gilera e dopo due anni viene raggiunto da mamma Maria con tutti e quattro i figli, Salvatore compreso, che di anni ne ha solo uno. 

«Anni duri per i miei, non per noi bambini che cresciamo nella spensieratezza della nostra età - racconta Sal­va­to­re Truglio, il signor Prologo, sposato con Katia Marchetti, fashion designer -. Come ero? Vivace, molto vivace, diciamo pure con l’argento vivo addosso. Sempre in movimento, sempre a rincorrere una palla. Cresco con il grande sogno di diventare un giorno un campione di calcio, come tanti ragazzini della mia generazione. Ma in quegli an­ni divento anche un tennista, visto che ho la fortuna di vivere l’epopea di Pa­natta & C. che per la prima volta nella storia si aggiudicano l’ambita insalatiera della Coppa Davis. In precedenza, prima del pallone o co­munque prima che raggiungessi l’età giusta per entrar a far parte di una società di calcio, mi dedico alla corsa campestre. Sono an­che bravino: tipo scattante e resiliente. Prima gara 4°! Poi, però, torno al mio vero amore: il calcio».

Ruolo?
«Centrocampista: mi è sempre piaciuto mettermi a disposizione della squadra per mandare in gol i miei compagni. Mi è sempre piaciuto avere visione e organizzare il gioco».

Oggi è anche un po’ allenatore…
«Un amministratore, un manager è chia­ramente una sorta di coach: devi mettere tutti nelle condizioni ideali per poter poi rendere al massimo».

Una sorta di Andrea Pirlo…
«Quello della Juventus, chiaramente, la mia squadra del cuore. Sì, Pirlo mi piace: grande classe, grandissima personalità e visione di gioco. L’ultimo dei grandi».

Le scuole?
«A Bellusco, paese di 5 mila anime. Elementari, medie e poi il diploma di odontotecnico conseguito alla Cesare Correnti di Milano. Il primo impiego nell’anno del diploma: 1989. Vado a fare in pratica il “garzone”, l’apprendista, chiamatelo come volete, in un laboratorio odontotecnico e mi trovo a fare modelli in gesso. Nel 1990, però, arriva la cartolina rosa…».

Si va a naja: c’è da assolvere il militare.
«Esatto. Finisco a Roma come autiere e mi mettono al servizio di generali, politici e funzionari che devono essere scarrozzati in giro. Nel 1991 mi congedo e finisco alla Dall’Oca di Arcore, uno studio dentistico e di odontoiatria molto quotato nel quale faccio tre anni di grande formazione. Avevamo clienti importanti, che andavano da Silvio Berlusconi ai Pooh, oltre a moltissimi personaggi dello spettacolo, ma ad un certo punto però capisco che quella non è la mia tazza di the».

Scusi, ma la bicicletta quando entra a far parte della sua vita?
«Quando Claudio Marra, il signor FSA, mi regala una bellissima Dart di alta gamma montata xt lx: comincio a pedalare e me ne innamoro».

Con il calcio ha chiuso…
«Vado avanti fino a 26 anni un po’ a fatica, anche perché a 16 anni mi rom­po i legamenti crociati e la mia vita sportiva da quel momento non è più la stessa. Arrivo comunque a giocare in promozione, buon livello, ma quello era ormai il mio livello, il mio limite».

Quindi…
«Pedalo, scopro il fascino della bicicletta, comincio a pensare che è arrivato il momento anche di cambiare vita, di fare qualcosa che senta più mio. Vo­levo viaggiare e incontrare persone, non passare le giornate in un laboratorio. Nel 1994 decido di fare un viaggio negli States, a Vail per la precisione, dove si stanno svolgendo i mondiali di MTB e trasformo la mia passione in la­voro. È in quei giorni che vengo a co­noscenza che c’è Tagliabue, un’organizzazione di vendita molto quotata dell’epoca, che cerca delle figure commerciali da inserire nel proprio organigramma. Loro rappresentavano marchi importanti come Columbus e 3T, Vit­toria e Selle Italia, Ofmega e Regina Rag­gi e io senza esitazione mi faccio avanti. Mando il mio curriculum, vado a fare un colloquio e mi assumono: mie le zone di Lombardia, Piemonte e To­scana. Dopo otto mesi, Columbus e 3T escono dalla Tagliabue e Paolo Erze­go­vesi, allora amministratore delegato di Columbus, mi fa una buona proposta e mi assume come commerciale Italia. Nell’arco di tre anni divento responsabile commerciale anche per i paesi latini e nel 2001 responsabile commerciale Europa di Gruppo, che nel frattempo aveva inglobato i marchi di Columbus, 3T e Cinelli».

Una bella escalation…
«Beh, lavorare con gente del calibro di Antonio Colombo, Claudio Marra e Lu­ciano Fusarpoli è stata per me davvero una grande fortuna: ognuno di loro è stato o è ancora un’eccellenza del mondo della bicicletta. E grazie a Claudio Marra, io ragazzino ambizioso e volenteroso, imparo tantissimo, arrivando ad un certo punto ad affiancarlo anche nelle sponsorizzazioni dei team. Nel frattempo, però, il mondo cambia: dall’acciaio si passa all’alluminio e poi al carbonio. Iniziano i problemi. Marra esce e va a fondare FSA, in Gruppo arriva Seghezzi per cercare di riposizionare l’azienda con scarsissimi risultati; a quel punto accetto la chiamata di De­dacciai. Passo a lavorare per la famiglia Locatelli, lì ci resto un anno e mezzo, ma soprattutto ho la fortuna di incontrare un altro uomo fondamentale per la mia crescita e la mia formazione professionale: Fulvio Acquati, persona di una cultura fuori dal comune».

Tanti incontri importanti…
«Che sono l’essenza della vita. Incon­trare persone come Antonio Co­lombo, visionario assoluto, è una delle fortune della vita. Così come avere a che fare con persone come Claudio Mar­ra o Luciano Fusarpoli, piuttosto che con un uomo di straordinaria umanità e cultura come Fulvio Acquati, so­no senza dubbio dei doni che la vita ti fa, ma tu devi avere la capacità e dico anche l’umiltà di capire che quelle persone non solo sono un dono, ma anche un’opportunità».

Per capirlo bisogna essere bravi.
«E forse lo sono stato, come quando ho incontrato un’altra persona fondamentale per la mia vita professionale: è accaduto quando la mia strada si è in­crociata con quella di Stella Yu».

La sua stella guida.
«Lavorativamente parlando sì. Stella Yu è stata un altro incontro pieno di tut­to. Lei è una donna di assoluto carisma, capace di partire da zero e creare un impero. Lavorava come assemblatrice di biciclette a Taiwan ed è stata la prima capace di esportare biciclette da Taiwan agli States. Oggi è una signora di 78 anni, capace e visionaria, che guida ancora con grande lungimiranza Velo Enterprise. Lei ad un certo punto ha la capacità di capire a Taiwan ci so­no le biciclette ma mancano gli ac­ces­sori, soprattutto non ci sono produttori che sanno fare le selle. Lei ha idee e coraggio: va dal suo capo e gli espone la sua idea. “Se mi dà fiducia, le selle le facciamo noi”. Ha carta bianca. Era il 1979 e oggi conta 2 mila dipendenti e una produzione di oltre 15 milioni di selle. Ha cinque fabbriche tra Taiwan, Cina e Vietnam. Bene, un giorno in­contro questa donna fantastica che pro­duceva selle per quasi tutti i maggiori marchi mondiali e mi sottopone la sua idea: ha intenzione di produrne con un suo marchio. Non solo vuole produrne, ma vuole che siano bellissime, frutto di ricerca e innovazione».

Quindi…
«Era maggio del 2005 e in quel periodo Stella Yu mi chiede di prepararle un “business plan”. A fine luglio la raggiungo a Taiwan dove la incontro e mi dice: ok, il progetto mi piace! Chiedo un budget e dopo soli quattro giorni ho il bonifico sul conto. Da lì parte tutto: foglio bianco, scriviamo la storia di Prologo».

Come nasce il nome Prologo?
«È una mia intuizione. Ce l’avevo in testa. Cercavo un nome che ci identificasse e visto che la vita è una corsa a tappe, il prologo è l’inizio di ogni Grande Giro. In verità il prologo è anche l’inizio di una nuova storia. Quindi l’idea di chiamarci Prologo convince subito tutti e queste indicazioni le forniamo ad una quotatissima agenzia americana. A loro spetta il compito di scegliere il carattere del mar­chio e ideare il logo. Così nasce anche la nostra Big O, la “grande O”, che poi è un cronometro. Nel frattempo avevo creato Velo Europe e registrato il marchio. Lavoriamo sulla gamma e al mondo ci presentiamo ufficialmente nel 2006 alle fiere di Milano e a Friedrichshafen. In quel momento avevo già un ottimo rapporto con Col­nago, in questo caso con Ernesto, il quale mi diede la possibilità di presentarmi il 31 agosto del 2006 in fiera con le mie selle, in particolare con la famosissima “Choice”, una sella con scocca intercambiabile che viene montata su tutte le biciclette Colnago e la stessa co­sa la facemmo con la Focus. In quel periodo iniziammo contestualmente anche la nostra collaborazione con la Milram e con la Tinkov che entrava nel ciclismo nel 2007».

Dove nasce la Prologo?
«Dove era nata qualche anno prima la FSA di Claudio Marra, la vecchia sede Rossin a Cavenago. Apro l’ufficio e la società era composta da me, punto. Fa­cevo il venditore, facevo l’amministratore, facevo il commerciale e anche la logistica. Di giorno andavo in giro a vendere il prodotto, la sera tornavo e an­davo in magazzino a preparare i cam­pioni. Dopo quattro mesi in cui ero uno e trino, prendo la mia prima impiegata: Barbara Sironi. Poco dopo arriva Nicola Vernaglione, che ho inserito per seguire anche la parte commerciale e di amministrazione. Con lui ab­biamo fatto quattro anni di sviluppo di prodotto e di marchio a livello internazionale, e la svolta arriva quando in­contro Bjarne Riis».

Scusi, cosa c’entra Riis?
«C’entra, eccome se c’entra. Era il team manager della CSC, in quel mo­mento la formazione di riferimento a livello mondiale. Bjarne è sempre stato considerato un perfezionista, uno che ha sempre ricercato il meglio. Io lo in­contro, gli illustro il nostro progetto e lui mi chiede dei campioni da far testare ai corridori. Chiaramente in un amen gli faccio avere tutto. Dopo dieci giorni mi manda un suo primo feedback, dove mi dice ciò che secondo lui bisognava migliorare. Mando tutte le osservazioni a Taiwan e nel giro di poche settimane ricevo l’up-dating e lo presento a Bjarne, il quale rimane sorpreso per la velocità. Fa i suoi test e le sue verifiche e mi chiede ancora qualche correttivo. Al terzo campione si convince che noi eravamo quello di cui aveva bisogno, per velocità, flessibilità e rigore. Però c’è un problema…».

Quale?
«La Cervélo. Per loro eravamo troppo giovani. Così Gerard Vroomen (olandese, che con il canadese Philipe White ha fondato la Cervélo, ndr) si mise inizialmente di traverso, ma con una sola telefonata Bjarne seppe aprirci ogni por­ta e da quel momento la nostra collaborazione con Gerard fu proficua e stimolante».

Tanti corridori, tanti campioni e tanti tester: chi i più preziosi?
«Tanti, perché fortuna vuole che abbiamo sempre avuto a che fare con grandi corridori. Ai tempi della Milram Ales­sandro Petacchi ha ricoperto un ruolo molto importante. Tante informazioni per migliorare il prodotto sono proprio arrivate da lui. Alessandro ci ha fatto capire l’importanza dell’ergonomia e delle forme: la posizione più o meno aggressiva. Ci ha dato davvero tanti in­put. Lui è stato uno dei primi, poi è arrivato Bjarne Riis, uno stimolatore seriale, tanto è vero che grazie a lui ab­biamo cominciato a lavorare anche sul­le selle da crono per Fabian Can­cellara. La prima l’abbiamo studiata appositamente per la crono nel 2009, in collaborazione con Fabian e Bjarne. In­se­rendo dei materiali antiscivolo, materiale grippante siliconico. Ed è in quell’anno che come Prologo festeggiamo la vittoria di tappa nel cronoprologo del Tour e la conseguente maglia gialla di Cancellara, che l’anno prima ci aveva già regalato la Sanremo. Sempre nel 2008, in ogni caso ed è bene ricordarlo, avevamo già vinto il Tour con Carlos Sastre, mentre alle Olimpiadi di Pechino facciamo incetta di medaglie. Con Chris Hoy arrivano tre ori olimpici e due mondiali. E sempre con Fa­bian Cancellara, l’oro olimpico nella crono».

Petacchi e Zabel, Cancellara e i fratelli Schleck, poi Tom Boonen e Contador Wiggins e Froome.
«Come le ho detto la lista dei campioni con i quali abbiamo collaborato, misurato e abbiamo sviluppato i nostri prodotti è lunga. Con Alberto abbiamo vin­to tutto, come del resto con la Sky. E un corridore come Peter Sagan non è stato da meno. Per lui, tanto per farle un esempio, abbiamo creato una sella che potesse ridurre tutti i picchi di pressione nella zona prostatica non per­ché Peter avesse un problema, ma perché lui esigeva costantemente com­fort. Tra i nostri tester di riferimenti non posso però trascurare Matej Mohoric, ragazzo di rara intelligenza e di assoluta sensibilità, sia umana che tecnica».

Oggi siete a fianco di Tadej Pogacar.
«Il massimo. Un campione a tutto ton­do, capace di conquistare corse e simpatie per il suo carattere. Con Tadej abbiamo sviluppato e lanciato nel 2019 la prima sella corta sul mercato (assieme a Specialized, ndr), oggi è il trend di tutti. Ancora una volta abbiamo ri­voluzionato il modo di pensare la sella. E oggi abbiamo la Nago R4, la sella con la quale Tadej sta correndo e con la quale affronterà il prossimo Giro d’Italia».

La ricerca è comunque nel vostro Dna.
«È quello che ci ha chiesto sin da subito Stella Yu. Potevamo puntare sui vo­lumi, ma lei ha chiesto immediatamente ricerca e sviluppo: voleva performance e qualità. Nel 2012, tra le tante cose fatte in questi anni e che hanno contribuito a scrivere la nostra storia e non solo, c’è il progetto CPC - Con­nected Power Control -, un polimero in 3D da noi brevettato che garantisce prestazioni e comfort attraverso assorbimento delle vibrazioni, grip e stabilità di posizione. Pensi che questo progetto lo presentammo a Riis e lui lo volle in esclusiva. Prima di allora questo materiale era stato utilizzato solo in F1 e in campo militare».

Per la serie: addio cartavetrata.
«Esattamente».

Quando era ragazzo seguiva il ciclismo?
«Ho cominciato nel 1994, quando sono stato negli States. L’anno di Pantani, che è stato il mio primo grande amore, unitamente a Mario Cipollini, uomo di una sapienza tecnica profondissima. Ricordo tutti gli spunti che mi dava per migliorare il prodotto. Con Mario ho avuto ottimi rapporti quando lui correva con le Specialized».

La corsa dei sogni?
«Il Giro delle Fiandre».

Ha un colore?
«Il blu».

Il fiore?
«La rosa».

Il film?
«The Godfather, il Padrino, ma anche I tre giorni del condor e tutti i James Bond della storia».

La musica?
«Amo il rock, il mio gruppo di riferimento sono stati gli U2: ora ascolto i Coldplay».

Italiani?
«Ascolto da Battisti a Salmo».

L’attore?
«Italiani Stefano Accorsi e Pierfran­ce­sco Favino, straniero Robert De Niro e Robert Redford».

Attrice?
«Scarlet Johansson, Angelina Jolie e Monica Bellucci».

Letture?
«Leggo riviste di settore».

Passioni?
«La bicicletta, unitamente alla cucina e ai viaggi».

Cucina?
«No, ma mangio e amo mangiare bene. Ma la vera passione solo le macchine sportive».

La macchina per eccellenza?
«Una Aston Martin».

Ha un sogno?
«Ne ho tanti, anche se ne ho realizzati diversi e uno è prossimo a realizzarsi. Con l’università di Pisa abbiamo sviluppato “MyOwn Pressure Map”, un ulteriore passo in avanti in favore della scelta ottimale della sella. MyOwn Pres­sure Map si basa sulla mappatura delle pressioni che si generano sulla sella, grazie ad un software sviluppato appunto in collaborazione con l’Uni­versi­tà di Pisa.  Sarà un prodotto distribuito ai dealer e ai biomeccanici. Da questo mese sarà possibile quindi an­dare in un negozio e, grazie ai questi tappetini a sensori messi sulla sella, capire se quella scelta è giusta e soprattutto se è posizionata in modo corretto».

Insomma, un tappetino a sensori come prologo per scegliere la giusta Prologo.
«La sintesi mi sembra perfetta».

GIA' PUBBLICATI

NICOLA ROSIN: «VOGLIO PORTARE COLNAGO TRA I MARCHI PIU' DESIDERATI DEL MONDO»

CLAUDIO MARRA: «UNA VITA IN VIAGGIO E ORA VOGLIO PORTARE FSA NELLA TOP 5 MONDIALE»

CRISTIANO DE ROSA: «DALLA "BUTEGA" ALLA CONQUISTA DEL MONDO»

DAVIDE ROSSETTI: «SIDI FACCIA VALERE IL SUO ESSERE MARCHIO DI QUALITA'»

STEFANO VIGANÒ: «LAVORARE IN GARMIN È UNA SFIDA CONTINUA»

DAVIDE BRAMBILLA: «IL SOGNO AMERICANO? GRAZIE A TREK E AD UN GRANDE GRUPPO E’ DIVENTATO... ITALIANO»

FEDERICO ZECCHETTO: «DIAMANT, ALE’, MCIPOLLINI: OCCASIONI SPECIALI CHE SI SONO TRASFORMATE IN IDEE VINCENTI»

ALESSIA PICCOLO: «RIVOLUZIONE A COLORI E RIVOLUZIONE FEMMINILE: COSI’ ALE’ HA CAMBIATO IL MONDO»

 

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Probabilmente è stata la bici che ha incuriosito di più nel Criterium du Dauphine fino ad ora e lo è ancora di più oggi dopo la vittoria ottenuta nella quinta...

Un viaggio non si fa certo solo verso una destinazione e non si riassume mai solo delle suo due parti “partenza e arrivo”. Un viaggio concede sempre spazio e tempo...

Da venerdì 13 a domenica 15 giugno 2025, nel suggestivo Anfiteatro romano di Castelleone di Suasa, in provincia di Ancona, le Cicliste per caso, Silvia Gottardi e Linda Ronzoni, organizzano la...

Powerstrap Aeroweave X è la scarpa che combina la tomaia più leggera e traspirante prodotta da fizik con una suola completamente nuova per affrontare la ghiaia con la gravel e...

Un quarto di secolo di innovazione nel mondo della componentistica per biciclette è molto più che un semplice biglietto da visita! Si presenta così Enduro Bearings, marchio di riferimento globale...

Q36.5 rinnova la partnership con il Tour de Suisse come fornitore ufficiale delle maglie di leader per l'edizione 2025. L'azienda italiana, leader nel settore dell'abbigliamento tecnico per il ciclismo, vestirà...

Se c’è una cosa che la V5Rs sa fare benissimo è farvi innamorare, potete starne certi. L’elegante e performante monoscocca Colnago incarna il puro spirito racing della grande azienda di...

A partire da questa stagione il triatleta Sam Laidlow entra ufficialmente a far parte degli atleti sponsorizzati Prologo. Il 26enne francese, che da diversi anni utilizza i prodotti del marchio...

Esistono capi che nell’armadio di uno sportivo non dovrebbero mai mancare ed una di queste ha tutte le caratteristiche offerte dalla nuova maglia tecnica TS1 V2 a maniche corte di...

Mettete tradizione, tecnologia, creatività e design da una parte, poi prendete il meglio della cultura ciclistica e della moda italiana ed unite tutto per creare qualcosa di raro. Nasce così...

Il gravel cambia e si fa sempre più veloce, basta guardare le bici preparate per le più importanti gare del calendario internazionale. Miche si fa trovare pronta e va ad...

Prologo ritorna a distanza di un anno sul gradino più alto del podio al Giro d’Italia e lo fa con Simon Yates, atleta di punta del Team Visma | Lease...

Qui in foto trovate la nuova NINETY-SIX 9000, la full suspended di alta gamma proposta da Merida per il mondo delle corse, una mtb ad alte prestazioni dotata oggi del...

Simon Yates, vincitore del Giro d’Italia numero 108, si è riappropriato della maglia rosa là dove l’aveva perduta sette anni fa, sulle rampe del Colle delle Finestre. Una vittoria che...

Dopo il lancio dei nuovi componenti mountain bike XTR M9200 Di2 wireless, SHIMANO è lieta di presentare l’aggiornamento del pedale ad alte prestazioni XTR PD-M9200, progettato per i biker, i...

Forse i più ricordano l’anno 1973 per la crisi energetica e per l’Austerity con cui molti paesi occidentali corsero ai ripari per cercare di contenere i consumi energetici, ma chi...

Thule è lieta di annunciare il lancio di Thule OutPace, il nuovo portabici leggero e compatto pensato per chi usa la bici occasionalmente. Disponibile nelle versioni da 2 o 3...

Con ancora in mente le immagini dei corridori del Giro d'Italia in visita dal Papa, oggi diamo spazio a un'altra iniziativa pensata per celebrare il Giubileo in bicicletta. Tra 10...

A partire dal primo giorno dell’estate 2025 tornano le Scalate leggendarie nelle Terre del Monviso, le chiusure al traffico dei veicoli a motore nelle valli Stura, Grana, Maira, Varaita, Po-Bronda...

Polini Motori è orgogliosa di annunciare la propria partecipazione, in qualità di Title Sponsor, al Gran Premio Polini d’Italia, tappa unica del FIM Ebike Enduro World Cup 2025, in programma...

Sono solo 50 esemplari unici, 50 velocissime 795 Blade RS dipinte a mano da Jay Kaes, bici da WorldTour che fondono la migliore tradizione ciclistica francese all’arte. Il risultato? Semplice,...

Borsa Ultra Bar, Borsa Bento Ultra e Ultra Snack Bag, 1-2-3, ecco a voi la proposta POC per allestire la vostra bici per la prossima fuga fuori città. Le tre...

Ethic Nutraceitici è una linea di prodotti ideati per offrire un rimedio, un supporto ed una risposta sicura  alle problematiche più comuni che possiamo incontrare nella vita di tutti i giorni....

Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di culto, ha recentemente presentato una nuova e completa gamma di...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy