I PIU' LETTI
VAN AERT, IL CAMPIONE RISORTO
di Francesca Monzone | 23/12/2020 | 08:05

Nelle Fiandre, è nato a Heren­tals nella regione di Anversa, Wout Van Aert è considerato un “risorto”. Nel 2019 a Pau, durante la cronometro del Tour de France, il ventiseienne talento della Jumbo Visma fu protagonista di un bruttissimo incidente finendo in curva contro le transenne e procurandosi una ferita profonda alla gamba: stagione finita e due mesi di riabilitazione, ma anche il rischio di non tornare più il campione di prima.

Van Aert si racconta ripartendo proprio da quel giorno del 2019, quando tutto si era fermato. Quello che vi proponiamo è un viaggio in compagnia del campione belga, primo nella classifica World Tour dedicata alle corse di un giorno, con i suoi successi, la rivalità con Van der Poel e quelle due medaglie d’argento conquistate al Mon­diale di Imola e che solo adesso, dopo tanto tempo, Wout riesce a ve­de­re come un successo e non come una sconfitta.

Tornando indietro alla cronometro di Pau, cosa le è rimasto di quel periodo?
«Spesso quando siamo in attività vorremmo avere dei momenti di riposo, ma quando sei in un letto d’ospedale o rimani su una sedia per un mese, ti ren­di conto di quanto sia bello andare in bicicletta. Il periodo dopo l’incidente a Pau è stato veramente molto difficile, non soltanto per il fisico, ma an­che mentalmente. L’aspetto più difficile della riabilitazione era la responsabilità sul mio corpo, perché non mi era permesso costringerlo ad oltrepassare cer­ti limiti. Da quel periodo posso dire di aver anche imparato molto».

Lei è stato fermo per molto tempo, dopo la riabilitazione ha iniziato ad allenarsi e quando era pronto per le gare è arrivato il lockdown. Pensa che quel periodo in più di riposo l’abbia ulteriormente aiutata?
«Spesso mi è stata fatta questa domanda, forse il riposo in più mi ha aiutato, ma non saprei dirlo onestamente. Già in primavera ero pronto per provare a vincere, venivo dal ritiro fatto a Te­ne­rife e poi in febbraio alla Omloop Het Nieuwsblad mi sono sentito davvero bene, pronto per affrontare un’ottima primavera. Le gambe erano buone ed ero già concentrato sulla Strade Bian­che, purtroppo poi è arrivata la notizia della sospensione di tutte le gare. È stato davvero un momento di  grande delusione».

Ad agosto la stagione è ripartita e per lei è arrivata subito una vittoria importante proprio alle Strade Bianche. Com’è andata quella giornata?
«Strade Bianche è sempre stata una corsa speciale per me da quando l’ho affrontata per la prima volta nel 2018. Sul nuovo calendario era la prima gara, quindi avevamo lavorato tanto per quell’appuntamento ed eravamo molto concentrati. Non avevo gare nelle gambe, come tutti del resto, ma venivo da tre settimane in altura e ricordo che il caldo di quel giorno mi sembrava in­sopportabile. È stata anche la prima gara senza pubblico e tutti ci chiedevamo come sarebbe stata. Oggi ci siamo abituati, ma il giorno prima della Stra­de Bianche tutti si interrogavano su co­me sarebbe stato. In corsa, poi, il caldo ha fatto la prima selezione e chi non si era idratato bene è saltato presto. Ho osservato il piccolo gruppetto in cui pedalavo, ho visto che molti era­no cotti e, a dirla tutta, lo ero anche io ma sapevo che dovevo attaccare. Ho pensato tra me e me: non badare troppo alle condizioni o quanto ti fanno male le gambe, devi attenerti al tuo piano. Così sono riuscito a prendere un piccolo vantaggio in discesa e poi a guadagnare un po’ di più sulla salita. Ero nervoso perché avevo solo un piccolo gap, ma avvicinandomi a Siena, il distacco degli avversari era salito a mezzo minuto e questo è bastato. Il centro di Siena sembrava davvero strano, di solito c’è gente ovunque ma quel giorno non c’era nessuno. Quel primo agosto ho conquistato non solo una vittoria, ma molta fiducia in me stesso e tutte le ga­re che sono venute dopo sono state decisamente mol­to più facili da affrontare perché or­mai avevo ri­trovato una piena confidenza nelle mie capacità».

E pochi giorni dopo è arrivata la Milano-Sanremo, la sua prima vittoria in una Classica Monumento. Che vittoria è stata per lei?
«È stato tutto incredibile perché venivo da una vittoria importante ottenuta la settimana prima e, anche se mi sentivo be­ne, una vittoria alla Sanremo non può mai essere scontata. Il Poggio resta il punto chiave, lo fai a 40 km all’ora o qualcosa del genere. Non mol­ti corridori possono fare la differenza su quella salita come fa Julian Alaphi­lip­pe, che invece è molto esplosivo. Era difficile stare sulla sua ruota, ma non potevo di certo tornare indietro e, una volta che eravamo insieme davanti, pensavo di avere buone possibilità per giocarmi la vittoria allo sprint. Julian stava interpretando in modo davvero intelligente la corsa, ma io mi stavo in­nervosendo, perché il gruppo era abbastanza vicino e dovevamo fare ancora diversi chilometri. Poi siamo arrivati sull’Aurelia, a me piace lanciare uno sprint lungo, penso che sia uno dei miei punti di forza, quindi sono partito molto presto, ma Julian è arrivato vicinissimo a me e penso di avere vinto tagliando il traguardo con il vantaggio della sola ruota davanti. Ma posso dire che tutto è stato perfetto».

Lei, grande dominatore delle Classiche, al Tour de France si è messo a disposizione del suo capitano Roglic. È stato difficile come ruolo?
«Assolutamente no e poi la squadra mi ha dato la possibilità di andare a vincere due tappe, quindi mi sono preso le mie soddisfazioni e lavorare per un corridore come Primoz è molto bello».

Nel penultimo giorno di corsa avete perso la maglia gialla. Cosa le è rimasto più im­presso di quel giorno a La Planche des Belles Filles?
«Non è facile ripercorrere quella giornata, prima della partenza eravamo certi di aver vinto il Tour. Io ho seguito la corsa di Primoz su uno schermo televisivo nei suoi primi chilometri: lui si è subito reso conto che stava perdendo tempo e non aveva la sua solita freddezza, la pedalata di sempre. Dopo un Tour molto duro è terribile perdere co­sì, ricordo che avrei voluto subito an­da­re via, ma non potevo la­scia­re Pri­moz così, quindi l’ho atteso e sono andato da lui do­po il traguardo e gli ho messo un braccio intorno alle spalle per confortarlo».

Dopo il Tour è arrivato il Mondiale di Imo­la e lei ha conquistato due medaglie d’ar­gento: una nella prova a cronometro e l’altra nella prova in linea. Per lei quelle medaglie sono state un successo o una sconfitta?
«Nella crono Ganna è stato bravissimo, sulla bici ha una posizione perfetta e si vede che ha lavorato per anni per perfezionarsi in questa disciplina. Ora devo analizzare i miei errori e capire perché ho accusato da lui un ritardo di 26 secondi e dovrò lavorare anche in pista per poter migliorare e un giorno conquistare il titolo mondiale. Nella corsa su strada, quando ha vinto Ala­phi­lippe, la delusione è stata tanta, lo ammetto: i primi giorni ho pensato molto a quella medaglia d’argento che vedevo come una sconfitta. Ma analizzando bene tutto, posso dire che Julian ha corso il Tour in preparazione al Mon­diale, mentre per me è stato diverso. Sono certo che mi rifarò il prossimo anno».

I Campionati del Mondo del prossimo anno si disputeranno nel suo Belgio. Sarà un percorso per lei?
«Il prossimo anno mi piacerebbe arrivare da solo sul traguardo del Mon­dia­le. Il percorso è da Classica, da An­versa si va a Lovanio, e penso che sia perfetto per me. Abbiamo anche un Mondiale di ciclocross a Ostenda nel 2021 che mi ispira, ma il mio obiettivo principale è diventare campione del mondo su strada. Spero di avere molte più opportunità nei prossimi anni per conquistare questo titolo, è uno dei miei grandi obiettivi».

Con il ciclocross sono iniziati i suoi duelli con Van der Poel. Lei in questo 2020 lo ha battuto a Strade Bianche e Sanremo, ma lui è stato più forte al Giro delle Fiandre. Com’è stata quella volata?
«A volte sono stanco dell’eterno confronto con Mathieu, ma lo capisco. Per il ciclocross sicuramente siamo stati uno lo stimolo per l’altro e per questo oggi siamo i corridori più forti. Il Giro delle Fiandre è stato completamente diverso da tutte le altre Classiche, in particolare per noi. Nel finale eravamo in tre con Alapahilippe e Mathieu, poi è arrivata quella moto ed è stato uno shock per noi: sfortunatamente, Julian è caduto e tutto è velocemente cambiato. Mathieu e io ne abbiamo tratto be­ne­ficio per andare verso il traguardo. Mi sentivo in condizioni perfette ma ha vinto Mathieu: sono certo che se nel finale fossimo stati in tre, sarebbe stata scritta un’altra storia. Devo dire che quel secondo posto non mi ha fatto dormire per qualche notte, ma ora pos­so parlarne senza problemi».

da tuttoBICI di dicembre

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Periodo di grandi giri in bici? Vi serve una borsa strutturata in maniera tale da ospitare quello che vi serve per pedalare? La nuova borsa Topeak PakGo Gearpack II farà al...

Quando l’arte incontra la velocità, nascono capolavori in movimento. L’arte non è fatta per rimanere ferma. Non esiste solo nei musei o sulle tele. L’arte si evolve, si trasforma, prende...

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato: manca una settimana al Gran Premio Polini d’Italia, tappa unica del FIM 2025 World Cup Ebike Enduro, in programma il 26 luglio a Breuil-Cervinia, ai piedi dell’inconfondibile profilo del Cervino....

HALO® è la nuova gamma di lubrificanti per catene ad alte prestazioni prodotta da Finish Line, una gamma di prodotti innovativi nati per cambiare le regole e per portare a...

Avete presente il “water dipping”, ovvero la tecnica di verniciatura che genera linee sinuose e irripetibili sulle superfici? Bene, così vengono rese uniche le venti Verticale SLR Wave, la prima capsule...

Campagnolo presenta Pista, una nuova ruota progettata per le competizioni in velodromo e ottimizzata per le specialità tattiche. Pronta a garantire un’esperienza racing a un’utenza ancora più ampia, si propone...

Vi presentiamo due bici che profumano di leggenda, da una parte la bici con cui Ganna ha vinto il suo quinto titolo nazionale, la velocissima Bolide F TT 2024, dall’altra...

In occasione del 50° anniversario del primo arrivo del Tour de France sugli Champs-Élysées, Santini presenta la collezione speciale Arrivée Paris-Champs-Élysées, parte della collezione ufficiale Tour de France 2025. Un...

In un ciclismo in cui chi si ferma è perduto, continua il costante processo di innovazione messo in atto da DMT, azienda che accompagna da diversi anni il Campione del...

Accoppiare bene casco e occhiali è molto importante, del resto, si tratta di due elementi destinati a darci sicurezza e comfort ed è essenziale che ben si sposino sia da...

Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step sta correndo il Tour de France 2025. Aero Race 8S...

La più grande ciclista italiana della storia aggiunge un’altra perla ad una carriera fenomenale: Elisa Longo Borghini ha conquistato, per il secondo anno di fila, la classifica generale del Giro...

Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan in sella alla sua Madone, una bici che da circa...

Con il nuovo borsello sottosella Aero Wedge Pack DX Topeak ridefinisce le forme e gli ingombri di questo accessorio rendendolo elegante e aerodinamico. Spazioso e versatile, offre spazio in abbondanza...

La mossa è decisiva, Pinarello oggi con la presentazione della Dogma GR e della Grevil F completa un’offerta gravel di altissimo livello coprendo così ogni possibile esperienza gravel. Come le...

Q36.5 è lieta di annunciare il lancio del kit ufficiale per le gare di Mountain Bike 2025 di Tom Pidcock, presentato ufficialmente oggi alla UCI Mountain Bike World Cup di...

Il body da ciclismo è stato completamente sdoganato ed ora è sfruttatissimo su strada non solo dai pro ma anche dagli amatori, ma un aspetto è da sottolineare, questo capo...

"La linea S-Works è il risultato di test e sviluppo implacabili con i nostri atleti del World Tour e della Coppa del Mondo. È un kit che vince le gare,...

Le nuove BONT Vaypor SL sono calzature modernissime e votate alle massime prestazioni, un prodotto che fa la differenza in ogni suo dettaglio. Sulla scia del precedente modello, ampiamente apprezzato...

Ci siamo, la magia è completa. Quella che vedete in foto è la nuovissima sella Predator 01TT CPC, la nuova sella da cronometro integrata oggi dotata di CPC (Connect Power...

Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un modello nato per la vita urbana ed è dotato di...

È passato proprio un anno dallo splendido Tour de France di Biniam Girmay, corsa completata con la storica vittoria del Maillot Vert, un traguardo importantissimo raggiunto con impressionante potenza e...

Il team Soudal Quick-Step affronta il Tour de France 2025 indossando l'ultima collezione Aero Race di Castelli, una gamma di capi altamente tecnici per ridefinire nuovi standard aerodinamici e dare...

Gli atleti del team Israel - Premier Tech saranno oggi ai nastri di partenza della Grande Boucle con un kit in edizione speciale a bordo di bici Factor dotate di...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy