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GIRO D'ITALIA. RE DELLA MONTAGNA, UNA MAGLIA CHE PESA. STORIA, REGOLAMENTO, FAVORITI
di Francesca Monzone | 03/05/2022 | 08:15

A decidere le sorti di un grande giro sono quasi sempre le montagne, per questo esiste una speciale classifica dedicata a quei corridori che nelle tappe in salita riescono a fare la differenza. Si tratta degli scalatori, uomini che quando la strada sale attaccano e con forti accelerazioni riescono a sgretolare un intero gruppo che insegue.

Nel 1933 il Giro d’Italia decise di premiare gli scalatori, i sovrani delle montagne, che spesso erano anche coloro che conquistavano la classifica generale. Alfredo Binda, cinque volte vincitore assoluto del Giro è stato il primo imperatore della montagna, mentre negli anni Quaranta e Cinquanta a conquistare questa classifica c’erano i due rivali Fausto Coppi e Gino Bartali. E il record di vittorie è ancora di Bartali, con ben sette successi.

Se gli italiani hanno vinto tante volte in questa classifica, non possiamo dire che abbiano avuto il dominio assoluto, perché nella storia della corsa rosa ci sono stati spagnoli e colombiani che in salita hanno scatenato autentiche battaglie. Tra questi spicca il nome di Manuel Fuente, lo scalatore spagnolo che con la maglia della Kas ha vinto per quattro anni consecutivi la maglia di miglior scalatore tra 1971 e il 1974.

Naturalmente ci sono stati anche corridori di altre nazionalità come i belgi Jean Brankart, vallone di Momalle che nel 1958 fu il miglior scalatore, poi Rik Van Looy (1960), Eddy Merckx (1968), Martin Vandenbossche (1970) e Lucien Van Impe (1982 e 1983). Negli ultimi anni il 2018 rimane un anno straordinario per il Giro perché Chris Froome in una sola edizione è riuscito a conquistare sia la maglia rosa che quella azzurra del più forte in salita. Il keniano bianco in quel Giro partito da Gerusalemme e finito a Roma, aveva battuto Tom Dumoulin per la maglia rosa e Giulio Ciccone per quella azzurra. L’abruzzese però la sua rivincita la prese l’anno successivo e resta l’ultimo italiano ad aver vinto questo maglia. Quest’anno lo ritroviamo nuovamente tra i favoriti per vincere questa speciale classifica.

La classifica per la maglia azzurra tiene conto dei punti che vengono assegnati nelle varie salite in base a un coefficiente di difficoltà stabilito dalla categoria della montagna, determinata in base alla lunghezza e alle pendenze da affrontare.

Le salite che nel Giro di quest’anno faranno la differenza sono diverse e tra queste, la più prestigiosa sarà il Passo Pordoi, inserita nella ventesima tappa con arrivo al Passo Fedaia. La cima del Passo Pordoi a 2.239 metri sul livello del mare, sarà la cima più alta e quindi sarà anche la Cima Coppi.

Oltre a Cima Coppi, ci saranno 14 salite di prima categoria, 11 di seconda categoria, 10 di terza categoria e 11 di quarta categoria, per un totale di 47 salite che assegnano punti

Saranno sette gli arrivi in ​​salita, di cui tre nella prima settimana, con l'arrivo sull'Etna (prima categoria) che sarà il più difficile. Seguono le tappe del Blockhaus (prima categoria), Cogne (seconda categoria), Santuario di Castelmonte (seconda categoria) e Passo Fedaia (prima categoria).

In cima alle salite di prima categoria verranno premiati i primi nove corridori con 50 punti al primo, poi a scendere 30, 20 , 14 , 10 , 6 , 4 , 2  e 1. Le salite in questione saranno Etna (4a tappa), Monte Sirino (7), Passo Lanciano (9), Blockhaus (9), Pila-Les Fleurs (15), Verrogne (15), Goletto di Cadino (16), Passo del Mortirolo (16 ), Valico di Santa Cristina (16), Passo del Vetriolo (17), Monterovere (17), Kolovrat (19), Passo San Pellegrino (20) e Passo Fedaia (20).

Sulle salite di seconda categoria, si premieranno solo i primi otto corridori, assegnando 40 punti al primo, poi  18 , 12, 9 , 6 , 4 , 2  e 1. Le salite con questo punteggio le troveremo a Portella Mandrazzi (5a tappa), Passo Colla (7), Montagna Grande di Viggiano (7), Rionero Sannitico (9), Roccaraso (9), Superga  (14), Colle della Maddalena (14), Cogne (15) e Santuario di Castelmonte (19).

Le salite di terza categoria, ovvero quelle di Sellata (7a tappa), Valico di Macerone (9), Passo del Bocco (12), La Colletta (12), Valico di Trensasco (12), Colle di Nava (13), Il Pilonetto (14), Giovo (17 ), Grotta di Villanova (19), Passo di Tanamea (19), assegneranno rispettivamente 18 punti al primo, poi 8, 6, 4, 2 e 1.

Solo quattro corridori riceveranno punti sulle salite di quarta categoria, ovvero 9 punti, 4, 2 e 1. Queste salite saranno Visegrád (tappa 1), Budapest  (2), Tihany (3), Aeroporto L. Razza (6), Monte di Procida (8), Crosette di Montecosaro (10), Recanati (10), Monsano (10), Le Scale di Primolano (18), Muro di Ca' del Poggio (18) e Torricella Massimiliano (21).

Chi sarà il re delle montagne in questo 2022? Non è mai facile fare previsioni perché spesso la maglia azzurra può diventare un obiettivo che si concretizza strada facendo, ma sicuramente tra i favoriti c’è Guillaume Martin, il capitano della  Cofidis che farà il suo esordio alla corsa rosa. Il francese ancora non ha vinto una tappa in un grande giro e quest’anno la fortuna potrebbe girare dalla sua parte. La Trek-Segafredo cercherà di ottenere la maglia azzurra con Giulio Ciccone: l'abruzzese punterà anche alla classifica generale e quindi in squadra per la maglia azzurra potrebbero esserci anche i suoi compagni Bauke Mollema e Juan Pedro López

Anche Esteban Chaves potrà puntare alla maglia azzurra, ma non sarà da solo e ad assaltare qualche salita potrebbe esserci Felix Gall, l'austriaco che abbiamo visto correre molto bene al Tour des Alpes, dove è arrivato sesto, e al Giro dei Paesi Baschi. La Bora-Hansgrohe ha diversi scalatori capaci di fare sia una buona classifica generale che prendere la maglia della montagna: tra loro Jai Hindley e Wilco Kelderman che sono già saliti sul podio del Giro, mentre Emanuel Buchmann è entrato nella top 5 del Tour. Anche la Bahrain Victorious  avrà buone possibilità per conquistare la maglia azzurra grazie a Mikel Landa, che sarà anche il leader assoluto della squadra e Wout Poels, che oltre ad aiutare il suo capitano, potrà correre per qualche successo personale.

Per concludere non si possono escludere Atilla Valter (Groupama-FDJ), Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper-Androni Giocattoli). Ovviamente non potranno essere esclusi i favoriti per la classifica generale, come Richard Carapaz (INEOS Grenadiers), Simon Yates (BikeExchange-Jayco), João Almeida (UAE Emirates), Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan) e Romain Bardet (Team DSM).

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