I PIU' LETTI
BALMAMION. «IO, LA BICI, TORINO E IL GIRO CHE RITORNA...»
di Giorgio Viberti | 03/04/2021 | 14:04

Franco Balmamion, 81 anni, è nato a Nole Canavese, 25 km da Torino, e vive a Ciriè. Ma è sempre stato molto legato al capoluogo piemontese, dove diventò grande corridore da dilettante con la maglia del G.S. Fiat, lavorando nel frattempo come operaio per la Casa automobilistica torinese. La bicicletta è stata la sua vita, che gli ha permesso di diventare corridore professionista e di farsi conoscere in Italia e nel mondo conquistando tra l’altro due Giri d’Italia (nel 1962 e 1963) e una Milano-Torino, da profeta in patria. Inoltre è salito sul podio anche al Tour de France (nel 1967) e alla Milano Sanremo (1965).

Balmamion, ricorda la sua prima bici?

«Certo. Era una Frejus e me la regalò a 15 anni mio zio, che era stato buon corridore professionista, quinto al Giro d’Italia 1931, quello in cui per la prima volta fu introdotta la maglia rosa per il leader della classifica. E stata "colpa" sua se poi mi sono dato al ciclismo».

Quando la bicicletta diventò per lei un "attrezzo di lavoro"?

«Iniziai a fare sul serio nel 1957. Allora tutti andavano in bici e spesso noi ragazzi ci sfidavamo per le strade. Io lavoravo già, in un’officina di Caselle, ma ricordo che l’anno prima io e i miei amici eravamo andati in bici da Nole a Saint Vincent, in Valle d’Aosta, per veder passare il Giro d’Italia. E sempre nel 1956, in luglio, venimmo a Torino, allo Stadio Comunale, per vedere arrivare la tappa del Tour de France che era partita da Gap e che fu vinta da Nino Defilippis, uno dei più grandi corridori torinesi di sempre, di fronte a 60 mila spettatori impazziti sugli spalti. Io ero fra quelli».

Torino e la bici: quel giorno nacque la sua passione?

«Allora il ciclismo era popolarissimo e tanti giovani amavamo la bici. Non tutti potevano permettersene una, le nostre erano talmente sgangherate che le potevi lasciare appoggiate per ore a un albero o a un cancello, tanto nessuno le avrebbe rubate. Ma c’era anche una sorta di rispetto per le bici, come per una compagna di viaggio».

Per lei però è stata molto di più...

«E’ stata la mia vita e in qualche modo lo è ancora. Avevo perso mio padre a soli 3 anni e ricordo che mia madre non voleva che diventassi corridore perché temeva che mi facessi male. Quando le portai il primo tesserino da corridore della categoria allievi lo strappò in mille pezzi. E in tutta la mia carriera venne a vedermi correre solo una volta, nella prima tappa del Giro d’Italia del 1961, con partenza e arrivo a Torino per festeggiare il Centenario dell’Unità d’Italia».

La bici e Torino ancora a braccetto nella sua vita...

«Già. Ricordo che in quella tappa andai in fuga e passai per primo sul Colle della Maddalena, proprio sopra la città: mia madre per una volta era là in cima, ad aspettarmi. Dopo la discesa fui ripreso dagli inseguitori in corso Traiano, ma resistetti con i primi e in volata al Palasport di Parco Ruffini fui battuto solo dallo spagnolo Poblet, un signor velocista. Però conquistai il Trittico Tricolore e guadagnai un premio in denaro di 250 mila lire, quasi 5 volte quello che prendevo al mese lavorando in Fiat».

Di recente la bici è tornata di moda. Come se lo spiega?

«I motivi sono tanti. Intanto fa bene e non inquina, gli anziani la usano per restare in salute, i giovani perché dà un senso di libertà. La bici poi è bella anche esteticamente, evoca silenzi e paesaggi, la si può usare a ogni età e a diverse velocità. Ognuno sulla bici trova il proprio ritmo. E poi il ciclismo, come sport, ha ancora un fascino enorme perché è l’immagine della vita. Molti giovani con le bici da corsa cercano di emulare i propri beniamini e fingono di essere per un giorno anche loro campioni. Per chi ama il calcio è impossibile giocare sul campo del Real Madrid o del Manchester, invece con una bici si possono scalare lo Stelvio come fece Coppi o il Mortirolo come Pantani. La bici stimola la fantasia e ci aiuta a sognare».

Ma lei va ancora in bici?

«L’ho ripresa da poco, anche perché devo dimagrire un po’. Per ora ho una bici normale, peserà 20 chili, ma in cantina conservo ancora una Colnago e una De Rosa da corsa. Se trovo la compagnia giusta...».

Il Comune di Torino sta spingendo molto per l’uso della bicicletta in città: che ne dice?

«Ottima cosa, anche se pedalare è diventato molto pericoloso perché da noi purtroppo manca la cultura della bicicletta. Torino è sempre stata la Città dell’Auto, a scapito di chi pedala. Spero che questa mentalità stia cambiando. Dovremmo imparare dalla Francia, dove c’è molto più rispetto per i ciclisti, o dai Paesi del Nord. Mio figlio che ha studiato all’università a Eindhoven, in Olanda, mi diceva che la bici laggiù è sacra e tutti hanno rispetto per i ciclisti».

Torino comunque si sta muovendo: bike sharing, sempre più piste ciclabili, limite di velocità per le auto nei controviali...

«Sono buoni segnali, ma servirebbero dei veri e propri ciclodromi, cioè percorsi riservati alle bici, senza il pericolo di venire a contatto con le auto. Qualcosa del genere c’è già lungo il Po, ma bisognerebbe crearne anche in centro città, nelle periferie e magari in collina, che è magnifica da girare pedalando. Così i genitori lascerebbero andare volentieri in bici i propri figli e anche il ciclismo agonistico ne trarrebbe giovamento. La bici è meravigliosa, è un peccato non poterla usare per paura di essere investiti».

Il prossimo 8 maggio il Giro d’Italia proporrà la sua prima tappa proprio a Torino: ci sarà?

«Per me sarà come rivivere quella prima tappa del 1961, al mio esordio al Giro d’Italia. E per Torino sarà l’occasione per rilanciare e promuovere l’uso della bici in città».  

Che ne pensa delle bici a pedalata assistita, cioè quelle con un piccolo motore elettrico a supporto?

«Una volta ero contrario perché per un corridore professionista la bici a motore è quasi un insulto. Ma ho cambiato idea: è un’ottima cosa poter avere un "aiutino" per superare certe asperità, piccole salite, tratti di strada contro vento. Ma senza esagerare, perché in bici si pedala!».

Bici da corsa, a scatto fisso, da cross, city bike, mountain bike: vanno bene tutte? E lei quale preferisce?

«La mia pronipote Anita è campionessa italiana Esordienti di ciclocross, per me basta spingere sui pedali. Però per la bici a scatto fisso e per quella da corsa serve una certa abilità, che non tutti hanno. Consiglio invece la mountain bike: ha tanti rapporti per poter affrontare anche certe salitelle, è stabile, puoi andare anche sugli sterrati e non ti richiede posizioni estreme che potrebbero far male al collo e alla schiena. Mi piacciono anche le city bike».

Da innamorato della bici, in tutti questi anni che cosa le ha insegnato questa sua fedele compagna di viaggio?

«Tante cose: il sacrificio, la fatica, l’umiltà, la sofferenza, il successo ma solo dopo essertelo guadagnato, dunque anche un senso di giustizia e di meritocrazia. La bici è un giudice imparziale e immediato, se pedali raggiungi l’obiettivo che ti sei prefisso, se giri il manubrio è comunque una svolta. Poi la bici è anche amicizia, rivalità, sfida, scommessa, sudore, sorriso. Una palestra di vita».

Lei in 12 anni di professionismo ha conquistato due Giri d’Italia ma senza vincere neanche una tappa: anche nella vita si può avere successo restando quasi in disparte?

«Certo, basta sapersi ascoltare. In sella a una bici il cuore e la mente ti dicono fino a dove puoi arrivare e a quale velocità. Se lo capisci e lo applichi anche alla vita di tutti i giorni, allora non puoi fallire».

da La Stampa

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Difficilmente potremmo trovare un alleato più prezioso della Creatina anche in questo momento dell’anno, una parte della stagione in cui per un motivo o per l’altro pretendiamo davvero molto dal...

Trek lancia una nuova configurazione di Madone Gen 8, una speciale edizione che scende sotto ai limiti di peso minimo imposti dall’UCI e con soli 6, 40 kg, comprensivi di...

Un continuo cambiamento governa questa splendida De Rosa 70 Deva ed il motivo si trova tutto nella sua speciale colorazione, una tonalità glicine cangiante che si rinnova, muta, si evolve sotto la...

Garmin Ltd. (NYSE: GRMN) ha acquisito MYLAPS, azienda olandese leader nel settore del cronometraggio integrato, del live tracking e dell'analisi delle prestazioni che contribuisce a creare un'esperienza sportiva ottimale per...

Nel gruppo si riconosce benissimo, merito della sua eleganza e di un design che ne esalta le forme aerodinamiche. Vi sto parlando della Merida Reacto, un modello che può vantare...

Polini scrive un’altra straordinaria ed emozionante pagina nella storia dell’e-bike racing. Nel suggestivo scenario di Breuil-Cervinia, ai piedi del Cervino, è andato in scena il Gran Premio Polini d’Italia, prova...

Anche andando indietro nel tempo è difficile trovare un corridore così comunicativo e vincente come Tadej Pogacar, uno che si fa amare dalla folla e conquista la stima dei propri...

Fino a poco fa era impensabile pensare ad una scarpa davvero ultraleggera per correre nel XC o nel gravel ad alti livelli, ma oggi le cose cambiano. Le nuove Vento...

Per il 2026 arrivano le nuove BIG.NINE 400, 200 e 40, mtb con una geometria completamente aggiornata, forcelle da 120 mm e dettagli ottimizzati per ogni misura disponibile. Con questi...

Trek ha presentato Untitled No. 25, l'ultima arrivata nella serie di vernici personalizzate Project One ICON. Il nuovo design debutterà con il team femminile Lidl-Trek al Tour de France Femmes...

Guerciotti srl, la prestigiosa azienda milanese produttrice dell’omonimo marchio di biciclette e che ha di recente festeggiato il suo sessantesimo anniversario di attività, sta sviluppando la sua rete vendita. E’...

È stato l’enigma di inizio stagione, il mistero che si è tramutato in una sontuosa gamma di ruote al servizio della formazione World Tour Picnic PostNL. Sono ben quattro i...

Specialized presenta oggi la bellissima e velocissima S-Works Tarmac SL8 “Demi Dreaming LTD”, un’edizione limitata disponibile in soli 400 esemplari numerati ispirata a Demi Vollering, una delle più grandi atlete del circuito...

La nuova proposta Razer di Northwave è una scarpa passe-partout, un prodotto polivalente per chi ama il fuoristrada in ogni sua sfumatura. Comoda, traspirante e leggera gioca il ruolo del...

Dopo aver già raccolto l’interesse del mercato con un round da €500.000 nel 2023, Bikeroom – realtà italiana che sta rivoluzionando il mondo della vendita di biciclette di alta gamma...

Con le nuove Vega Carbon Fizik ha semplicemente deciso di portare ai massimi livelli ogni concetto innovativo con cui ha realizzato le ultime calzature top di gamma in questo ultimo...

Arriva oggi la nuova collezione Foundation Graphic Jersey, il mix perfetto tra stile da gara  e comfort pensato per le uscite di tutti i giorni. Ogni singolo capo riprende lo...

La sostenibilità oggi è una dote imprescindibile per un prodotto, un fattore chiave che eleva lo stato stesso del prodotto posizionandolo in maniera migliore nel mercato. Ovviamente, questo atteggiamento green viene...

Periodo di grandi giri in bici? Vi serve una borsa strutturata in maniera tale da ospitare quello che vi serve per pedalare? La nuova borsa Topeak PakGo Gearpack II farà al...

Quando l’arte incontra la velocità, nascono capolavori in movimento. L’arte non è fatta per rimanere ferma. Non esiste solo nei musei o sulle tele. L’arte si evolve, si trasforma, prende...

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato: manca una settimana al Gran Premio Polini d’Italia, tappa unica del FIM 2025 World Cup Ebike Enduro, in programma il 26 luglio a Breuil-Cervinia, ai piedi dell’inconfondibile profilo del Cervino....

HALO® è la nuova gamma di lubrificanti per catene ad alte prestazioni prodotta da Finish Line, una gamma di prodotti innovativi nati per cambiare le regole e per portare a...

Avete presente il “water dipping”, ovvero la tecnica di verniciatura che genera linee sinuose e irripetibili sulle superfici? Bene, così vengono rese uniche le venti Verticale SLR Wave, la prima capsule...

Campagnolo presenta Pista, una nuova ruota progettata per le competizioni in velodromo e ottimizzata per le specialità tattiche. Pronta a garantire un’esperienza racing a un’utenza ancora più ampia, si propone...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy