Canyon aveva solo un obiettivo, creando la Speedmax: mettere i migliori cronomen nella condizione di partire già avvantaggiati, ancora prima di incominciare a gareggiare.
La recente impresa di Alex Dowsett (Record dell’Ora battuto con una Speedmax in versione speciale) è il premio migliore per tutti gli sforzi messi in campo, ma nella sua pur giovane carriera questa bellissima Speedmax ha già centrato parecchie vittorie, segno che il prodotto è ottimo.
Le tubazioni a forma Trident (particolare sagomatura studiata da Canyon per ottimizzare l’aerodinamica e la resistenza torsionale) e grandi studi in galleria del vento sono per l’azienda il massimo ottenibile per una bici da cronometro, pareri confermati dagli atleti del team Movistar.
La penetrazione aerodinamica è perfezionata a tal punto da permettere a questo telaio di sfruttare anche i venti trasversali, correnti che spesso neutralizzano i profili alari della maggior parte dei telai aero in commercio.
Il telaio è nel complesso una vera opera d’arte, forme decisamente bilanciate regalano grazia a tubi dallo spessore generoso che si incontrano alla perfezione creando angoli e proporzioni che appartengono oramai al design di Canyon.
L’integrazione di freni e cavi è totale, sfido chiunque a trovare qualcosa fuori posto! La regolazione dei cavi di entrambi i freni avviene direttamente nella zona del canotto, in un comodo pertugio che si raggiunge svitando un coperchio che chiude totalmente il manubrio aerodinamico Canyon Aero Bar Drop. Tutti questi accorgimenti portano già ad un risparmio medio di circa 6 watt, risultato decisivo quando ci si gioca un successo per pochi secondi.
L’impatto frontale è davvero minimo grazie ad una forcella monoblocco molto rigida che crea con il tubo di sterzo un complesso granitico.
Ogni cm di questa bicicletta è studiato per non disperdere neanche un watt di potenza, basta guardare il manubrio, completamente regolabile sia in altezza grazie ad una serie di spessori (si montano in un baleno) che in profondità grazie a prolunghe che scorrono (e ruotano) per assicurare la massima personalizzazione dell’assetto. Qui il ciclista riesce a cucirsi addosso il set ideale, non deve assolutamente scendere a compromessi che potrebbero alterare negativamente la performance. Un plauso particolare va al reggisella, regolabile in ogni parametro.
All’inizio, dopo aver aperto il cartone in cui era contenuta la Speedmax sono stato assalito da un po’ di ansia, ho pensato che avrei avuto difficoltà a montare tutto, invece, grazie al manuale e alla chiave dinamometrica in dotazione in soli 20 minuti ho messo in pista la bici e ho fatto il primo giro!
I freni, sviluppati da Canyon, hanno un potere frenante elevatissimo, vi consiglio di prendere la mano, onde evitare ingressi in curva su una ruota sola. Potenti e modulabili, perfetti su tutte le strade che ho affrontato.
Quello che mi ha stupito è la guidabilità di questo mezzo con cui ho girato spesso da solo ma anche in gruppo. L’agilità non sarà certamente quella di una bici tratizionale, ma non ho avuto difficoltà neppure nelle discese tecniche.
Il sistema Rake Shift permette di regolare la geometria ancora più finemente, modificando l’interasse per avere un passo più stabile o agile.
Il modello con cui ho girato per poco più di un mese è lo Speedmax CF 9.0 PRO, allestito con Dura-Ace Di2 e ruote per copertoncino Reynolds 72/90. Per la sella la scelta è caduta sulla Fizik Arione K3, studiata per le gare contro il tempo. La batteria è celata elegantemente nel tubo della sella, la cui regolazione avviene tramite una vite a brugola posta sul tubo orizzontale.
I foderi alti hanno un taglio stupendo e si integrano con il piantone verticale innestandosi con esso in maniera elegante ed armoniosa.
Armonioso è forse il termine che mi viene più in mente pensando a questa bici che pur essendo dotata di forme avveniristiche e uniche, riesce a fare tutto con gran classe, rendendo facile qualunque cosa.
I forcellini posteriori sono dritti, come da consuetudine per questa tipologia di bicicletta, valutando se comprarla o no, ricordate che in futuro nulla vieta di allestirla anche solo in versione pista. Una volta innestato il 53 si prende velocità in un attimo e dopo aver appoggiato bene gli avambracci sui tamponi (regolabili anch’essi in diverse posizioni) ed aver impugnato le prolunghe, si riescono a mantenere medie altissime. Tutto questo avviene con grande naturalezza e comodità, merito anche dei comandi sulle prolunghe che permettono cambiate fulminee.
Nel misto si guida veramente bene, quasi come una bici da pista e nel complesso il telaio è rigido e reattivo, carattere che emerge anche in salita, terreno non di certo ideale per una bici come questa. L'ho portata a spasso lungo la costa ligure, impegnandomi anche in qualche percorso montuoso all’interno e vi posso garantire che il comportamento è stato decisamente ineccepibile, in ogni frangente. In discesa quello che può limitare sono le ruote dal profilo altissimo, non di certo il telaio che scende in piega come una comune bici da strada. I foderi bassi e la zona del movimento centrale non flettono mai, permettendo una guida sicura ed estremamente precisa. Il cambio è un orologio, la catena sale e scende velocemente ed è molto silenzioso, anche negli incroci più sbagliati.
6.299€ sono un prezzo molto conveniente per un allestimento come questo, difficilmente troverete la stessa qualità a queste cifre. La politica della vendita on-line di Canyon è un concreto vantaggio per l’acquirente, ma sono sicuro che anche la rete post vendita di questa azienda sia a livelli altissimi.
Sono rimasto meravigliato dalle prestazioni di questa Speedmax, infatti, mi ha conquistato in ogni occasione regalandomi momenti di grande goduria e di alta velocità. L'ho apprezzata a tal punto da poterne consigliare l’acquisto anche a chi non ha il pallino per le gare ma desidera allenarsi con la bici da cronometro solo per pura passione.
Credetemi, se volete sentirvi l’uomo più veloce del mondo, questa è la bici giusta!
Materiale usato nelle foto:
-KASK Infinity
-Scarpe Fizik R8M
-Completo LAClassica ProTeam
-Garmin 800
-Vector S
-Salice Occhiali
Giorgio Perugini