Se le velocità nelle gare UCI Gravel Series aumentano, servono bici più veloci e questo è evidente, ma ci sono mille e più sfumature da tenere sotto controllo per progettare una gravel bike vincente. Serve tanta trazione come dimostrato nelle gare più difficili come The Traka o Unbound, serve un rotolamento esemplare, una posizione aerodinamica e tanta reattività. infine, un telaio deve essere resistente, rigido dove serve, ma anche comodo per non tritarsi le ossa e mantenere un controllo elevato anche sulle superfici più complicate. Ovviamente dare il giusto peso a tutto è complicato e a tratti impossibile, ma non per Wilier Triestina. Signore e signori, ecco a voi la nuova Rave SLR ID2.
La nuova dimensione del gravel racing
Atleti potenti e veloci oggi dominano le principali gare gravel, sbaragliando la concorrenza con prestazioni di altissimo livello sullo sterrato e sulle lunghe distanze. RAVE SLR ID2 nasce per questi atleti ed è un progetto innovativo sotto ogni punto di vista, una bici velocissima e divertente da guidare. La clearance è strepitosa ed è in grado di soddisfare le esigenze attuali e quelle future. Wilier Triestina confeziona un prodotto esclusivo, un puro manifesto estetico dedicato alla velocità.
Il DNA è vincente
La nuova Rave SLR ID2 porta avanti l'eredità vincente del modello precedente, un RAVE SLR in grado di vincere Serenissima Gravel, The Traka e la Unbound. Lo sviluppo del nuovo modello ha chiamato in causa Ivar Slik, atleta di punta Wilier, il primo vincitore non americano della Unbound Gravel, la gara di riferimento internazionale. Detto questo, Rave SLR ID2 è stata messa alla prova nelle competizioni più importanti e in contesti difficili dove materiali, precisione, affidabilità, reattività e aerodinamicità vengono spinti al limite. Esattamente in queste circostanze sono state raccolte tutte le informazioni che l’Innovation Lab di Wilier Triestina ha sfruttato per darvi quello che vedete in queste foto, la massima espressione di competitività per il gravel. C'è di più, questa nuova bici è nata per correre, ma è anche versatile e può sfamare la vostra voglia di avventura.
Un percorso fatto di tanti passaggi
Sia chiaro, di galleria del vento Wilier Triestina ne ha fatta tanta, ma prima c’è stato un modello, anzi direi un’idea progettuale suddivisa virtualmente in piccole celle ( mesh ) analizzate attentamente tramite software CFD. Questo software, risolvendo le equazioni di Navier-Stokes, crea simulazioni perfettamente attendibili descrivendo il comportamento dell’aria attorno al modello, ovviamente a determinate velocità. Il software calcola come l’aria si muove sulla superficie di ciascuna cella della mesh, definendo quanto è aerodinamico il modello e indicando dove è importante intervenire per ridurre la resistenza aerodinamica. Come potete immaginare la potenza di calcolo richiesta è elevata visto il calcolatore deve risolvere miliardi di piccole equazioni matematiche, una per ogni cella della mesh. Parallelamente alle prove CFD, viene realizzare un primo assieme telaio / forcella / manubrio stampato in resina per assemblare una bicicletta completa e verificarne la compatibilità delle trasmissioni, una soluzione utile per fare anche la prima analisi estetica del modello e compiere così i primi test in galleria del vento. Questo primo passaggio è indispensabile per certificare la coerenza dei dati ottenuti dall’analisi CFD e rilevare una prima parte di dati con vento reale. Wilier Triestina è solita produrre più prototipi e portarle avanti anche con le varie migliorie impostate strada facendo. Il processo si ripete fino a quando i test non confermano i risultati di progetto. L’ultimo passaggio prevede la realizzazione del telaio in carbonio, la fase decisiva che permette ad un ciclista reale di salire in sella e fare ulteriori test di affinamento in galleria del vento. Qui si può fare davvero molto a livello di prove e optare per diverse curve, cerchi e larghezze i coperture, borracce e tutto quello che porta l’azienda alla configurazione ideale e finale.
I primi dati sono ottimi e le scelte fatte corrette
Rave SLR ID2 riduce dell’8,9% la resistenza all’aria rispetto alla precedente versione precedente e riportando tutto su strada, ad una potenza media di 350 watt, valore medio espresso in gara dagli atleti Wilier Triestina ( Ivar Slik 410 watt per 83 kg - Sepp Rombouts 310 watt con 66 kg di peso) su un percorso di 70 km, il vantaggio porta ad un risparmio di ben 54 secondi. Per essere ancora più precisi ad una velocità di 35 km/h, il risparmio istantaneo è pari a 5,3 watt. Il tubo obliquo inizia con un tratto sottile seguendo un classico profilo NACA, per poi allargarsi in modo da proteggere le borracce dal vento. La forcella riprende elementi sviluppati durante la progettazione della Supersonica SLR con foderi larghi e orientati in questo caso per interagire correttamente con coperture molto generose.
Noterete l’assenza dell’attacco per il deragliatore anteriore, una scelta voluta e pensata per gli atleti. Gli studi fatti dimostrano che coperture molto larghe risultano più veloci su fondi dissestati e per questo motivo la nuova Rave SLR ID2 consente di montare coperture fino a 52 mm di larghezza per un rotolamento elevatissimo anche e soprattutto a pressioni di esercizio basse ( restano sempre 6mm di margine anche in questo caso tra pneumatico e forcella )! Per ovvi motivi resta importante mantenere un carro corto e reattivo per donare alla bici gli scatti richiesti in salita, motivo per cui un deragliatore sarebbe stato solo d’intralcio. Per chi necessita di rapporti più lunghi, ricordiamo che la Rave SLR ID2 supporta corone fino a 52 denti. Ritornando all’aerodinamica, ci sono voluti mesi di lavoro tra galleria del vento e simulazioni per modellare delle tubazioni concettualmente nuove, che riducono la resistenza all’aria e migliorano il rendimento quando la velocità su sterrato si fa interessante.
Geometria gravel racing e materiali all’avanguardia
Il carro corto e compatto è presente, così come lo sono gli angoli bilanciati per donare una guida precisa e sicura, soprattutto fuoristrada. L’integrazione dei cavi è totale, aspetto che appaga la vista e ripaga in termini aerodinamici. La compatibilità è totale con gruppi 1x e forcellino UDH®. A dare sostanza a tutto ci pensa un telaio ( 990 grammi ) realizzato con tre tipi di carbonio, ognuno con proprietà specifiche per rigidità e resistenza alla trazione. Wilier Triestina inserisce lamine di rinforzo in carbonio nei foderi orizzontali per incrementare la rigidità torsionale della scatola movimento, ma il vero segreto di questo telaio sta nel layup, ovvero nel modo in cui le fibre vengono disposte nel telaio ( orientamento, sovrapposizioni, angoli ).
Wilier ha sviluppato una tecnica costruttiva che assicura le stesse caratteristiche meccaniche su tutte le taglie disponibili, un approccio progettuale, chiamato balanced design che prevede che ogni singolo tubo sia ridisegnato per ogni misura. Il processo è lungo e costoso ma garantisce prestazioni equivalenti per tutte le sei taglie di telaio, dalla XS alla XXL. Il manubrio F-BAR prevede un delta di 30mm tra presa in parte alta e presa in parte bassa, un morfologia che permette presa bassa aerodinamica comoda ma anche agile quando serve.
Le colorazioni hanno sempre un ruolo
Wilier prevede tutto, un Pixel Green che è energia pura, un Glitch Black che è un nero profondo fatto di fibre di carbonio a vista con dettagli grafici cromati che richiamano i glitch digitali. Infine, un bellissimo Neon Purple, chiaro richiamo alle notti elettroniche ed un Byte Cream, un tocco Vintage in alta definizione, un colore ispirato ai primi computer e console anni 80’e ’90. Il peso della versione top di gamma montata con Sram Red XPLR 1x13 e Miche Graff48 si ferma a 8,10 Kg, davvero un valore ottimo. Per tutte le info in più, in attesa di un preciso test su strada, vi rimando al sito wilier.com