Ci sono la Legnano con cui Alfredo Binda conquistò il Mondiale al Nurburgring nel 1927, la Legnano con cui Gino Bartali vinse il Giro d’Italia nel 1946 e la Bianchi con cui Fausto Coppi si aggiudicò la Cuneo-Pinerolo al Giro d’Italia nel 1949. Ci sono bici dei pompieri e degli arrotini, bici così piccole da stare in una valigia e bici cargo o tandem, bici di legno e di ghisa, bici da corsa e a scatto fisso.
Sono le “Biciclette ritrovate”, una mostra diventata quasi un festival dedicato al ciclismo d’autore, nei cortili di Rossignoli, corso Garibaldi 71, Milano, oggi e domani, dalle 12 a mezzanotte, ingresso libero (info: www.rossignoli.it/bicicletteritrovate). Non solo cultura meccanica e tecnologica, ma anche fotografica e letteraria. Quest’anno, in particolare, si ospitano Brooks England, che dedica una vetrina all’artista israeliano Eilon Armon e alla sua opera “Rocking chair”, accanto alle novità di selle, borse e accessori pensati per i ciclisti più eleganti; la Manifattura Valcismon (marchi Castelli e Sportful), che festeggia i 70 anni con una mostra e la presentazione del libro “La stoffa dei campioni” (oggi alle 19); la Vittoria, storico marchio di copertoni, che in 10 foto invita a bordo del suo Servizio Corse, con i professionisti nel deserto di Dubai o nelle tappe di montagna sotto la neve; e la società sportiva milanese Genova 1913, che raccoglie fondi per la Squadra corse di Tolentino, colpita dal terremoto dei mesi scorsi. Fra gli ospiti, di casa gli ex prof Marino Vigna e Giovanni Mantovani, anche il sindaco Beppe Sala (oggi, verso le 19.30).
Fra tante feste e festival, “Biciclette ritrovate” ha qualcosa di speciale: l’atmosfera. Qui c’è sempre un’aria di affetto e amicizia, appartenenza e colleganza, unità e complicità. In un mondo, quello delle due ruote, spesso diviso, Rossignoli cerca, e trova, il piacere di stare tutti insieme. Anche solo per dare un’occhiata o fare un saluto, per bere un bicchiere o ascoltare un racconto, per sentirsi parte del gruppo.
Marco Pastonesi