I PIU' LETTI
EDDY MERCKX, GLI 80 ANNI DEL MITO: «LE VITTORIE, IL SOPRANNOME, SAVONA, L'ITALIA, FELICE, VITTORIO...»
di Pier Augusto Stagi | 17/06/2025 | 08:15

Il primo regalo per i suoi 80 anni - li compie oggi -, gliel’ha fatto il Re in persona, ricevendolo giovedì scorso nel suo ufficio al castello di Laeken. Re Filippo ha consegnato il suo personale regalo di compleanno al barone Eddy Merckx: una cornice con tre foto dove il campione viene ritratto in tre momenti speciali della sua vita con gli ultimi tre re del Belgio. Con Re Baldovino dopo la sua terza vittoria al Tour de France nel 1971; con Re Alberto II quando fu nominato barone nel 1996; con Re Filippo nel 2019, per i 50 anni dalla sua prima vittoria al Tour de France, partita proprio da Bruxelles in suo onore.

«È stato molto bello ed emozionante – ci ha raccontato una delle leggende sportive più grandi di tutti i tempi -, per me un grande onore».

Ha anche passeggiato con Re Filippo, negli splendidi giardini del castello…

«Una breve camminata, anche perché mi sono appena ristabilito dalla caduta in bicicletta avvenuta lo scorso mese di dicembre: oggi va molto meglio, sto tornando in forma, giusto per festeggiare il mio compleanno».

Ma chi è Edouard Louis Joseph Merckx, detto Eddy?

«Un corridore ciclista che ha messo tutto se stesso per ottenere il massimo possibile. Ho vinto tanto, non so se potevo vincere di più: come per tutti, sono più le corse perse di quelle che ho vinto, ma io ho limitato i danni».

Hanno scritto e detto che era anche un Cannibale.

«Un nomignolo datomi da una bimba di undici anni, Catherine, figlia di un mio compagno di squadra e poi rivale, Christian Raymond. Una sera Christian chiamò a casa e la sua bimba le chiese: "Ma Merckx non ti lascia mai vincere?". E papà rispose: "Mai. Merckx è affamato di vittorie". "Ma allora è un cannibale!". E fui cannibale per sempre».

È diventato anche unità di misura…

«Sì, diciamo così. Oggi lo è Pogacar».

Le piace lo sloveno?

«E come potrebbe non piacermi: è un fuoriclasse assoluto».

Dicono che lei fosse troppo ingordo, non lasciava nemmeno i circuiti.

«Se gli organizzatori mi pagavano profumatamente io dovevo restituire loro il meglio di me».

La sconfitta al mondiale di Barcellona, vinto da Felice Gimondi, non le è ancora andata giù.

«Non per la vittoria di Felice, ma per la carognata di Maertens, che fece di tutto per farmi perdere. Gimondi vinse alla grande, più che meritatamente, ma quello là non l’ho ancora perdonato oggi».

Davvero quella maglia con i colori dell’arcobaleno gliela avrebbe data volentieri lei con le sue mani?

«Assolutamente si. Felice è stato un corridore eccezionale, di assoluto valore e di grandi valori, che ha reso grande il nostro sport e ha reso ancora più belle le mie vittorie. Tenace e leale, quella maglia fu davvero un premio alla carriera. È chiaro che non fui contento di aver perso, ma ero imbufalito per come corse Freddy Maertens, non certo Felice».

Crede ancora che il giovane Maertens le giocò un brutto scherzo…

«Non solo lo credo, ma ne sono certo. Corse per farmi perdere, fece di tutto per inseguirmi ad ogni mia progressione. Fece il gioco di Ocaña e Gimondi e la cosa non mi è ancora andata giù. In quel 1973 vinsi qualcosa come trenta corse, con Gand-Wevelgem, Roubaix, Liegi e Amstel, poi Vuelta e Giro: insomma, volavo. Anche quel giorno sul circuito di Barcellona avevo una grandissima gamba, ma Maertens corse da sciagurato. In ogni caso, a parte il sottoscritto, in quel preciso momento, nessuno come Felice meritava quella maglia».

È la sconfitta che più le brucia?

«Sicuramente sì».

Le manca Felice?

«Mi manca sì, perché Felice era un caro amico, un vero galantuomo, un uomo leale e con una parola sola. Mi manca come gli affetti più cari che ho perso, come quell’altro grande uomo che di nome fa Ugo De Rosa, costruttore di rango assoluto».

Le piace il ciclismo di oggi?

«Moltissimo, erano anni che non si vedevano corse così belle».

Oltre alla sua famiglia, a chi deve essere grato?

«All’Italia. Da voi ho imparato a correre. Grazie alla Faema e alla Molteni, a Vittorio Adorni e Italo Zilioli, a Ernesto Colnago e Ugo De Rosa. Ugo, che uomo squisito… oggi mi manca enormemente».

Ha tanti amici in Italia?

«Ho un pezzo di cuore, di tanto intanto vengo da voi, mi piace sempre un sacco. Con Italo (Zilioli, ndr) ho un’amicizia profonda, così come con Federico Zecchetto, titolare di diverse aziende del mondo della bicicletta (Alé, Dmt, Cipollini, ndr): sono persone speciali. Ma all’Italia devo molto, perché nonostante battessi i loro beniamini, mi ha sempre apprezzato».

Apprezza anche tanto il calcio.

«Moltissimo. Quando ho smesso di correre in bicicletta, ho giocato per diversi anni con i dilettanti dell’Anderlecht, la mia squadra del cuore. E, in un sobborgo di Bruxelles, nel bar del mio futuro suocero ho incontrato mia moglie Claudine. Per anni sono stato anche socio del Barcellona, ho apprezzato e scoperto un giovanissimo Lukaku e grazie a Italo (Zilioli) ho anche una simpatia per il Torino, dove ha giocato Enzo Scifo».

Lei ha più volte raccontato che la caduta al velodromo di Blois (Francia, ndr) nel novembre 1969 (una gara derny, dietro motore, ndr), la segnò profondamente.

«Una bruttissima botta al bacino: in salita non sono andato più come prima».

Sulle Tre Cime scrisse pagine memorabili della sua storia in rosa: vinse nel ’68 il primo Giro e nel ’74 l’ultimo…

«Che fatica! Che gioia! Tista mi aveva staccato sull'ultima salita. I tifosi, stranamente, nel vedermi mi gridavano che ero finito. Io moltiplicai le forze. Vinsi per 12”. Niente, ma per me fu tutto».

Che ciclismo…

«Bellissimo. L’Italia era piena zeppa di campioni».

Oggi non è così.

«È un ciclismo molto più mondializzato e globale: bisogna avere pazienza, e magari qualche idea».

Dell’Italia ha anche un ricordo non bellissimo, quello della positività di Savona al Giro ’69.

«Quella fu una carognata che non ho mai digerito. Mi sentii tradito».

Da chi?

«Non lo so, ma quell’anno mi fregarono e se era per me non sarei più venuto a correre da voi. Fortunatamente ci ripensai».

Che rapporto aveva con Felice?

«Bellissimo. È stato il mio principale avversario, il più tenace continuo e leale. Anche lui se n’è andato troppo presto, come Vittorio Adorni, del resto. Felice e Vittorio sono stati una parte importante della mia vita».

Mai un regalo a Felice?

«A lui non ho lasciato mai nulla, perché io di regali non ne ho mai fatti a nessuno. Quello che Felice si è portato a casa, l’ha fatto con la sua forza e la sua intelligenza. E Felice era forte e intelligente. Ma soprattutto era un amico. Un grande amico».

È vero che lei non riuscì a vincere il sesto Tour, che sarebbe stato un record - uno in più di Anquetil - per un pugno al fegato sferrato da un “tifoso” francese?

«Verissimo e mi sarei dovuto ritirare come il vostro Bartali nel 1950, e sbagliai a non farlo. Per giorni sentii dolori lancinanti: la mia carriera di fatto finì lì».

Dal 2003, lei ha anche intitolata la stazione della metropolitana di Bruxelles: Maelbeek/Maalbeek, servita dalle linee 1 e 5, nel quartiere di Anderlecht. La prende mai?

«Mai. Quella è una fermata e io, se posso, vado ancora di corsa: in bicicletta».

Per tutti era il Cannibale, perché onnivoro e insaziabile, per Gianni Brera un corridore che non avrebbe vinto un Grande Giro che uno perché i suoi avi non erano cresciuti a pastasciutta. «Si sbagliava…», dice soddisfatto.

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che...

Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team...

Dalla corona in carbonio alla cassetta in titanio passando per i cuscinetti del movimento centrale con sfere in ceramica: l’upgrade ULTRA del nuovo gruppo Campagnolo si rivolge a un ciclista...

Diversi anni fa affrontare l’inverno in bici richiedeva tanto coraggio, altro che storie. I materiali con cui potevamo fronteggiare il freddo, la pioggia ed il ghiaccio erano piuttosto deboli, ma...

Sono 40 anni che Look rivoluziona il mercato con pedali che hanno fatto la storia, un processo che non conosce sosta e trova oggi come massimo interprete il nuovo Keo...

Thermobooster P1 di Assos è un capo davvero innovativo, infatti, altro non è che un laser termico ultra-versatile da utilizzare nelle più diverse situazioni. SI indossa sotto una maglia estiva nelle...

Le scarpe Vaypor SL di Bont sono a mio avviso non solo un prodotto iconico che permette al marchio australiano di essere conosciuto int tutto il mondo, ma si sono...

Colnago celebra con orgoglio la vittoria di Florian Vermeersch ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, disputati nei Paesi Bassi. Il corridore belga ha conquistato il titolo in sella alla...

E’ da gli anni ’90 che Vision innova con prodotti fortemente aerodinamici ed erano gli anni in cui l’azienda, considerata già allora pionieristica, si concentrava su componenti orientati al miglior...

Oggi Trek ha aggiunto una nuova verniciatura alla sua collezione Project One ICON: Gamut, una combinazione di colori vivaci e multicolori che sarà la combinazione ufficiale del team di triathlon...

Pinarello rinfoltisce la gamma della serie X con il lancio di quattro nuove e accattivanti colorazioni, nuance che esaltano le forme di questa bici all’avanguardia nata per chi pratica ciclismo...

Prologo rinnova e completa la sua linea AGX dedicata al mondo Gravel, Adventure e Ciclocross con tre nuove selle leggere, confortevoli e multidisciplinari studiate per i terreni off-road. La linea...

Oggigiorno viene posta sempre più attenzione al ruolo delle proteine e anche alla loro qualità, soprattutto per quello che riguarda la performance sportiva e in tutte querelle situazioni in cui...

Guerciotti, marchio storico del ciclismo italiano, propone un’iniziativa molto interessante su Silvelle, la sua bicicletta da ciclocross in carbonio monoscocca che ridefinisce il concetto di prestazioni e stile nel fuoristrada....

857 ed 858, non sono solo dei semplici numeri ma la vera interpretazione della vita casual targata Salice. Ecco a voi due occhiali che spiccano per sportività e stile, due...

Se i vostri percorsi prevedono sentieri scorrevoli e ampi tratti di asfalto sarete senza dubbio nella condizione di optare per una copertura semi-liscia, ovvero un prodotto scorrevole che non vi...

L’arrivo in Italia delle selle canadesi Reform è stata la novità della scorsa primavera ed è stata subito una notizia che ha acceso la mia curiosità. Grazie a 4Guimp, distributore esclusivo...

Alé e KZS – Kolesarska Zveza Slovenije, la Federazione Ciclistica Slovena, celebrano con orgoglio la straordinaria vittoria della Slovenia ai Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada 2025. Tadej Pogačar...

Specialized con la nuova Aethos 2 rivoluziona il concetto di bici leggera, infatti, con un telaio che pesa appena 595 grammi questo modello rimane la bici da strada con freno...

Pinarello svela oggi le nuove colorazioni per la Dogma X, l’ammiraglia destinata all’endurance ed un progetto innovativo sotto ogni punto di vista. Le forme eleganti di questo apprezzatissimo modello saranno...

Castelli segna una svolta nella dura battaglia contro il freddo e lo fa con una giacca davvero sbalorditiva. Ecco a voi la nuova Alpha 150, un prodotto che combina l'innovativa...

Cosa faresti per arrivare prima in cima prima di tutti e cosa faresti per ottenere il massimo nella guida? Specialized oggi presenta al mondo due elementi che rispondono alla perfezione...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy