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VAN AERT, PRIMA PASSEGGIATA DOPO L'INCIDENTE. E SI ACCENDE LA DISCUSSIONE SUI TEMPI DEL SUO RIENTRO
di Francesca Monzone | 03/04/2024 | 14:36

A distanza di una settimana dal suo incidente alla Attraverso le Fiandre, Wout van Aert ha iniziato a muovere i primi passi e questa mattina di buon ora, da casa sua è andato a piedi fino al centro di Herentals, percorrendo 4 chilometri. Il belga vuole essere ottimista e dopo aver pubblicato il tragitto fatto a piedi, ha voluto aggiungere questo commento: «Rimanere fermi significa tornare indietro».

Nella caduta, il fiammingo della Visma-Lease a Bike ha riportato un politrauma tipico degli incidenti stradali, si è fratturato diverse costole, la clavicola e lo sterno. Il recupero sarà lungo perché, se clavicola è stata sistemata chirurgicamente con una prognosi di circa 4 settimane, il discorso è ben diverso per le costole e lo sterno, che invece potrebbero richiedere fino a 6 settimane per saldarsi completamente.

In un comunicato stampa la squadra aveva fatto sapere delle condizioni del proprio corridore, ma senza indicare una data per un suo possibile rientro in corsa. «Non è chiaro quando Wout potrà pedalare di nuovo. Le prossime settimane saranno interamente dedicate alla riabilitazione – aveva scritto la Visma Lease a Bike - Di conseguenza, non potrà partecipare alle Classiche primaverili. La sua partecipazione al Giro è incerta. Solo nelle prossime settimane verrà presa una decisione sulla sua riabilitazione».

Van Aert è forte come ha detto il medico che lo ha operato, Steven Claes, e ha un corpo resiliente. «Date le circostanze, le cose stanno andando abbastanza bene - aveva detto Claes giovedì sera -. L’operazione è andata secondo i piani, ma ovviamente ci sono infortuni che non possono essere risolti solo con un intervento chirurgico. Si tratta di combinazioni di lesioni complesse più importante di una semplice frattura della clavicola. Con combinazioni complesse come queste, è necessario metterle a punto una per una. Nel caso di Wout, sfortunatamente ce n'erano molte».

Sarà quindi un recupero lungo per Van Aert, ma il medico è certo che le cose andranno nel verso giusto. «La particolarità di atleti come van Aert è che riescono a girare una sorta di interruttore molto rapidamente. È incredibile quanto siano emotivamente forti e resistenti, la maggior parte di questi atleti. La primavera è chiaramente giunta al termine e non si può tornare indietro. Il Giro? Non mi piace parlarne. Per un corridore con un infortunio così grave, è importante avere qualcosa a cui aggrapparsi e poter vedere miglioramenti giorno dopo giorno. Ovviamente non è certo rassicurante per la mente fissare subito quegli obiettivi abbastanza lontani e concreti nel futuro».

Dopo l’incidente e l’intervento, c’erano state anche le dichiarazioni del medico della nazionale belga Kris van der Mieren, che con preoccupazione vedeva complicato un recupero in vista del Giro e ponendo un punto interrogativo anche sulle Olimpiadi.

«Normalmente questi danni si vedono solo negli incidenti stradali gravi, si chiama politrauma. Solitamente c’è un danno fisico ma anche un impatto mentale importante – aveva dichiarato Van der Mieren -. Prima di tutto le fratture devono guarire. Quindi la frattura della clavicola guarirà più rapidamente. Le fratture costali vengono generalmente lasciate guarire spontaneamente. Esistono tecniche chirurgiche per questo, ma la guarigione spontanea è solitamente l'opzione migliore. E ovviamente anche questo richiede tempo, parliamo di tre-sei settimane».

Per Kris van der Mieren c’è poi il rischio di un rientro troppo anticipato, che potrebbe causare danni gravi in caso di una nuova caduta. «Cadere di nuovo su quelle costole può portare al collasso polmonare e ciò può anche essere fatale se non c'è un medico nelle vicinanze. E poi ovviamente hai anche la frattura allo sterno. Lo sterno è un osso molto forte e spesso che si trova in un punto cruciale del nostro corpo, appena sopra il cuore. Se ci cadi sopra rischi di causare danni cardiaci».

Sul Giro il medico belga non ha dubbi e lo definisce rischioso. «Penso che sarebbe un successo se Wout potesse tornare a correre dopo due mesi. Perché ovviamente prima devi anche essere in grado di allenarti qualitativamente. All’inizio questo dovrà essere fatto principalmente sui rulli. Ora lo dico un po' come se fossi un padre, ma se Wout fosse mio figlio non lo farei mai partecipare al Giro».

Di idee diverse è invece il medico del Belgian Cycling, Tom Teulingkx, che guarda ad un recupero più veloce, con possibilità di essere al via della corsa rosa.

«I migliori atleti spesso ricevono un trattamento diverso rispetto alla maggior parte delle persone. Al paziente medio con una frattura non complessa della clavicola vengono somministrati un tutore e degli antidolorifici e gli viene consigliato di non fare esercizio per un po' – ha spiegato Teuligkx -. Un atleta di alto livello viene sottoposto a un intervento chirurgico per riparare l'osso. Ogni operazione comporta un rischio e rappresenta un costo per la società, ma tornare più velocemente ad allenarsi è spesso la soluzione migliore».

Ci sono le ferite sulla pelle, che se particolarmente profonde, causeranno dolore per molto tempo e quindi il riposo, in certi casi, continua ad essere la soluzione migliore per rientrare prima in attività.

«Il riposo, il riposo, il riposo è sempre il fattore determinante per la guarigione. Ma dire: aspetta altre due settimane per un recupero migliore, non è il linguaggio ideale per parlare a un atleta di punta. Lo sport di alto livello è "malsano", lo sappiamo. Si tratta di cercare compromessi. Anche i migliori atleti non sono robot che puoi fregare e basta. È un equilibrio difficile valutare abilmente ciò che è responsabile dal punto di vista medico e ciò che è fattibile dal punto di vista medico».

Per il momento la strada è lunga e per sapere quando Van Aert potrà tornare in gara bisognerà attendere ancora altre settimane e capire in quale modo il suo corpo stia reagendo.

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