I PIU' LETTI
SIMONI. «IO, LA SALITA, PANTANI, L'AZZURRO...»
di Alessandro Brambilla | 26/02/2021 | 08:10

Gilberto Simoni è stato uno dei campioni più tenaci e combattivi degli Anni No­vanta. Il trentino ”archetipo ideale da gare a tappe” ha tuttavia infarcito il palmares di successi anche con storiche corse in linea. «Per creare selezione -assicura Gibo Simoni, che il 25 agosto compirà  50 anni - a me bastava uno strappo, non necessariamente una salita da 15 chilometri per fare il vuoto».

La sua ultima gara è stato il Giro d’Ita­lia 2010. «Da allora fare il papà è la mia attività principale», dichiara il vincitore di 32 corse su strada da professionista tra i quali due Giri d’Italia, una tappa al Tour de France e due alla Vuelta a España. I coniugi Arianna e Gilberto hanno tre figli: Sofia, maggiorenne dal primo marzo, Enrico di 15 anni e Clarissa di 13.

«I principali interessi commerciali li ho nel settore immobiliare, seguendo la tradizione della mia famiglia», ag­giunge Gilberto, che il Giro d’Italia lo vinse anche quando era dilettante nel 1993.

Gibo, da professionista hai ottenuto la prima vittoria nella tappa di Arco del Giro del Trentino ’97. Già allora ti esaltava il fattore campo?
«Più che il fattore campo è stato il cast dei campioni ad esaltarmi. In particolare la presenza di Bugno con me nel drappello di testa. Gianni si è staccato in salita e quell’episodio mi ha messo le ali».

Hai trionfato ai Giri d’Italia del 2001 e 2003. Quale dei due è stato il più difficile da vincere?
«Sono stati entrambi molto difficili. Quello del 2001 sembrava facile: correvo nella Lampre e nei due Giri d’Italia precedenti ero arrivato terzo. Sono sta­ti determinanti i consigli del diesse Pietro Algeri per arrivare ad un successo così prestigioso».

Nel 2003 sei stato un cannibale: hai vinto maglia rosa, maglia ciclamino e tre tappe, compresa quella allo Zoncolan.
«La vittoria allo Zoncolan la ricordo per la fatica pazzesca che ha richiesto. Ma era fatica produttiva e l’arrivo delle tappe con salite, che tutti temevano, a me garantiva tranquillità. Gli altri non dormivano la notte della vigilia quando c’era uno Zoncolan da scalare. Io aspettavo le montagne per dormire di più».

Il terzo successo di tappa al Giro 2003 l’hai ottenuto alla Cascata del Toce, quando eri maglia rosa inattaccabile. Dissero che eri un despota: non hai lasciato andar via nemmeno Marco Pantani, che quel giorno cercava la vittoria di tappa per risorgere.
«Molti girano attorno a questa storia e pochi riescono a raccontare la realtà dei fatti: io non ho fatto molto per ri­prendere Pantani. Il potenziale vincitore alla Ca­scata del Toce doveva essere Dario Frigo per quanto aveva mostrato il giorno prima. Infatti Frigo alla Ca­scata è arrivato secondo. Perso­nal­mente lo dissi già alla vigilia di quella tappa che non avrei fatto regali. Lo stesso Pantani nei periodi migliori non ha mai regalato niente. Alla Cascata del Toce Marco è arrivato oltre la sesta po­sizione; se fosse giunto secondo potevano anche accusarmi. Al massimo ho privato Frigo della vittoria, non certo Pan­tani».

Nel Giro d’Italia 2004 sei arrivato terzo. Nella Saeco eri coequipier di Damiano Cu­nego, vincitore finale. Tu hai trionfato sull’erta di Corno alle Scale. Insomma, un Simoni molto forte ma battuto da Cu­nego e Gontchar.
«È stata soprattutto una caduta nella cronometro di Trieste a rovinarmi il Gi­ro. Quel giorno giove pluvio si scatenò solo quando presi il via io e ca­dendo persi tempo prezioso e mi procurai problemi fisici che si trascinarono qualche tappa. Non ho perso quel Giro a Montevergine, quando Cunego s’impose, e nemmeno su altre salite. A Trieste persi un Giro comunque anomalo: siamo arrivati 12 giorni allo sprint, e Petacchi vinse 9 tappe. Da quando io ho smesso di correre le tappe che si risolvono allo sprint si contano sulle dita di una mano. Se fosse stato un Giro sullo stile di quelli post 2010 avrei potuto correre con più tranquillità. Io a Trieste 2004 disputai la crono con grande foga per guadagnare secondi preziosi, forse anche per quello finii per terra. Coi percorsi di adesso, una crono è decisamente meno determinante».

Al Giro d’Italia hai continuato ad essere protagonista e nel 2005 sei arrivato secondo in classifica, a soli 28” dal vincitore Savoldelli. Rimpianti?
«Savoldelli è stato bravo nella gestione tattica della corsa, soprattutto nei pri­mi quindici giorni. Nella penultima tappa io ho attaccato sul Colle delle Finestre, andando fortissimo. Purtrop­po è sul Sestriere, una salita tutto sommato dolce, che sono stato inferiore a quan­to auspicavo, accusando molto la fatica».

In totale sei salito sette volte sul podio al Giro d’Italia, mai su quello del Tour de France o della Vuelta a España.
«A parte Pantani, tra i corridori della mia generazione nessuno finiva sul po­dio in Giro e Tour nel medesimo an­no».

È più emozionate vincere sull’Angliru alla Vuelta o al Giro sullo Zon­colan?
«Mi ha emozionato di più indossare la maglia rosa, la prima per me al Pordoi nel 2001».

Sullo Zoncolan hai concesso il bis al Giro 2007 benché altri fossero i favoriti.
«Nel 2003 avevo vinto con la consapevolezza di essere il più forte di tutti. Nel 2007, comunque, ho affrontato lo Zoncolan con l’impeto del più forte, accusando qualche difficoltà. Ho rivinto su quel traguardo grazie a esperienza e volontà».

Tu hai vinto una Japan Cup, due Giri dell’Emilia, due Giri dell’Appennino, altre corse non necessariamente da scalatore.
«Non ho mai lottato per conquistare la maglia verde al Giro proprio perché non mi ritenevo solo scalatore. Certe volte volevo uscire dal mio personaggio».

Hai disputato solo due Mondiali su strada. Ti sei mai chiesto il perché?
«Commissari tecnici e Federazione non mi tenevano in considerazione. I Mon­diali 2000 e 2001 per il sottoscritto so­no stati molto tristi per me. Ma non me­no dolorosa fu l’esclusione dal giro azzurro per la sfida iridata di Verona nel 2004, stagione in cui andai fortissimo. L’Italia a Verona schierò una squadra tipo Gruppo Sportivo».

Forse eri fuori perché Verona 2004 non era Mondiale da scalatori.
«La salita delle Torricelle per me era più che sufficiente. Mi bastava anche la metà. Ad esempio al Mondiale di Li­sbo­na 2001 c’era solo un cavalcavia e io sono stato l’unico a fare la differenza. Poi siamo arrivati in 100 allo sprint».  

Al Giro d’Italia 2006 c’è stato un diverbio all’Aprica con Ivan Basso. Come sono ora i vostri rapporti?
«Io e Basso non ci frequentiamo».

In compenso negli ultimi quattro anni di carriera sei stato azzurro nella mountain bike.
«Se ho corso fino a 39 anni è merito della mountain bike; mi ha fatto benissimo. Ho avuto belle soddisfazioni. Nel fuoristrada c’è stata molta più considerazione per il sottoscritto: in quattro stagioni ho partecipato ad altrettati   Campionati del Mondo. Su strada in 17 stagioni da “prof” ne ho corsi solo due. Lascio a voi le conclusioni».

da tuttoBICI di febbraio

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di...

Il nuovo configuratore “YOUR LOOK A la Carte” diventa il braccio armato della tua immaginazione, anzi, direi che è e sarà il traduttore universale che ti permetterà di progettare il...

Ritorno alle origini per la settima edizione della Napoli Obliqua, con un meraviglioso percorso tra l'area del centro città Patrimonio Unesco, quello dell’area del Parco delle Colline Metropolitane e quello...

Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR ID2 vi porta in una nuova dimensione della velocità e...

Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su...

Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente performanti, gli effetti per i consumatori finali sono decisamente vantaggiosi....

I ragazzi di Partington.cc, capitanati dal fondatore Jon Partington, hanno una sola ambizione, ovvero quella di rivoluzionare il mondo delle ruote da ciclismo. Dalle volontà alle azioni il passo è breve,...

Gregario, giovane marchio italiano di biciclette artigianali in fibra di carbonio, è stato premiato con il prestigioso titolo di “Best New Builder” durante la fiera Bespoked 2025, svoltasi dal 10...

È tempo di un nuovo inizio. Dal Medio Oriente, all’Asia, fino al Nord Europa: ogni tappa, ogni curva e ogni numero sul reggisella raccontano un viaggio, una storia, un pezzo...

Il motore Polini EP-3+ si presenta oggi come una vera certezza nel mondo della pedalata assistita, un traguardo raggiunto con un grande sviluppo di cui il progetto ha goduto fino...

Quelli che vi propongo oggi sono due prodotti davvero di alto livello realizzati da Salice, due occhiali dedicati a chi vive il ciclismo con passione e dedizione. L’occhiale 020 si...

La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che...

Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team...

Dalla corona in carbonio alla cassetta in titanio passando per i cuscinetti del movimento centrale con sfere in ceramica: l’upgrade ULTRA del nuovo gruppo Campagnolo si rivolge a un ciclista...

Diversi anni fa affrontare l’inverno in bici richiedeva tanto coraggio, altro che storie. I materiali con cui potevamo fronteggiare il freddo, la pioggia ed il ghiaccio erano piuttosto deboli, ma...

Sono 40 anni che Look rivoluziona il mercato con pedali che hanno fatto la storia, un processo che non conosce sosta e trova oggi come massimo interprete il nuovo Keo...

Thermobooster P1 di Assos è un capo davvero innovativo, infatti, altro non è che un laser termico ultra-versatile da utilizzare nelle più diverse situazioni. SI indossa sotto una maglia estiva nelle...

Le scarpe Vaypor SL di Bont sono a mio avviso non solo un prodotto iconico che permette al marchio australiano di essere conosciuto int tutto il mondo, ma si sono...

Colnago celebra con orgoglio la vittoria di Florian Vermeersch ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, disputati nei Paesi Bassi. Il corridore belga ha conquistato il titolo in sella alla...

E’ da gli anni ’90 che Vision innova con prodotti fortemente aerodinamici ed erano gli anni in cui l’azienda, considerata già allora pionieristica, si concentrava su componenti orientati al miglior...

Oggi Trek ha aggiunto una nuova verniciatura alla sua collezione Project One ICON: Gamut, una combinazione di colori vivaci e multicolori che sarà la combinazione ufficiale del team di triathlon...

Pinarello rinfoltisce la gamma della serie X con il lancio di quattro nuove e accattivanti colorazioni, nuance che esaltano le forme di questa bici all’avanguardia nata per chi pratica ciclismo...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente...
di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy