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ROTONDA DI BADOERE, SABATO LA PREMIAZIONE UFFICIALE
di Francesco Coppola | 14/11/2019 | 07:15

 

Tutto è pronto a Badoere di Morgano per la cerimonia delle premiazioni della 26^ edizione del Premio La Rotonda di Badoere in programma sabato 16 novembre, con inizio alle ore 11, presso l’Aula Magna delle Scuole Elementari "Guglielmo Marconi" in Via A. De Lazzari a Badoere di Morgano. Alla manifestazione, che intende premiare quanti tra tecnici, dirigenti e giornalisti si impegnano nella promozione del ciclismo, parteciperà il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco che, affiancato dal Sindaco di Morgano, Daniele Rostirolla, premierà i vincitori. A ricevere gli ambiti riconoscimenti, destinati da una apposita commissione composta da tecnici e giornalisti e presieduta dallo stesso Rostirolla e diretta da Gianni Zanatta, responsabile dell'Uct Montebelluna, saranno il commissario di gara, Albino Bertazzon, il tecnico del Pedale Manzanese, Marino Bon, il dirigente di Comano Terme, Angelo Zambotti e il giornalista e scrittore Claudio Gregori.

Il Premio Rotonda di Badoere, come è noto, vanta un albo d'oro prestigiosissimo. L'iniziativa, nata nel 1991 grazie  ad un gruppo di dirigenti del Gruppo Sportivo Badoere e dell'Unione Cicloturistica Montebelluna, prosegue anche per l'impegno dell'Amministrazione Comunale di Badoere.

Albino Bertazzon riceverà il Premio Nazionale; Marino Bon quello riservato ai Direttori Sportivi del Triveneto; Angelo Zambotti del Comano Terme quello per l'Organizzazione Sportiva dedicato alla Memoria di Orlando Guerra e di Roberto Voltan; mentre a Claudio Gregori andrà quello per il Giornalismo Sportivo in ricordo del redattore ed ex consigliere nazionale della Federciclismo, Adriano Morelli. A riceverlo nell'edizione del 2018 furono Adriano Amici (Organizzazione Manifestazioni Ciclistiche), Claudio Caldonazzi (Direttore Sportivo Triveneto), la Libertas Ceresetto (Organizzazione Sportiva) e Marco Pastonesi (Giornalismo).

La manifestazione, organizzata dal Comune di Morgano con la collaborazione del Gs, Gc, Ssd Badoere e dell'uct Montebelluna, è patrocinata dall'Amministrazione Comunale di Montebelluna

   Chi sono i premiati:

   - Albino Bertazzon - è nato a Pieve di Soligo (Treviso) il 22 ottobre del 1949. Ha svolto per 43 anni l'onorato servizio nella sezione Giudici di Gara del Veneto. Stimato giudice d’arrivo la prima gara la diresse nel 1976; mentre dal 1982 diventò nazionale. Ha svolto prevalentemente il ruolo di giudice d’arrivo in tantissime gare. Molto apprezzate, fra l’altro, le capacità di cogliere con grande abilità gli arrivi più concitati. La sua presenza come Giudice d’arrivo in tantissime gara tra le quali spiccano i Giri d’Italia 1989-1990-1993 (intergiro); quelli del 1995-1996-2000 (d’arrivo); 5 Giri di Lombardia; 3 Sei Giorni a Milano, 3 di Torino, 1 di Fiorenzuola; 5 Tirreno-Adriatico; 5 Giri Donne; 1 Giro Dilettanti; il Campionato del Mondo a Verona nel 2004 e quello di Ciclocross a Lovadina di Spresiano (Treviso) svoltosi alle Bandie; 2 Milano-Sanremo, la prima edizione (1988); Mondiali di BMX di Riccione; 28 Campionati Italiani su pista, 13 di Ciclocross; 2 Giri della Valle d’Aosta; Gare di Coppa del Mondo di mountain-bike; più volte ai Mondiali ed Europei su pista. Ha diretto per sei anni consecutivi la Sei Giorni di Bassano del Grappa; tre edizioni della Settimana Tricolore e tre edizioni della Settimana Lombarda. In 43 anni di attività ha diretto, inoltre, tantissime gare nazionali e internazionali riservate ai Professionisti e Dilettanti. Ha dato per 26 tanti anni il proprio apporto nella Commissione Giudici di Gara del Veneto, contribuendo, grazie all’esperienza maturata, alla crescita di tanti giovani colleghi. Per 17 anni ha organizzato a Pieve di Soligo (Treviso) la gara riservata agli Allievi e denominata "Sportivi di Capovilla e via Montello”. Prima del suo congedo è stato chiamato come Giudice d’Arrivo alla tappa del Giro d’Italia di Cross a Jesolo, poi al Campionato d'Europa di Silvelle di Trebaseleghe, all’Internazionale di Saccolongo e, infine, all’Internazionale di Vittorio Veneto. Dal 1971 fa parte del Gruppo Alpini di Pieve di Soligo dove per 16 anni a svolto il ruolo di vice capo gruppo; mentre negli ultimi 7 anni è il capo gruppo. Sodalizio che conta 221 soci Alpini e 65 amici. L’Associazione è impegnata nella Comunità con diverse iniziative sociali rivolte all’Asilo, alla Parrocchia e al Centro Anziani.

   - Marino Bon - è nato il 22 Agosto 1957 e la sua avventura nel mondo del ciclismo iniziò nel 1971 con le gare, all’età di 14 anni con qualche vittoria e la conquista del titolo regionale allievi. La carriera ciclistica si interruppe bruscamente quando, da dilettante, fu costretto ad intraprendere un altro percorso che non era certo quello che aveva sempre sognato. Prima in fabbrica, poi il servizio militare ed infine il lavoro in ferrovia segnarono la sua vita che, però, non riuscirono ad affievolire la passione per la bicicletta. Dopo un certo periodo trascorso a gareggiare con gli amatori si rese conto di essere ancora in grado di poter fare qualcosa di importante per ritornare in quel mondo che aveva dovuto a malincuore lasciare. Così nel 1982 entrò a far parte come allenatore nella società che ancora adesso lo vede impegnato in piena attività, il Pedale Manzanese. Ha frequentato tutti i corsi organizzati dalla Federazione Ciclistica Italiana, dal 1° al 3° livello, compreso quello relativo a Maestro di Mountain-Bike. La conquista di due Campionati Italiani di Ciclocross (grazie a Stefano Toffoletti e a Nicolò Buratti) ed alcuni titoli regionali sono stati i migliori risultati ottenuti da i propri atleti. Il maggiore successo è stato e continua ad essere quello di riuscire a far sognare e a trasmettere i valori del ciclismo e dello sport ai bambini e ai ragazzi che allena. Attualmente segue le categorie Giovanissimi, Esordienti ed Allievi, dei settori strada, mountain-bike e cross. Ecco Cosa pensa di lui chi lo conosce bene: "Marino è un uomo di poche parole, poco avvezzo ad autocelebrarsi, il cui grande merito è di riuscire a trascinare i ragazzi con il suo carisma, la grande esperienza, la sua infinita passione e pazienza. Sono trascorsi più di dieci anni da quando ho avuto l’onore di conoscerlo e in questo periodo non ho mai assistito ad una sfuriata, ad una parola fuori posto: sempre davanti a trainare il gruppo tranne quando è in fondo a spingere i più deboli, perché non ha mai lasciato indietro nessuno aiutando tanto il primo che l’ultimo con la stessa tenacia. Tutti i ragazzi che hanno avuto la fortuna di averlo come direttore sportivo hanno imparato molto di più che a pedalare: hanno beneficiato di un esempio di passione, pazienza e dedizione senza eguali".

   - Angelo Zambotti in rappresentanza del Comano Terme - Ha organizzato tre edizioni dei Campionati Italiani Esordienti e Allievi a Comano Terme, considerate memorabili, sono stati un ottimo trampolino di lancio per una proposta sportiva innovativa. Il giovane Comitato organizzatore, presieduto da Angelo Zambotti e comprendente la Società Ciclistica Storo, la Comano Bike, la locale Azienda per il Turismo e altri soggetti locali, non ha voluto fermarsi. La volontà di collegare il ciclismo giovanile alla promozione turistica di quell'angolo di Trentino ha fatto nascere l’idea della "Tre Giorni Comano Dolomiti", manifestazione riservata agli esordienti e agli allievi (maschili e femminili) che ha già lasciato il segno fin dalla prima edizione, per la formula innovativa che permette ai giovani talenti del pedale di confrontarsi in tre diverse gare, in un weekend che fa vivere ai ragazzi l'atmosfera di una vera e propria corsa a tappe. Si comincia il venerdì con la spettacolare tipo pista denominata "Notturna delle Terme di Comano" preparata nel viale principale della città, la prova contro il tempo "CronoBleggio" con l'inimitabile arrivo sotto i portici di Rango (uno dei Borghi più belli d'Italia) stabilito il sabato e le corse in linea del "Gran Premio Palafitte di Fiavé" su i suggestivi Altipiani di Lomaso e Bleggio la domenica, con epicentro il paese sede della zona archeologica Patrimonio Unesco. Sono gli ingredienti di un fine settimana a caratura internazionale che intende diventare un appuntamento classico del calendario ciclistico giovanile.

   - Claudio Gregori - Nato a Trento l'1 giugno 1945, è un celeberrimo giornalista e scrittore grande appassionato di ciclismo. Ha studiato all'Almo Collegio Borromeo di Pavia. Ha giocato anche a calcio nel Bolzano negli anni Sessanta. Si è laureato in Matematica nel 1968, materia che ha insegnato insieme a Fisica in un liceo. Nel 1974 si trasferì a Roma per fare il praticante giornalista. Ha lavorato per quattro giornali, tra cui "Il Tempo", dal 1974 al 1984, "Il Giornale", "Il Messaggero", per due anni e dal 1986 per "La Gazzetta dello Sport", sulla quale scrive attualmente, prima a Roma e poi a Milano. Per questo giornale sportivo ha seguito varie manifestazioni sportive tra cui alcuni Giri d'Italia, il Tour de France, le Olimpiadi ed altre grandi manifestazioni. Ha realizzato per la "Treccani" la storia del ciclismo e gli inserti sul doping e sul cronometraggio. Nel 2010 è stato ospite alla fiera Pordenonelegge.it e nello stesso anno è diventato anche cittadino onorario di Santa Maria di Sala (Venezia). In carriera ha ricevuto vari premi. Tra i riconoscimenti ricevuti spiccano, tra gli altri, il Premio giornalistico Coni-Unione Stampa Sportiva Italiana, sezione "Tecnica" (1983); il Premio giornalistico Coni-Ussi, sezione "Inchiesta" (1990); il Premio "Carlo Bianchi", Società Ciclistica Villa d'Almè (2004); il Premio speciale "Cesare Angelini", per il libro Livio Berruti, il romanzo di un campione e del suo tempo (2010); il Premio giornalistico "Ypsigro", categoria "stampa nazionale", in occasione dell'85^ edizione del Giro podistico internazionale di Castelbuono (2010); il Premio internazionale "Vincenzo Torriani" (2010); il Caccivio d'Oro per il giornalismo (2011); la Cittadinanza onoraria di Santa Maria di Sala (città natale del mitico Antonio Bevilacqua) per il libro "Labrón, la vita e le avventure di Toni Bevilacqua" (2012); il Premio "Welcome Castellania" (paese natale di Fausto Coppi) (2013); il Premio giornalistico "Bruno Raschi", in occasione del 54° Premio Bancarella Sport (2017); il Premio "Manacorda", Società Italiana di Storia dello Sport, per il libro "Il corno di Orlando. Vita, morte e misteri di Ottavio Bottecchia" (2017). Ha ricevuto il Diploma d'Onore al 52° concorso letterario Coni di Narrativa, secondo premio per il libro "Il corno di Orlando. Vita, morte e misteri di Ottavio Bottecchia" (2018).

 

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