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ADRIATICA IONICA. SI SALE AL PASSO GIAU. SEGUI IL LIVE
di Giuseppe Figini | 22/06/2018 | 07:10

La terza tappa dell'Adriatica Ionica Race, fino ad ora dominata dalla Quick Step Floors e da Elia Viviani - a segno ieri a Maseer con la maglia di leader della corsa sulle spalle - prevede la partenza da Mussolente, in provincia di Vicenza, e prospetta l’arrivo nello straordinario scenario del Passo Giau, nelle Dolomiti.
Mussolente, nella provincia di Vicenza, è un attivo centro disposto sulla prima dolce dorsale delle Prealpi, rientra a pieno titolo nelle “Terre di Asolo e Montegrappa”, con la sua storia che si collega a quella degli Ezzelini, importante famiglia medievale veneta. Nei tempi recenti Mussolente ha sviluppato varie attività che hanno affiancato l’agricoltura. E’ conosciuta anche per la lavorazione artigianale dei merletti. Numerose sono le manifestazioni che valorizzano tradizioni e produzioni del territorio. Con le chiese dei Santi Pietro e Paolo e della Madonna dell’Acqua è di rilievo la villa Negri Piovene della metà del 1700, conosciuta in precedenza come Villa Nervi.

Il percorso prevede il passaggio da Romano d’Ezzelino, comune sparso con sede comunale nella frazione di San Giacomo, nella zona della nota Valle Santa Felicita, meta di escursioni trekking o biking e qui si trova una delle più note palestre di roccia della regione. E’ qui nato Cristiano Citton, due volte campione del mondo inseguimento a squadre nel 1966 a Manchester e l’anno dopo a Perth, in Australia che, sempre nel 1977, si è affermato nel prestigioso G.P. Liberazione. C’è quindi il passaggio da Pove del Grappa, situato in riparata posizione geografica che favorisce la coltivazione dell’ulivo, mentre nella parte più elevata è attiva l’estrazione del marmo. Ci si avvicina alla zona percorsa dal fiume Brenta, nota come Canale di Brenta, toccando Campolongo sul Brenta con la chiesa parrocchiale della Madonna del Carmine, quindi Valstagna, centro di rilievo per lo sport di discesa fluviale come canoa/kayak e rafting. Valstagna è collegata alla frazione Sasso della soprastante Asiago  con una scalinata formata da 4444 gradini, la più lunga d’Italia e fra le maggiori dl genere al mondo, che supera un dislivello di m. 744. La scalinata è affiancata da una cunetta un tempo utilizzata per il trasporto a valle del legname, al Brenta, dei tronchi poi avviato all’Arsenale di Venezia per la costruzione d’imbarcazioni.

Nei pressi della frazione di Olliero è di notevole interesse il complesso delle omonime grotte. Si superano le località di San Gaetano, Valgadena e Costa per giungere a Cismon del Grappa, all’estremità settentrionale dl Canale di Brenta, sempre in leggera ascesa. Nel territorio ci sono le “scale di Primolano” che ricordano la famosa caduta di Fausto Coppi nel Giro d’Italia 1950 che lo costrinse al ritiro.

Si entra nella provincia di Belluno per Incino e Rocca, frazioni di Arsiè che si propone con il suo lago artificiale, il bacino del Corlo, realizzato nel 1954 tramite sbarramento del torrente Cismon, località con variate attività in diversi settori. Si passa poi nel territorio di Fonzaso incontrando le frazioni di Agana e Frassené, E’ da Fonzaso, località sede dei noti marchi d’abbigliamento sportivo, ciclistico in particolare, Sportful e Castelli, con la strada che conduce al Passo Rolle, presenta una pendenza maggiormente accentuata e raggiunge Lamon, traguardo volante. E’ noto per la pregiata qualità dei fagioli qui coltivati con altri ortaggi e presenta vari motivi d’interesse per edifici civili e religiosi. E’ il paese di Davide Malacarne, campione mondiale ciclocross juniores nel 2005 e poi valido corridore professionista su strada dal 2009 al 2016.

Poco dopo si passa nella regione autonoma Trentino-Alto Adige, provincia autonoma di Trento, nella valle suggestiva del Primiero, incontrando Imer, in piacevole e panoramica posizione, centro turistico di rilievo e, in inverno, soprattutto per lo sci nordico. Si procede per Mezzano, uno dei borghi più belli d’Italia, con caratteristica architettura di tipo rurale, contornata da cime delle vicine Dolomiti delle Pale di San Martino e giungere a Fiera di Primiero. E’ il centro di riferimento amministrativo, economico e commerciale della zona del Primiero con ottime strutture ricettive per soggiorni estivi e invernali. E’ qui nato (1799-Vienna 1858), l’ingegner Luigi Nigrelli, specialista in ferrovie, famoso soprattutto per avere elaborato il progetto per il Canale di Suez.
E’ da Fiera di Primiero che inizia la bella e storica salita, anche ciclistica, in splendido panorama, del Passo Rolle passando per la nota località turistica di San Martino di Castrozza, ai piedi delle spettacolari cime delle Pale di San Martino, nella verde ed estesa conca del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, con la prospettiva di visione anche del Cimon della Pala, del Sasso Maor e del monte Pavione. Qui si svolge anche l’omonimo rally automobilistico.

Si prosegue per il GPM di 1^ categoria di Passo Rolle con la caratteristica chiesetta. E’ zona ricca d’impianti sciistici del comprensorio Dolomiti Superski. Nel 1962 qui fu determinato l’arrivo d’emergenza per neve della tappa del Giro d’Italia che doveva terminare a Moena con la vittoria del rosso abruzzese Vincenzo Meco. Segue la veloce discesa per il bivio s.s. 50- SP 81 e inizia subito l’ascesa di circa km. 7 verso un altro GPM di 1^ cat. del Passo Valles. Sono passi sovente percorsi anche dal Giro d’Italia con il Valles che presenta e preserva un aspetto naturale in caratteristica zona che consente varie attività turistiche.

Qui in cima si ritorna nella regione Veneto, provincia di Belluno, incontrando al termine della discesa Falcade, nella valle del torrente Biois, meta turistica estiva e invernale con speciale riguardo all’attività dello sci di fondo, che conserva caratteristiche costruzioni con ampio uso del legno. E’ nato qui Augusto Murer, apprezzato scultore e pure pittore della seconda metà del 1900. Nel 1971 è terminata qui una tappa del Giro d’Italia vinta da Felice Gimondi e qui lo svedese Gosta Pettersson, diretto da Alfredo Martini, indossò la maglia rosa che avrebbe portato fino al termine. Si passa per la frazione di Caviola per entrare poi nell’esteso territorio comunale di Cencenighe Agordino, alla confluenza dei torrenti Biois e Cordevole, centro di commerci e varie attività.  Qui riprende la salita, non accentuata in questo tratto, passando per Masaré, frazione di Alleghe, comune disposto sull’omonimo lago che si è formato nel 1771, lungo il corso del torrente Cordevole, per una frana staccatasi dal monte Piz. Suggestivo e di grande impatto è lo spettacolo rappresentato dall’imponente sagoma del sovrastante monte Civetta che si riflette e rispecchia nel lago.

Il comprensorio sciistico del Civetta, compreso nel Dolomiti Superski, comprende circa km. 80 di piste che collega varie località. La parete nord ovest del Monte Civetta, impressionante “verticale” con un dislivello superiore ai mille metri, appartiene all’aristocrazia dell’arrampicata.
Ad Alleghe è molto praticato l’hockey su ghiaccio con una formazione plurititolata ed è stata arrivo della penultima tappa del Giro d’Italia 1975, vinta da Roger De Vlaeminck e poi, l’Alleghe-Passo dello Stelvio, finale di quel Giro con lo storico testa a testa fra lo spagnolo Galdos e il bresciano Fausto Bertoglio, in maglia rosa, che riuscì brillantemente nella difesa della maglia rosa. Nella sua frazione di Caprile, frequentato centro turistico e che connota l’inizio della salita verso il traguardo, è posto il TV e si prosegue nel territorio del comune sparso di Colle Santa Lucia, in spettacolare posizione panoramica con le molteplici frazioni che presentano vari motivi d’interesse in uno scenario di caratteristiche e notissime vette. Qui termina il primo tratto della salita finale che, dopo una brevissima discesa, riprende per raggiungere il Passo di Giau, a m. 2.236 di altitudine, che collega Santa Lucia e Selva di Cadore con Cortina d’Ampezzo.  L’ascesa offre uno straordinario e maestoso panorama che comprende la visione delle Pale di San Martino, della Marmolada, del Piz Boé e, verso Cortina, quello delle Tofane, della Crosa Rossa. Al passo è ancora visibile il cippo che segnava il confine fra la Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero d’Austria.

E’ entrato nel novero delle “montagne sacre” del Giro d’Italia quando fu percorso per la prima volta nel 1973 nell’Andalo-Auronzo di Cadore, penultima tappa, con i suoi km. 10,100 di lunghezza e pendenza media del 9,1%, in gran parte con fondo sterrato. Si esibì in uno dei suoi spettacolari “assolo” lo spagnolo Josè Manuel Fuente, comunque controllato da Eddy Merckx che in quell’edizione del Giro partita dal suo Belgio e finita a Trieste (coincidenze?), rivestì sempre la maglia rosa. Varie altre volte la corsa rosa ha compreso il Giau nel suo itinerario che è pure compreso nel percorso lungo della Maratona delle Dolomites.

E’ una salita che alle valenze tecniche unisce peculiari e attraenti motivazioni ambientali e paesaggistiche.

per seguire la cronaca diretta della tappa e guardare le immagini alle 17 CLICCA QUI

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