La settimana più alta, magra, diafana, quasi anoressica e comunque bellissima è quella della moda: Milano è abitata da donne di un altro pianeta, che hanno il potere di non cedere mai alla tentazione di incrociare gli occhi degli uomini di questo pianeta.
La settimana più cinematografica è quella della critica: a Venezia, parallela al festival detto mostra, esiste una selezionatissima sezione specializzata in film che nelle sale saranno visti da buoni ma pochi.
La settimana più misteriosa è quella enigmistica: il primo numero uscì nel 1932, una volta la settimana ci si rompe il capo fra cruciverba e sciarade, rebus e bersagli, aguzzate la vista e risate a denti strette.
La settimana più corta è quella della Coppi e Bartali: dicesi settimana, ma la corsa dura soltanto quattro giorni, anche se il suo organizzatore, l’inesauribile Adriano Amici, confonde i corridori con un paio di semitappe.
La settimana più santa sono due: se religiosa, è quella della Pasqua; se è laica, è quella che – ciclismo, s’intende - va dal Fiandre alla Roubaix, o forse dall’Amstel alla Liegi passando per la Gand-Wevelgem, dipende se si è tipi da muri e pietre oppure da spartitraffico e “cotes”.
E la settimana più mobile non è quella del suddetto salone di divani-letto e box-doccia, ma quella delle benedette biciclette, detta anche la Settimana europea della mobilità, nel senso più dolce, silenzioso e pulito del termine.
La Settimana europea della mobilità… in bicicletta! È cominciata il 16, finirà il 22, è stata promossa dalla Commissione europea, in Italia è gestita dalla Fiab, ed è composta da una serie di appuntamenti, incontri e proposte, a pedali e a parole, per ricordare, incentivare e sostenere l’uso delle due ruote più umane e muscolari.
Fra le iniziative, anche la possibilità di provare una bici pieghevole, di quelle ideali per andare a lavorare anche in treno o in tram. Dopo Bologna e Catania, previsti altri test a Genova (il 21 in piazza De Ferrari dalle 15 ale 19) e a Napoli (il 22 in via Toledo / Largo Berlinguer dalle 10 alle 20), poi a Pescara, Roma, Vicenza, Milano, Firenze e Pisa.
Andare in bici fa bene alle gambe e alla testa, migliora l’umore e il cuore, fa risparmiare tempo e ossido di carbonio, stimola la circolazione del sangue e snellisce quella urbana, soprattutto allunga la vita, sempre che auto e camion non ce la accorcino. Modestamente, dopo un paio di ore in bici, mi sento non solo più buono, ma perfino – pensa te – più bello. E’ proprio vero che la bici fa miracoli.
Per saperne di più: www.mobilityweek.eu, www.settimanaeuropeafiab.it, www.brompton.it.
Marco Pastonesi