«Alle 9 al Cancellone». Il «Cancellone» è l'ingresso principale dei Giardini Margherita di Bologna, a Porta Santo Stefano, luogo cult per i cicloamatori di mezza Europa poiché da lì prende il via, ormai dagli anni 80, la mitica Gran Fondo Dieci Colli. Il grido di battaglia è quello che si lanciano ogni week end, più o meno dagli stessi anni, una cinquantina di “insospettabili” ciclisti petroniani, tutti liberi professionisti, imprenditori, avvocati, medici, banchieri e professori universitari. Gente che a Bologna, e in giro per l'Italia, è facile incontrare in grisaglia, molto meno in pantaloncini corti.
Nel corso degli anni il gruppo ha visto lente ma inesorabili metamorfosi: man mano che le capigliature si ingrigivano, qualcuno ha diradato le apparizioni sotto il peso dell'anagrafe o degli impegni ufficiali. Ma non Romano Prodi, che mai ha mollato del tutto, anche quando, da numero uno d'Europa o da presidente del consiglio, costringeva le due auto blu di scorta ad arrancare lungo i tornanti di San Luca a 6-7 chilometri l'ora. Più difficile rivedere ancora in bici il fratello Vittorio, ex presidente della Provincia, o l'ex presidente di Iri e di Enel Piero Gnudi, oggi commissario dell'Ilva e presidente di Nomisma; oppure Luciano Sita, ex numero uno della Granarolo, o l'ex presidente degli industriali Stefano Borghi. O ancora Alberto Forchielli, ora volato in Cina per seguire gli affari del suo Mandarin Fund, e Michele Calzolari, presidente degli intermediari finanziari italiani. Qualcuno ci ha anche lasciato. Per esempio il giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Brigate Rosse nel marzo del 2003. Resta tuttavia uno zoccolo duro di irriducibili, come il senatore Federico Enriques, titolare della Zanichelli, che continua ad animare il gruppo nonostante qualche acciacco fisico, così come i fratelli Paolo e Giovanni Salizzoni, quest'ultimo vicesindaco di Bologna ai tempi di Giorgio Guazzaloca. «Invecchiare non vuol dire smettere di andare in bici, ma smettere di andare in bici vuol dire invecchiare» sentenzia Ilaro Ghiselli, ex amministratore delegato di Mercatone Uno, ora consulente aziendale. «Solo che al passar degli anni ci vuole più prudenza - interviene Marco Patierno, medico di base -. Al Cancellone siamo tutti amiconi, ma ai primi strappi di Monte Adone chi può accelera, chi scoppia resta indietro. Siamo tutti al limite, ma nessuno sa esattamente quale sia il suo». Ghiselli e Patierno, sono rispettivamente presidente e amministratore delegato di Bikerunit, una start up classificata «innovativa» dalla Camera di Commercio di Bologna, nata fra otto aficionados del «gruppo del Cancellone» proprio per testare le potenzialità fisico atletiche dei ciclisti della domenica. Ai quali può far comodo, ogni tanto, dedicare allo sport del cuore qualcosa in più di un sabato o una domenica.
Diciamo una settimana intera, controllati, consigliati e assistiti come fossero gli atleti di una squadra world tour. E' questa la proposta di Bikerunit: sette giorni di ritiro al Grand Hotel delle Terme di Riolo Terme (ma possono essere 5 o un semplice week end), con test in ambulatorio e in esterno, prove biometriche per la messa a punto dell'attrezzatura, uscite su percorsi prestabiliti, stradali o sterrati, e, alla fine, un programma di allenamento e di alimentazione disegnato su misura. L'equipe medico sportiva è guidata da Giovanni Posabella che molti ricorderanno alla guida della squadra olimpica azzurra di Mtb. «Tutti possono procurarsi una tabella d'allenamento o una dieta - spiega -. Ma non ha alcun senso applicarle meccanicamente. Ogni ciclista ha una sua cilindrata, un diverso metabolismo, caratteristiche muscolari particolari, una propria soglia di rischio. Ciò che faremo qui sarà innanzitutto scattare una fotografia di ognuno sotto i profili respiratorio, muscolare, metabolico e cardiocircolatorio. Poi indicare un programma di attività da svolgere, monitorata, durante il soggiorno e di conseguenza suggerire tabelle di allenamento individuali e regole di alimentazione da rispettare durante il proseguo della stagione».
Se i pacchetti brevi proposti da Bikerunit (week end a 350 euro per i soli test, 5 giorni a 750 euro con test e percorsi sulle colline dell'Appennino imolese, più il libero acceso agli impianti termali) sono una «full immersion» nello sport, quello settimanale, a 900 euro, comprende anche un programma di gite nelle vicine città d'arte - Faenza con le sue ceramiche, la medioevale Brisighella, Ravenna dei mosaici bizantini, Bologna tempio della gastronomia - e un percorso più lungo, scavalcando l'Appennino fino a Firenze, con ritorno in treno. Partner tecnici sono il costruttore romagnolo SOMEC che garantirà test biometrici, assistenza meccanica e, per chi lo vorrà, il noleggio dei mezzi, Bianchi che fornirà le bici, Garmin per i dispositivi dei test su strada e Medical Graphics per quelli da ambulatorio. Il Comune di Riolo Terme contribuirà alla promozione, convinto che i saliscendi tra i vigneti e i frutteti del suo territorio siano l'ambiente ideale per attirare, anche dall'estero, un turismo evoluto di appassionååati del pedale. Le prenotazioni sono aperte da oggi attraverso il sito www.bikerunit.com. L'obiettivo per quest'anno è portare a Riolo Terme qualche decina di clicloamatori, mentre a regime Bikeunit avrà una potenzialità di 25 ospiti - più altrettanti accompagnatori - alla settimana, da aprile a giugno e in ottobre.
Massimo Degli Esposti
Nella foto in alto il Presidente di Bikerunit Ilaro Ghiselli (a sinistra) e l'ad Marco Patierno.
destra)