Fra i vari “cavalieri” che hanno popolato e popolano ancora il mondo del ciclismo forse quello maggiormente riconoscibile dall’attributo, di primo acchito, è stato, e in un certo modo lo è ancora, è il Cavaliere Mario Del Serra. Toscano, toscanissimo, nativo di Cantagrillo, borgata del comune di Serravalle Pistoiese confinante con Casalguidi, altra località evocatrice di ciclismo ma, nell’Italia dei campanili, soprattutto in Toscana, divise da fiere rivalità anche sportive e ciclistiche in particolare. Si è ai piedi di una delle strade che conducono al San Baronto, crocevia storico del ciclismo toscano e non solo.
Mario Del Serra era di Cantagrillo, dove era nato nel 1908 e subito, già da giovanissimo, è stato contagiato dal morbo del ciclismo, là particolarmente diffuso, allora come ora, fortunatamente. E’ il direttore organizzativo della Coppa del Montalbano, la serie di rilievi montuosi che divide – o unisce, a seconda dei casi… - le province di Firenze, Prato e Pistoia, dove si producono vini e oli pregiati e dove si trova pure il San Baronto. E’ una corsa che vanta nell’albo d’oro nomi di rilievo come Valdemaro Bartolozzi, vittorioso nel 1951, che poi conquistò quindici successi nella sua lunga carriera professionistica e, in seguito da d.s. e quindi quale “team manager”, è stato un riferimento del ciclismo italiano il popolare Valdemaro conosciuto nell’ambiente con il soprannome di “agonia” per il suo vezzo di lamentarsi sovente, se non sempre. Valdemaro Bartolozzi di Scandicci è tuttora in ottima forma.
Il cavaliere era amico fraterno di un grande quale il “leone del Mugello”, Gastone Nencini, vincitore di Giro e Tour, che ha sempre seguito fin dagli anni giovanili.
La documentata pubblicazione CANTAGRILLO “Una storia di ciclismo” firmata da Stefano Fiori e Carlo Fontanelli, pubblicata dalla Geo Edizioni nel 2009, costituisce una fonte d’informazione ricca di spunti e di nomi del ciclismo a Cantagrillo e pure, superando gli steccati…, a Casalguidi. Si ritrovano, fra i più noti, i nomi di Riccardo Magrini, del pratese Daniele Tinchella, del compianto Franco Ballerini, Andrea Tafi, Massimiliano Lelli, Giuseppe Fatato, Graziano Salvietti, Fabrizio Guidi, Massimo Donati, Luca Scinto, Antonio Fanelli e dell’australiano Allan Davis fra quelli che hanno indossato la maglia del Cantagrillo in varie epoche e con varie denominazioni. Nel 1987 il d.s. del Cantagrillo fu Franco Bitossi. Sono pure da ricordare, per il loro specifico apporto alla squadra, le figure di Renzo Mochi, sindaco di Serravalle Pistoiese e Stefano Baglioni, presidente del G.S. Cantagrillo Ciclismo.
Il nostro “cavaliere”, alla fine degli anni 1950 inizia un’attività commerciale a Milano con la COALCA, azienda di forniture alberghiere e casalinghi vari che fino a una ventina d’anni fa aveva sede nei vastissimi spazi dei tunnel che attraversano la Stazione Centrale di Milano ed era il ritrovo “alternativo”, colorito e colorato, di molti personaggi dello sport milanese, lì attratti dalla straripante e coinvolgente vitalità del cavaliere. Limitiamo le citazioni a Gigi Radice e vari altri calciatori delle due squadre milanesi, Bruno Pizzul (basta il nome), l’operatore RAI Duilio Chiaradia, Cesare Facetti, appassionato giornalista di ciclismo, molti altri rappresentanti della stampa scritta e parlata così come di molti personaggi dello spettacolo.
A proposito di spettacolo il cavaliere Mario Del Serra ne metteva in scena a getto continuo, soprattutto a tavola, preferibilmente nel ristorante “da Silvano” di Via Londonio, a Milano, dove con il proprietario, toscano ovviamente, Silvano Pinochi, il corregionale e amico Faliero Masi, telaista principe, Armando Castelli, l’anima dello storico Maglificio Vittore Gianni della vicina Via Procaccini, con il sovente riluttante coinvolgimento di Nino Recalcati, organizzatore dei famosi circuiti ciclistici, metteva in scena happening che animava con la sua caratteristica parlata e cadenza toscane. Il ciclismo era il “piatto forte”, sempre, con le decantate meraviglie della “bistecca” di Cantagrillo evocata con tono di voce, pronuncia e passione uniche che ne facevano pregustare, anzi assaporare, la saporita bontà. E vive erano anche le amichevoli dispute con Roberto Cortesi, titolare del ristorante Tre Pini, altro frequentato ritrovo del ciclismo milanese, che condivideva le origini del cavaliere. Praticamente tutti i fine settimana Mario Del Serra, con amici vari, tornava a casa, a Cantagrillo. Un’abitudine che ha trasmesso al figlio Manlio, al genero Costanzo (el mi Costanzo diceva con la sonorità della sua voce il cavaliere) e le figlie Mirella, Moriana, Maura e Mariù che continuano la sua opera nella sede attuale della Coalca, prossima al campo volo di Bresso.
La Coalca, sia nella versione milanese-brianzola, sia in quella valtellinese, è stata una squadra di grande rilievo nel panorama ciclistico nazionale con i d.s. Paolo Nizzolo e Cornelio Barbisan e il compianto Miro Panizza. Alla Sei Giorni di Milano la coppia con la maglia Coalca era sempre composta da specialisti dei tondini e, magari perdendo qualche giro, talvolta molti, nelle caccie dell’ “americana” rispetto ai mostri sacri, acquisivano numerosi punti nelle altre spettacolari specialità.
E’ stato veramente un personaggio di straripante passione per il ciclismo e di vitalità, coniugata con la diretta innata, simpatia il “cavaliere” tosco-milanese che ha comunque scelto di tornare nella sua Cantagrillo, per sempre, dal 1994, anno della sua scomparsa, da “passionista” - vero - del ciclismo, dove è stato raggiunto, davvero troppo presto, purtroppo, da Franco Ballerini.
Giuseppe Figini