La discussione sta scuotendo la comunità scientifica legata allo sport e, seppure al momento la discussione riguarda soprattutto l'atletica leggera, per estensione il problema tocca tutti gli sport, ciclismo compreso.
Il fatto è che le ricerche scientifiche hanno dimostrato che un atleta che ha fatto ricorso al doping può beneficiarne degli effetti anche ad anni di distanza.
Gli scienziati dell'Università di Oslo, spiega www.athleticsweekly.com, affermano di poter dimostrare che i muscoli sono in grado di conservare i vantaggi offerti da steroidi anabolizzanti e sfruttarne gli effetti nelle performance a lunga distanza. Già la rivista Athletics Weekly, in un articolo di Jason Henderson, evidenziava come secondo una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Physiology, gli atleti che usano steroidi anche per un solo breve periodo potrebbero ottenere un vantaggio sleale rispetto ai concorrenti puliti per un periodo addirittura di 10 anni.
Il ritorno nel circuito agonistico di atleti come Justin Gatlin, Dwain Chambers e Tyson Gay che sono stati condannati per doping, ha alzato nuovamente i toni del dibattito: le ultime ricerche danno uno spunto importante ai critici favorevoli alle squalifiche a vita, non solo nel mondo dell’atletica.
Kristen Gunderson, professore di Fisiologia presso l'Università di Oslo, ha detto a BBC Sport: «Penso sia probabile che gli effetti siano permanenti o almeno durevoli decine di anni negli esseri umani. I dati di cui siamo in possesso (risultati ottenuti di esperimenti svolti sui topi femmina, ndr) sono estremamente chiari e indicano che il tempo di esclusione dalle competizioni di due anni è troppo breve. Anche quattro anni, stando a quanto scoperti, sono troppo pochi».
E ancora: «Se ci si allena assumendo steroidi anabolizzanti, si ottengono muscoli più grandi. Se si tolgono gli steroidi, si perde la massa muscolare, ma i nuclei steroidei rimangono all'interno delle fibre muscolari. Sono come fabbriche chiuse temporaneamente ma pronte per iniziare a produrre di nuovo proteine quando si riprende a esercitarsi».
Le squalifiche più pesanti nei vari sport quasi mai superano i 2 anni, evidentemente andrebbero riviste e la voce di chi è favorevole alla squalifica a vita trova nuova linfa.
A tal proposito, di questi giorni è la clamorosa scelta di Robert “Hulk” Harting, 3 volte Campione del Mondo e Oro alle Olimpiadi di Londra: ha fatto richiesta per annullare tale nomination ad atleta dell'anno per non accomunare il suo nome a quello di alcuni atleti presenti che, in passati, sono stati squalificati per ragioni di doping: “Sono onorato della candidatura ma ho chiesto alla Iaaf di depennarmi dalla lista perché il mio nome compariva accanto a quelli di chi si era macchiato di doping“. Uno degli “indiziati” principali di Harting sarebbe il favorito di quest’anno, ovvero Justin Gatlin: l’americano ha dominato le gare di questa stagione ma dal 2006 al 2010 fu squalificato proprio per doping. Harting si vede così inevitabilmente tagliare fuori dalla vittoria finale, continuando però la sua battaglia contro chi commette illeciti rischiando di rendere tale sport decisamente meno credibile.