I PIU' LETTI
SLONGO: «TRADIZIONE, INNOVAZIONE E LAVORO D’ÉQUIPE PER VOLARE ALTO»
di Pietro Illarietti | 24/02/2019 | 07:50

Incon­trare Paolo Slongo è come imbattersi in un amico di vecchia data. Paziente, mai scontroso, disponibile a confronti aperti. Quanto di più lontano possa esserci dallo stereotipo del coach tutto numeri. È piuttosto un tipo che cerca di stemperare le tensioni, forte della sua esperienza ad alto livello e del carattere pacioso. Du­rante il training camp di Cambrils, in Ca­ta­lu­nia, ci ha dedicato buona parte di una mattinata approfittando del fatto che i ragazzi del Team Bahrain Merida erano impegnati in un “lungo” di 6 ore, seguiti in ammiraglia da Franco Pel­li­zotti e Gorazd Štangelj.

Lui, Slongo, è invece occupato a controllare alcuni file riguardanti gli allenamenti e a preparare la prossima trasferta sul Teide, ad inizio febbraio. Bi­sogna sistemare un paio di dettagli re­lativi all’albergo, ma tutto è definito. Paolo ci riceve nella sua casetta, la 1104 all’interno del Cambrils Park Hotel. È il posto migliore per parlare in tranquillità perché in questo periodo invernale la struttura ricettiva è invasa da calciatrici Under 20 di varie nazionalità, impegnate in un torneo internazionale di soccer che si tiene in città.

Slongo sta entrando nel suo undicesimo anno da allenatore tra i professionisti, sembra una vita. Ha già lavorato con campioni grandissimi che lui stesso ci elencherà più avanti. Viene naturale chiederle cosa sia cambiato durante i primi dieci anni di attività.
«Dal mio punto di vista non così tanto come si possa pensare. Nel 2008 con Liquigas forse siamo stati pionieri nel­la preparazione. Con la società Li­qui­gas e con il dottor Roberto Cor­setti  abbiamo formato e introdotto diverse figure in squadra e anch’io ero in quest’organigramma. L’obiettivo era evitare la presenza dei preparatori esterni, che in quel periodo impazzavano. Poi col tempo tutti si sono adeguati a questa scelta, d’altra parte le migliorie utili sono destinate ad essere presto copiate. Ad esempio la mia figura, quella del coach, non era contemplata all’epoca. Pareva che ai team non interessasse. Ognuno aveva il proprio allenatore, preparava il proprio programma e l’atleta doveva arrivare all’appuntamento fissato in forma. Questo ha generato confusione. Vi erano coach con una morale e altri no, atleti che non erano in linea con i programmi del team: in­somma, una situazione non semplice da gestire. Ora è stato ottimizzato: la società stabilisce che è il capo degli allenatori e quello verifica che il lavoro venga rispettato. Facciamo in modo che la preparazione sia seguita al 100% dallo staff interno. I coach dentro la squadra hanno il controllo degli atleti e in questo modo si evitano tanti problemi».

Quanti ciclisti segue un coach?
«Io ne ho sette. Credo che un allenatore ne possa seguire al massimo 10. Le pro­porzioni atleti-tecnici impartite dall’UCI sono corrette. Un atleta ri­chie­de almeno tre ore a settimana. Ogni 40 giorni facciamo i test di valutazione, soprattutto nella prima fase della stagione. Altrimenti controlliamo le differenti critical power. Ci sono tanti metodi per non sbagliare la gestione della preparazione, tra l’altro utilizzia­mo anche strumenti evoluti come Su­perOp e SportPlusHealth».

Grazie agli strumenti moderni quindi ha sempre l’esatto polso della situazione di come un suo corridore stia?
«È così. Io so che uno esprime un de­terminato wattaggio o una certa velocità. Svolgendo un test a step arriviamo alla soglia e quindi capisco se uno a ca­sa ha lavorato o meno sulla base anae­robica e necessita di fondo. Posso capire se un atleta ha una base oppure no. Serve per evitare il rischio di spegnersi in certe gare di lunga durata».

E il peso è già sotto controllo?
«Quando Nibali deve calare partiamo da questo presupposto. Sap­piamo quello che consuma durante l’allenamento e il valore del suo metabolismo basale. A quel punto dobbiamo moltiplicare il wattaggio medio espresso per un coefficiente. Fatto questo calcolo passo l’informazione al dottor Magni che calibra la dieta. Questo per essere brevi».

La metodologia di lavoro prevede uno staff: come funziona e da quali figure è com­posto?
«L’organizzazione dà ad ognuno la possibilità di concentrarsi nel proprio settore. Il feedback arriva da parte di tutte le figure professionali coinvolte: fi­siote­rapi­sta, osteopata, nu­trizionista, mental coach, massaggiatore, medico».

Con lei che, come un maestro d’orchestra, dirige il tutto?
«Io coordino il lavoro ma le decisioni sono collettive, anche se poi sta a me comunicarla all’atleta. È un metodo di lavoro che si è rivelato efficace anche per gestire l’infortunio di Vin­cenzo al Tour de France».

E Slongo come convive con l’arrivo di Da­vid Dailey, un guru delle prove contro il tempo che esce dalla scuola BMC dove ha ottenuto diversi sucessi e l’ultimo Mondiale a crono con Rohan Dennis?
«Ho la mia autonomia. Ovviamente cerco di stare al passo con i tempi ma credo anche nella mia metodologia di lavoro. L’avvento di australiani e inglesi ha portato a stravolgimenti di quello che si pensava. Io sono un tradizionalista che fa prima la base aerobica, poi anaerobica e in seguito va in progressione con i carichi di lavoro. David, ad esempio, effettua un lavoro che definirei misto: parte subito da gennaio anche con l’anaerobico. È un approccio diverso. Tra di noi c’è una buona coordinazione, siamo solo all’inizio del nostro rapporto di lavoro. Ovvio che cerchi sempre di rubare  qualcosa a chi collabora con te. È una sorta di contaminazione reciproca positiva».

Nessuno scontro fra scuole di pensiero, quindi?
«No, assolutamente. Credo, però, che se vuoi tenere la forma più a lungo e che sia una forma strutturata per fare un grande giro, il mio metodo funzioni. I risultati che abbiamo ottenuto negli anni sono impressionati. Ho avuto la fortuna di allenare grandi campioni: Aru, Landa, Basso, Sagan, Nibali, Vi­viani. Ho lavorato nei ritiri sul campo e li ho portati nelle stesse palestre. Parlo della strada: Pordoi, Valparola e via dicendo. Ho uno storico sui tempi di febbraio, aprile, giugno, ho raccolto i dati di tutti questi grandi campioni e il lattato a fine salita. Il metodo di lavoro ti consente di ridurre gli errori - ci sono stati campioni che erano troppo avanti con la preparazione e li abbiamo fermati - e ti consente di essere credibile con gli atleti».

A quali valori si attiene?
«Il battito cardiaco al mattino, la pressione massima e minima, l’elasticità del cuore in allenamento. Ovviamente anche TSS e ATL».

Chi l’ha stupita di più in questi anni?
«Peter Sagan. Aveva due particolarità: riusciva a lavorare in anaerobico più degli altri e recuperava prima lo sforzo. Ci dava indicazioni molto particolari».

Veniamo al 2019 e alla scelta di affrontare due grandi giri con Vincenzo. Avrete pressioni extra?
«Diciamo che a questo aspetto devo pensarci io. Vincenzo deve concentrarsi solamente su un obiettivo alla volta. Sarebbe un errore fare troppi calcoli, rischieremmo di sbagliare sia un obiettivo e l’altro. Abbiamo apportato dei cam­biamenti, ma questo è inevitabile. Da tanti anni non facevamo uno stacco importante: è stato un inverno che ha registrato un lungo riposo, utile per la testa e per il fisico. Abbiamo potuto ef­fettuare con regolarità le sedute in palestra con esercizi di rafforzamento, addominali e dorsali, anche alla luce dell’infortunio che ha subìto lo scorso an­no. Inoltre la prima gara World Tour che affronterà è a fine febbraio: questo significa avere ora meno stress e più energie psicofisiche che torneranno utili più avanti».

Ma si può pensare di affrontare ad alto livello il doppio impegno di Giro e Tour?
«Quest’anno le due corse, Giro e Tour, sono disegnate in modo che si possa far bene in entrambe. Il Giro è impegnativo nella seconda parte e il Tour è piatto nella prima settimana, per cui il fisico può riattivarsi gradualmente dopo lo stacco post Giro».

Una delle regole dell’allenamento di qualità è quella di saper variare. Come cambia anno dopo anno la preparazione?
«Lo storico di Nibali dice che ogni anno aumentiamo volumi e intensità. Questo perché invecchiando riesce a tenere me­glio il carico. Se dovessimo dare una ci­fra, direi che si tratta del 3% dei volumi. Ovviamente cambia lo stimolo allenante perché altrimenti il muscolo si abituerebbe ad una determinata sollecitazione e l’esercizio non avrebbe la stessa resa. Co­mun­que ora ci aspetta un programma fatto di corse ritiri, periodi di scarico e palestra con lavori di forza».

Il percorso è tracciato. Non resta che seguirlo.

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
«Quando metti la fatica a disposizione degli altri, le cose diventano più semplici e trovi energie che non t’aspetti»: Fabio Celeghin non ha il fisico da ciclista, «semmai quello del...

Se nel 2019 Cervélo ha stupito il mondo con Áspero presentando una bici gravel di nuova concezione, quello che accade oggi è che ci troviamo davanti ad un progetto che...

Lo so, non si tratta della scoperta del secolo, ma è uno degli aspetti che nella nostra vita frenetica tendiamo a non tenere molto in considerazione. Sonno e Sport, o...

Un nuovo grande obiettivo necessita di nuovi potenti mezzi. E Tadej Pogačar, per il suo primo assalto al Giro d’Italia, avrà dalla sua parte l’efficienza e l’eleganza delle nuovissime POGI’S,...

Pinarello ha appena presentato la sua nuova collezione di abbigliamento primavera-estate, un’ampia scelta di capi in cui l’aerodinamica, il comfort e le prestazioni vengono decisamente spinte al massimo. Si tratta...

La nuova Bianchi Infinito nasce per chi ama pedalare a lungo all’insegna di un maggiore comfort e di una posizione in sella meno estrema. UNA GEOMETRIA PER TUTTI Partendo infatti dalla collaudata...

Q36.5®, marchio bolzanino fondato da Luigi Bergamo e Sabrina Emmasi, ha appena lanciato la nuova collezione Nibali SS2024 dedicata a Vincenzo, lo Squalo per intenderci. La nuova collezione estiva firmata...

Vanno bene per la prossima avventura in gravel, quella della domenica ma anche per il viaggio in bikepacking che hai come sogno nel cassetto per la prossima estate. Vanno benissimo sui...

Come da tradizione, i primi giorni di maggio sono l’occasione per Bianchi di fare tappa a Riva del Garda (TN) per il Bike Festival Garda Trentino, quest’anno in programma dal 2 al 5...

Qualche sporadica goccia di pioggia non ha rovinato la festa dell’XC Tra le Torri 2024, che da quest’anno è tornato a far base nel centro di Farra di Soligo, nel...

Colnago presenta oggi la G4-X, il suo nuovo modello di bici da gravel veloce. Perfettamente bilanciata, pensata per dare il massimo in ogni...

Scicon Sports, il marchio internazionale noto per le sue borse da viaggio per bici e prodotti lifestyle, ha annunciato una partnership pluriennale con il Tour de France diventando fornitore e prodotto ufficiale...

Un’ondata di biker è pronta a travolgere Farra di Soligo il prossimo 1° maggio. Ormai da qualche anno il giorno della Festa dei Lavoratori è diventato anche un giorno di...

Il 1° giugno sarà una giornata di coesione per tutti gli appassionati di gravel, infatti, alle 6:00 sarà l’ora di Rebound, ovvero l’evento gravel percorribile in ogni parte del mondo...

Briko®, azienda impegnata a 360° nel ciclismo, ha appena avviato una lodevole campagna di rottamazione e recupero dei caschi da bici chiamata “UpCycling”. L’iniziativa, già attiva dal 15 aprile, permette...

La famiglia adaptive di Fizik si amplia con la nuova Antares Adaptive, un modello che ha fatto storia ed insieme alla Arione e alla Aliante ha contraddistinto la storia del...

Tredici edizioni e la Colli della Sabina riesce ancora a stupire. Emozioni, un bagno di folla e sapori tipici a volontà. A Passo Corese, in provincia di Rieti, è andata...

La 785 Huez rappresenta tutto quello che serve se siete alla ricerca di una bicicletta altamente performante, un prodotto destinato ai ciclisti più sportivi ed esigenti, quelli che puntano ai...

In un appuntamento sempre immancabile per le aziende di riferimento del ciclismo off-road e il mondo della mountain bike, anche quest’anno Northwave sarà tra i protagonisti del Bike Festival Garda Trentino a...

Trek presenta oggi il nuovissimo CarBack Radar, uno strumento potentissimo che mira a rendere la vostra esperienza in bici sulle strade decisamente più sicura. Alta tecnologia per la sicurezza stradale,...

Ognuno di noi può cercare di ridurre il proprio impatto sull’ambiente grazie a comportamenti più virtuosi, una strategia che possiamo allargare a più orizzonti possibili, ciclismo compreso. Tra le...

È stata una delle fughe più emozionanti degli ultimi tempi quella di Alberto Bettiol alla Milano Torino, gara poi vinta in solitaria dall’atleta dell’EF Education - EasyPostT.  In questa occasione...

Il 2024 è un anno di grande importanza per il noto marchio di biciclette Guerciotti, che ha mosso i suoi primi passi tra le mura del primo negozio di via...

Che il motore Polini E-P3+ sia un motore universale nato per soddisfare le esigenze dei produttori di e-bike non c’erano dubbi, una drive unit che oggi diventa compatibile con la...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Sarebbe bello proporre soluzioni avanzate ad un prezzo altamente accessibile, no? È così che prende l’abbrivio la vita di due...
di Giorgio Perugini
Nei mesi passati Trek ha ampliato la propria linea di scarpe ad alte prestazioni per ciclismo su strada inserendo tre...
di Giorgio Perugini
Non molto tempo fa KASK presentò al mondo il casco Utopia, un casco modernissimo che ha stravolto gli schemi ottimizzando...
di Giorgio Perugini
Audace, moderno ma anche incredibilmente protettivo e versatile, ecco in poche parole cosa mi trasmette l’occhiale Kosmos PH di Limar,...
di Giorgio Perugini
I caschi sono tutti uguali? Certo che no e questo è un aspetto su cui più volte abbiamo cercato di...
di Giorgio Perugini
Da sempre in casa Trek la parola Madone ha un solo sinonimo ed è “velocità”. La nuova Madone SL 7...
di Giorgio Perugini
Laddove C sta per Carbonio e congiunzioni (anche se oggi dobbiamo parlare di parti), Colnago, Cambiago e Classe c’è anche...
di Giorgio Perugini
Se siete alla ricerca di un winter kit adeguato per pedalare in questo inverno, le proposte di Q36.5® vi daranno...
di Giorgio Perugini
Temevamo un arrivo repentino del freddo e così è stato, ora fuori le temperature sono scese molto e negli ultimi...
di Giorgio Perugini
Desiderate un’esperienza di ascolto ottima anche mentre correte o pedalate? Niente di più facile con le cuffie a conduzione ossea...
di Giorgio Perugini
Per molti amanti del gravel arriva la parte della stagione che regala emozioni forti, infatti, la natura che si appresta...
di Giorgio Perugini
Siamo a novembre e in alcune regioni d’Italia si registrano ancora temperature superiori ai 25°C, una situazione surreale che però...
di Giorgio Perugini
Leggerissime e rigide, ma anche veloci e incredibilmente scattanti, insomma, un set di ruote di livello incredibile alla portata di...
di Giorgio Perugini
Al celebre marchio francese Café du Cycliste non mancano certo stile ed inventiva, del resto, basta sfogliare le pagine della...
di Giorgio Perugini
Scegliere la ruota giusta oggi è complicato, soprattutto se siamo soliti affrontare percorsi misti in cui pianura, salita e discesa...
di Giorgio Perugini
Una cosa è certa, oggi grazie a geometrie molto spinte e al sapiente uso della fibra di carbonio le aziende...
di Giorgio Perugini
C-Shifter è l’ultimo nato dalla nobile famiglia Shifter di Bollé, un occhiale ad alte prestazioni dotato di ottiche sopraffine che...
di Giorgio Perugini
Adidas si è immessa con forza nel ciclismo, un’azione che permette di trovare il celebre marchio a tre strisce sia...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy