Davide Cassani è stato uno dei commissari tecnici più apprezzati negli ultimi anni. Ex corridore e appassionato di ciclismo, ha sempre messo in campo la sua esperienza e adesso che arriva il Natale ha voluto parlare di territorio e promozione, augurando a tutti di trascorrere delle feste serene, senza dimenticare la bici, che sotto l’albero addobbato di Davide Cassani ha sempre un posto speciale. Giro, turismo, territori, investimento in strutture come i Bike Hotels, cicloturismo, appassionati dall'estero: non c'è nessuno in Italia più competente di Cassani, che riveste l'incarico di direttore dell'Apt dell'Emilia-Romagna e conosce perfettamente i flussi turistici e come la sua regione sia cresciuta attraverso lo sport e investendo nello sport.
«Noi in Emilia-Romagna abbiamo bisogno del Giro, perché attraverso le emozioni attira le persone che vogliono andare a visitare ciò che hanno visto in televisione. Nella nostra regione la bici è radicata nel territorio e gli eventi del ciclismo sono fondamentali per la crescita del turismo. In due anni abbiamo ospitato 500mila cicloturisti da tutte le parti del mondo con 1,8 milioni di presenze. L’Italia è la nazione più richiesta per chi vuole fare il cicloturismo».
Gli eventi negli ultimi anni sono stati molti.
«C'è sempre stata una tappa del Giro d'Italia, abbiamo avuto il Tour de France nel 2024, il Mondiale 2020 a Imola, la Grande Partenza del Giro nel 2019 a Bologna, e cerchiamo di aiutare anche le Gran Fondo. Così come siamo una regione che ha una squadra Continental dove c'è scritto Emilia-Romagna, e quindi facciamo anche promozione giovanile. Mi auguro che tutta questa promozione possa anche invogliare aziende, piccole società e tutto il resto a investire o comunque a credere un po' di più nel ciclismo giovanile».
Qualche volta si è detto che sua la regione non offra grandi percorsi che possano ribaltare una corsa.
«Io sono tanto curioso di vedere che cosa succederà al Giro sull'arrivo in salita a Corno alle Scale. Poi tutto dipende dai percorsi, perché l'Emilia-Romagna tante volte è una regione di passaggio: a volte abbiamo avuto arrivi in pianura e percorsi di media montagna, ma se vogliamo possiamo trovare anche salite dure e difficili, selettive».
Il suo discorso è perfetto, ma quest’anno saranno l'Abruzzo e il Blockhaus ad ospitare il primo arrivo in salita: potranno avere al Giro la stessa funzione del Massiccio Centrale al Tour?
«Beh, il Blockhaus può già dare una botta alla classifica, tra l'altro si affronterà dal versante più duro, è una salita vera che non ha nulla da invidiare alle salite alpine. E quindi credo che, sì, il Blockhaus sarà molto importante nel prossimo Giro d'Italia».
Le battaglie si fanno in alta montagna, ma nel centro della nostra penisola regioni come Lazio, Toscana e appunto l’Abruzzo possono regale ancora belle emozioni?
«Il Centro Italia ha un territorio che si presta a tante battaglie, ho citato anche l’Emilia Romagna, ma mi viene in mente il Terminillo, Prati di Tivo, la Majella, le salite ai Castelli Romani e poi i percorsi insidiosi degli sterrati toscani. Abbiamo un paese, che può offire tanto al ciclismo e il Sud non è da meno».
Davide Cassani cosa augura agli appassionati di ciclismo?
«Voglio augurare a tutti di poter pedalare su strade sicure, perché lo vediamo che da noi la sicurezza è un problema importante. Poi voglio dire agli appassionati di venire a vedere le corse, portando la famiglia e i più piccoli, perché il ciclismo è uno sport di famiglia, dove ci si diverte ancora e dove il pubblico all’arrivo può vedere il grande campione senza pagare un biglietto. Questo è l’augurio che voglio fare a tutti gli italiani».