I PIU' LETTI
BARONCINI. «DUE ANNI E MEZZO DIFFICILI, MA ADESSO... SONO TORNATO»
di Carlo Malvestio | 30/10/2024 | 08:14

Filippo Baroncini è passato professionista nel 2022 ma, di fat­to, è come se avesse cominciato a fare sul serio soltanto ora. Ciò che gli è capitato nei primi due anni e mezzo di esperienza tra i grandi, infatti, è stata una mazzata che avrebbe messo KO chiunque. Il romagnolo, per fortuna, è corridore tenace e cocciuto, e dopo ogni infortunio si è rialzato con la cattiveria di chi sa di avere un talento che va coltivato, aspettato e fatto sbocciare. Dopo un biennio alla Lidl Trek passato purtroppo più in infermeria che in corsa, il classe 2000 è diventato una delle scommesse della UAE Team Emirates, una squadra che, di solito, il talento lo sa individuare.

Anche la prima stagione con la formazione emiratina non è stata tutta rose e fiori per Baroncini che, però, ora sembra vedere davvero la luce in fondo al tunnel. Il 21 settembre ha centrato la sua prima vittoria da professionista, una classica fiamminga nei dintorni di Bruxelles costellata di côtes, la Super 8 Classic, con un’azione solitaria che ha ricordato tanto quelle che faceva nel 2021, l’ultimo anno da U23 in cui ha vinto tanto e bene, compreso il Mondiale nelle Fiandre.

Filippo, raccontaci di questa liberazione.
«Stavo molto bene e lo sapevo, perché ero uscito al meglio dalla Vuelta e poi al Memorial Pantani avevo fatto una bella azione solitaria che mi aveva dato indicazioni importanti. Poi vincere non è mai scontato e semplice, però pian piano che ci avvicinavamo al traguardo, per come si era messa la corsa e per gli avversari che c’erano ho intuito che potevo davvero puntare al bersaglio grosso».

15 km in solitaria, hai anche avuto modo di realizzare bene quello che stava succedendo?
«Quando ho visto che ai -5 km il vantaggio non calava ho capito che ormai era fatta. In più alla radiolina continuavano ad incitarmi, in particolare Ivo Oliveira che è uno di quelli con cui ho legato di più in squadra, ed è stato tutto molto bello. Mi son goduto quegli istanti, ho anche avuto modo di riavvolgere il rullino e pensare a tutto quello che mi era successo ultimamente. Mi son detto “è tempo di lasciare tutto alle spalle”. E c’è anche un aneddotto abbastanza divertente».

Quale?
«Una settimana prima con il diesse Fa­bio Baldato stavamo guardando i voli di ritorno dal Belgio e io avevo proposto di tornare la sera stessa, dopo la gara. Invece Fabio ha voluto prendere quello del giorno dopo perché era sicuro che avrei vinto. Così negli ultimi chilometri ha cominciato a urlare in radio “te l’avevo detto che dovevamo prendere l’aereo il giorno dopo!”. È riuscito a strapparmi un sorriso nonostante la sofferenza dell’essere a tutta».

Facciamo un passo indietro. Dopo quel magico 2021 in cui sei diventato campione del mondo U23 è cominciato ad andare tutto storto…
«Appena passato professionista, a febbraio 2022, sono caduto in Algarve e mi sono rotto il radio. Non è stato cer­to il modo ideale di esordire, vi­ste an­che le aspettative che avevo creato su di me nel 2021. Sono tornato a correre e poi, ad agosto, quando cominciavo ad andare abbastanza forte, sono caduto alla Bretagne Classic e mi sono fratturato nuovamente il radio, perché la placca installata aveva fat­to leva, e in più si è rotta anche la clavicola. Sta­gio­ne finita e ritorno nel 2023. Ad inizio stagione, alla Kuur­ne-Bruxelles-Kuur­ne, sono rimasto coinvolto in una caduta stupidissima, mi sono rialzato per chiamare l’ammiraglia e mi sono accorto che sul braccio c’era ancora qualcosa che non andava. Responso: altra frattura, la terza, del radio».

Come mai sempre il radio?
«Le operazioni sono state fatte male. Mi sono confrontato con diversi chirurghi italiani e non solo, e quella è l’unica spiegazione a queste continue ri­cadute».

Hai risolto adesso?
«Ora ho due placche che tengono l’osso, come fosse un panino, e per il momento non ho avuto problemi. Per toglierle do­vrei fare una doppia operazione, ma finché non ho fastidi credo che lo lascerò così».

Ma torniamo ai tuoi infortuni…
«Sì, quest’anno è arrivata la ciliegina sulla torta. GP Denain, la piccola Rou­baix come la chiamano, ero davanti a giocarmi la corsa, Küng è scivolato sul pavé e ha fatto strike su tutto il gruppo di testa. Gomito fratturato e quinta frattura in due anni e mezzo».

Qual è stata la più dura da af­frontare mentalmente?
«La terza frattura del radio è stata una mazzata micidiale, un “calcio nei maroni” vero e proprio. Una caduta così sciocca che ti costringe a fermarti di nuovo, a perdere ancora metà stagione. Lì ho cominciato a farmi un po’ di paranoie, a pensare che for­se ero io il problema. Mi dicevo “ma corri in bici per fare risultato o per romperti le ossa?”».

Anche perché, col ciclismo di oggi, non è mica facile rientrare a stagione in corso.
«Esatto. Dopo i primi infortuni la fretta di tornare in forma mi ha portato a spremere troppo il corpo, così per un mese magari andavo anche ab­bastanza bene, però poi la condizione ca­lava e mi ritrovavo a non essere né car­ne né pesce. Quest’anno invece non ho voluto affrettare i tempi di recupero e i risultati si vedono, peccato non aver­­lo fatto anche prima».

Nonostante tutto, però, è arrivata la chiamata della corazzata UAE Team Emirates.
«Assolutamente, la cosa più bella del 2023 è stata la loro chiamata. Perché se l’interesse viene dalla squadra più forte del mondo allora cominci davvero a pensare che qualcosa di buono in te c’è. Ho preso la palla al balzo e fin dal primo giorno mi sono messo in testa di voler ripagare la loro fiducia. Ci ho mes­so un po’, ma adesso sto venendo fuori».

Sono arrivate 82 vittorie in stagione. Come si vive lo strapotere UAE dall’interno?
«È uno stimolo enorme, perché sei circondato da campioni e hai voglia di raggiungere il loro livello. In una formazione più piccola magari devi lottare contro i tuoi limiti, mentre qui hai ef­fettivamente delle asticelle da raggiungere. In più la squadra ti garantisce i tuoi spazi se vai forte, così mettersi a disposizione degli altri corridori, alla fine, non risulta per nulla pesante».

A parte Pogacar, chi ti ha impressionato particolarmente tra i tuoi compagni?
«Almeida e Yates. Sono calmi e pacati, ma al Giro di Svizzera hanno distrutto tutti, sembrava giocassero».

E intanto per te è arrivato, alla Vuelta a Espa­ña, anche il debutto in una corsa di tre settimane.
«Era da un anno che inseguivo questo benedetto primo Grande Giro, e finalmente l’ho corso. Sapevo mi avrebbe dato qualcosa in più e così è stato, i benefici li ho avvertiti subito. Posso finalmente dire che Baroncini è tornato e sta cominciando a divertirsi».

Un Grande Giro ti cambia davvero il motore come dicono?
«Dipende un po’ come lo corri, secondo me. Io ho alternato tappe in cui prendevo vento in faccia per la squadra e poi magari andavo tranquillo fino all’arrivo ad altre in cui invece spingevo fino in fondo per vedere dove potevo arrivare. A mio parere vanno corsi così, se vivacchi pascolando in mezzo al gruppo giusto per arrivare alla fine, non cresci mai».

Il Mondiale lo hai vinto nelle Fiandre, la prima da professionista è arrivata nelle Fiandre. Sei un uomo da Nord?
«Mi piaccono le classiche, ma quando stai bene è facile farsele piacere. Quan­do ci sono pavé, stradine strette, stress, se hai la gamba giusta, fai presto a fare la differenza e allora lì sì che ti diverti. Bisogna riuscire ad arrivarci belli pronti, come ero riuscito a fare quest’anno alla Nokere Koerse e al GP Denain, prima che la sfortuna si mettesse in mezzo».

Se la vittoria al Super 8 fosse arrivato due giorni prima, magari, ti guadagnavi pure una chiamata per Zurigo…
«Non sono stato in contatto col ct Ben­nati ultimamente. Se mi avesse chia­mato, ci sarei andato ov­viamente vo­lentieri , però quello di Zurigo non era neanche un percor­so tanto adatta alle mie caratteristiche. Dormo bene co­mun­que, diciamo. Spe­ro arrivino altre occasioni in futuro».

da tuttoBICI di ottobre

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Ad una barretta energetica affidiamo un grande ruolo quando siamo impegnati nello sport, un ruolo che deve esser certamente all’altezza con la fornitura di un adeguato apporto di carboidrati. Ma...

Probabilmente è stata la bici che ha incuriosito di più nel Criterium du Dauphine fino ad ora e lo è ancora di più oggi dopo la vittoria ottenuta nella quinta...

Un viaggio non si fa certo solo verso una destinazione e non si riassume mai solo delle suo due parti “partenza e arrivo”. Un viaggio concede sempre spazio e tempo...

Da venerdì 13 a domenica 15 giugno 2025, nel suggestivo Anfiteatro romano di Castelleone di Suasa, in provincia di Ancona, le Cicliste per caso, Silvia Gottardi e Linda Ronzoni, organizzano la...

Powerstrap Aeroweave X è la scarpa che combina la tomaia più leggera e traspirante prodotta da fizik con una suola completamente nuova per affrontare la ghiaia con la gravel e...

Un quarto di secolo di innovazione nel mondo della componentistica per biciclette è molto più che un semplice biglietto da visita! Si presenta così Enduro Bearings, marchio di riferimento globale...

Q36.5 rinnova la partnership con il Tour de Suisse come fornitore ufficiale delle maglie di leader per l'edizione 2025. L'azienda italiana, leader nel settore dell'abbigliamento tecnico per il ciclismo, vestirà...

Se c’è una cosa che la V5Rs sa fare benissimo è farvi innamorare, potete starne certi. L’elegante e performante monoscocca Colnago incarna il puro spirito racing della grande azienda di...

A partire da questa stagione il triatleta Sam Laidlow entra ufficialmente a far parte degli atleti sponsorizzati Prologo. Il 26enne francese, che da diversi anni utilizza i prodotti del marchio...

Esistono capi che nell’armadio di uno sportivo non dovrebbero mai mancare ed una di queste ha tutte le caratteristiche offerte dalla nuova maglia tecnica TS1 V2 a maniche corte di...

Mettete tradizione, tecnologia, creatività e design da una parte, poi prendete il meglio della cultura ciclistica e della moda italiana ed unite tutto per creare qualcosa di raro. Nasce così...

Il gravel cambia e si fa sempre più veloce, basta guardare le bici preparate per le più importanti gare del calendario internazionale. Miche si fa trovare pronta e va ad...

Prologo ritorna a distanza di un anno sul gradino più alto del podio al Giro d’Italia e lo fa con Simon Yates, atleta di punta del Team Visma | Lease...

Qui in foto trovate la nuova NINETY-SIX 9000, la full suspended di alta gamma proposta da Merida per il mondo delle corse, una mtb ad alte prestazioni dotata oggi del...

Simon Yates, vincitore del Giro d’Italia numero 108, si è riappropriato della maglia rosa là dove l’aveva perduta sette anni fa, sulle rampe del Colle delle Finestre. Una vittoria che...

Dopo il lancio dei nuovi componenti mountain bike XTR M9200 Di2 wireless, SHIMANO è lieta di presentare l’aggiornamento del pedale ad alte prestazioni XTR PD-M9200, progettato per i biker, i...

Forse i più ricordano l’anno 1973 per la crisi energetica e per l’Austerity con cui molti paesi occidentali corsero ai ripari per cercare di contenere i consumi energetici, ma chi...

Thule è lieta di annunciare il lancio di Thule OutPace, il nuovo portabici leggero e compatto pensato per chi usa la bici occasionalmente. Disponibile nelle versioni da 2 o 3...

Con ancora in mente le immagini dei corridori del Giro d'Italia in visita dal Papa, oggi diamo spazio a un'altra iniziativa pensata per celebrare il Giubileo in bicicletta. Tra 10...

A partire dal primo giorno dell’estate 2025 tornano le Scalate leggendarie nelle Terre del Monviso, le chiusure al traffico dei veicoli a motore nelle valli Stura, Grana, Maira, Varaita, Po-Bronda...

Polini Motori è orgogliosa di annunciare la propria partecipazione, in qualità di Title Sponsor, al Gran Premio Polini d’Italia, tappa unica del FIM Ebike Enduro World Cup 2025, in programma...

Sono solo 50 esemplari unici, 50 velocissime 795 Blade RS dipinte a mano da Jay Kaes, bici da WorldTour che fondono la migliore tradizione ciclistica francese all’arte. Il risultato? Semplice,...

Borsa Ultra Bar, Borsa Bento Ultra e Ultra Snack Bag, 1-2-3, ecco a voi la proposta POC per allestire la vostra bici per la prossima fuga fuori città. Le tre...

Ethic Nutraceitici è una linea di prodotti ideati per offrire un rimedio, un supporto ed una risposta sicura  alle problematiche più comuni che possiamo incontrare nella vita di tutti i giorni....

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy