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LA VUELTA 2024. 21 TAPPE, 21 CURIOSITA' PER SCOPRIRE LA CORSA
di Claudio Ghisalberti | 06/08/2024 | 08:16

L’edizione numero 79 della Vuelta è alle porte. Prenderà il via da Lisbona sabato 17 agosto e si concluderà a Madrid domenica 8 settembre. Come di consueto, 21 tappe. E qui vi proponiamo 21 curiosità per saperne di più della corsa spagnola. Una corsa ricca di fascino e storia.

 

1. LA PRIMA EDIZIONE - Nel 1935 Clemente Lopez Doriga, ciclista e giornalista, aiutato da Juan Pujol, direttore del giornale Infomaciones, organizza la prima edizione della corsa spagnola. Si disputa su 14 tappe e 3.431 km. Prima tappa la Madrid-Valladolid. Al via, il 29 aprile, 50 corridori (32 spagnoli), al traguardo - sempre nella capitale - il 15 maggio in 29. Il belga Gustaaf Deloor è il primo vincitore. Dal 1945 l’organizzazione della corsa passa a Diario Ya, quindi dal 1955 subentra El Correo Espanol/El Pueblo Vasco. Dal 1979 a occuparsi dell’organizzazione della corsa è Unipublic che dal 2014 ha Aso come proprietaria e unica azionista
.

2. LA GUERRA CIVILE - Dal 1937 al 1940 la Vuelta non si è disputata a causa della Guerra Civile. Un altro stop, per la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 e 1944. Niente Vuelta, per problemi economici, anche negli anni 1949, 1951 e 1954. 


3. LE MAGLIE - La prima maglia di leader è arancione. Diventa bianca per una sola volta nel 1941, nel 1942 torna arancione e nel 1945 si passa al rosso. Dal 1946 al 1950 è a sfondo bianco con striscia rossa,. Dal 1955 al 1998 è gialla (ma nel 1977 torna il rosso), quindi oro dal 1999 per distinguerla dalla gialla del Tour. Dal 2010 di nuovo rossa. Il primo a indossarla a Madrid, Vincenzo Nibali. 


4. L’EDIZIONE PiU' LUNGA E QUELLA PiU' CORTA - Nel 1941 i corridori hanno dovuto percorrere ben 4.409 km suddivisi in 22 tappe. Più di 200 km di media al giorno. La 18a edizione è la più corta. Si disputò dall’1 al 15 maggio su un percorso di 2.442 km. Il via da Gijon e traguardo finale nella capitale. Vinse Anquetil che prese la maglia nella seconda tappa.


5. LE TAPPE PIù DURE (FORSE) - Difficile fare una classifica che metta tutti d’accordo, però probabilmente la frazione più dura di sempre è la Valladolid-Palazuelos de Eresma (Segovia), 258 km di alta montagna con le scalate di Navafría, Canencia, Morcuera e Cotos. Quel giorno vinse lo scalatore spagnolo José Recio. Tra le tappe più dure spiccano anche: Luz Ardiden 1992 con 3 gpm di prima categoria e 2 hc; la prima volta dell’Angliru (1999); la tappa di Arcalís (1999); la Fonsagrada- Alto de La Cobertoria (2006) con 3 gpm di prima e il San Lorenzo hc.

 

6. LE GIORNATE CLOU (RECENTI) - Quattro le frazioni che hanno segnato la storia recente della corsa spagnola. Nel 2006, nella Adra-Granada salendo l’Alto de Monachil Alejandro Valverde, leader della corsa, finì nell’astuta morsa del duo kazako Kascheckin-Vinokourov. La maglia la prese Vino che la portò fino a Madrid. Nel 2010, San Martin de Valdeiglesias-Bola del Mundo, Vincenzo Nibali soffrì le pene dell’inferno sulle tremende rampe finali contro Ezequiel Mosquera (poi squalificato per doping). La giornata più clamorosa della storia recente è quella del 5 settembre 2012. Per la Santander-Fuente De si parte con Purito Rodriguez in maglia rossa ma Alberto Contador scatena l’inferno dopo pochi chilometri. Anche la tv viene presa alla sprovvista e quando Purito prova a reagire ormai è tardi. Tappa e maglia per il Pistolero che non la molla più. Nel 2015 capolavoro tattico di Fabio Aru e della sua Astana nella San Lorenzo de Escorial-Cercedilla, 20a tappa. L’olandese Dumoulin, autore di una mostruosa crono a Burgos con il quale diventò leader della corsa, viene isolato e sconfitto. Aru trionfa a Madrid. 


7. FUGA VINCENTE PiU' LUNGA - E’ di Ruben Plaza, 114 km, proprio nella tappa che consentì ad Aru di vincere la Vuelta. 


8. L’EDIZIONE PiU' VELOCE - Angel Casero a tempo di record nel 2001. La sua velocità media è stata di 42,530 km/h. 


9. I PLURIVINCITORI - Lo spagnolo Roberto Heras con 4 è il plurivincitore. Sue le edizioni 2000, 2003, 2004 e 2005. In un primo momento l’ultima vittoria gli fu tolta dall’Uci per uso di Epo (positivo nella crono finale di Alcalà de Henares), ma successivamente il Tribunale Supremo spagnolo gli ha riassegnato il successo. Dietro di lui lo svizzero Tony Rominger (1992, 1993 e 1994) e Alberto Contador ((2008, 2012 e 2014) e Primoz Roglic (2019, 2020 e 2021).


10. IL PIU' GIOVANE E IL PiU' VECCHIO - Nel 1961 la Vuelta è del valenciano Angelino Soler: 21 anni e 168 giorni. Nel 2013, nella sorpresa generale, Chris Horner si porta a casa la vittoria. L’americano Chris Horner, che in corsa si nutre con i Mars, ha 41 anni e 328 giorni. 


11. VITTORIE DI TAPPA - Comanda lo spagnolo Delio Rodriguez che tra il 1936 e il 1950 colleziona 39 successi. Primo anche nella generale del 1945. Alessandro Petacchi ha nel suo palmares 20 centri, il belga Rik Van Looy e il francese Laurent Jalabert 18. Nel 11977 il record di Freddy Maertens: 13 successi in una sola edizione. Tra l’altro il belga, leader dalla prima tappa, vince pure la classifica finale.


12. RE CONTRO IL TEMPO - Melchor Mauri, Tony Rominger, Alex Zulle e Abhraham Olano in testa con 6 successi di tappa nelle crono. Roglic, con Puolidor, è a 4. 


13. I DOMINATORI - Tre corridori sono riusciti a essere leader dalla prima all’ultima tappa. Nel 1942 l’impresa riuscì a Julian Berrendero, “El negro de los ojos azules). Nel 1963 il colpo lo fece il francese Jacques Anquetil. In hotel a Valencia, i ladri gli rubarono una maglia gialla, e “Monsieur Chrono” si arrabbiò tantissimo. Nel 1977 l’impresa del fiammingo Freddy Maertens, leader dalla crono di Dehesa de Campoamor a Miranda de Ebro. La corsa si disputò solo su 19 tappe perché le ultime vennero annullate per la difficile situazione politica nei Paesi Baschi. Lo svizzero Alex Zulle è invece il corridore che per più giorni ha vestito la maglia di leader: 48.


14. UOMINI DA PODIO - Alejandro Valverde in testa con 7 (una volta 1°, 3 volte e 2° e altrettante 3°). Seguono Heras con 6, Delgado e Ocana con 5. 


15. GLI SPECIALISTI - L’irlandese Sean Kelly e il francese Laurent Jalabert sono i plurivincitori della classifica a punti: 4 a testa. Lo spagnolo José Luis Laguía, con 5 vittorie è il re della montagna. Inigo Cuesta il più affezionato: 17 partecipazioni, 14 concluse. Imanol Erviti, invece, detiene il record di edizioni finite: 15.


16. ITALIANI IN TRIONFO - Il primo italiano a portarsi a casa casa la Vuelta è Angelo Conterno, nel 1956. Seguono poi Felice Gimondi (1968), Giovanni Battaglin (1981) e Marco Giovannetti, nel 1990, grazie a una clamorosa fuga nella 2a tappa. Nel 2010 Vincenzo Nibali vince il suo primo grande giro, nel 2015 festeggia Fabio Aru dopo un’estenuate lotta contro Tom Dumoulin nella penultima frazione nella Sierra de Guadarrama. 


17. I DISTACCHI - Nel 1984 il francese Eric Caritoux vinse con solo 6 secondi di vantaggio sullo spagnolo Alberto Fernandez


18. IL TRAGUARDO VOLANTE - Nel 1973 un fatto davvero curioso. Durante una tappa il Partito comunista aveva esposto uno striscione lungo il percorso, Eddy Merckx lo confuse con un traguardo volante e fece lo sprint. Non per niente era “Il cannibale”.


19. L’ATTENTATO - Durante l’edizione del 1968, vinta poi da Felice Gimondi, tra Vitoria e Pamplona venne fatto esplodere un ordigno poco prima del passaggio del gruppo. Era la 15a tappa, non ci furono conseguenze.


20. IL CAMBIO DATA - La Vuelta dalle origini si disputava in aprile/maggio. Con la rivoluzione dei calendari voluta dall’Uci, la corsa spagnola dal 1995 si disputa in agosto/settembre.


ALL’ESTERO - La prima volta che una tappa finisce all’estero è nel 1955,a Bayona. La prima partenza della corsa dall’estero è invece nel 1997 da Lisbona, la stessa città da cui si partirà sabato 17 agosto.

 

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