I PIU' LETTI
COPPIEBARTALI, ALLE RADICI DELL'ITALIA RACCONTATA DA ENNIO DORIS
di Cristiano Gatti | 11/05/2019 | 07:47

Qualcuno ha in frigo lo speck e qualcuno la caponata, qualcuno il parmigiano e qualcuno la cassata, ma se esiste un elemento comune che battezza le famiglie italiane, senza distinzione di partito, di chiesa, di sesso, di latitudine, per me è questo: tutti abbiamo per casa un papà, un nonno, uno zio cresciuto ai tempi di Coppibartali. Ce ne saranno anche mille altri, ma io qui mi fermo. Tra i tanti segni identitari, che poi alla fine ci servono solo per frantumare l’identità in mille pezzi, chi la vuole laico-occidentale, chi cristiano-cattolica, chi padano-celtica, quella dell’epopea sportivo-ciclistica ha marcato davvero tutti, in tutti i casati, e per tutti intendo proprio tutti, quelli umili e quelli con quattroquarti di nobiltà.

L’Italia di Coppibartali non è un luogo con indirizzo e numero civico. Non si trova sulle carte geografiche. Non servono nemmeno navigatori satellitari, è inutile gugolmappare. E’ un non luogo che sta per sempre nel tempo. Parla di noi in una certa epoca, in una certa atmosfera, in una certa mentalità. Serve a riassumerci e a catalogarci velocemente, serve come un codice a barre per individuare subito l’immenso tema di un intero periodo.

Abbiamo l’Italia di Coppibartali come abbiamo l’Italia di Vivaverdi, che richiama all’istante la stagione risorgimentale, con l’acronimo carbonaro imparato alle elementari, Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia. Conserviamo con calorosa nostalgia l’Italia di Pepponeedoncamillo, quel certo clima politico che scodellava tra mille travagli la nostra fantastica repubblica. E poi l’Italia di Battistiebaglioni, l’Italia di Gimondiemerckx, l’Italia di Bearzotepertini. Inutile voltarci dall’altra parte, abbiamo pure l’Italia di Olgettinaevelina, anche se non è esattamente un’epopea.

Tutti abbiamo un papà, un nonno, uno zio che ci ha raccontano almeno una volta, se non due bilioni di volte, l’Italia di Coppibartali. Con gli occhi lucidi e con la voce malinconica da bisnonna al camino. Anche Massimo e Sara Doris hanno un papà di questa risma, che squaderna loro da sempre le sue memorie più care. Ovviamente non posso esserne sicuro, perché non frequento il casato, ma lo so con certezza. L’ho avuto anch’io, un papà così. Ce l’hanno tutti. E se non è un papà, è un nonno. O uno zio. Non temo smentite.

Ce la raccontano in tutte le salse, questa favola vera. Taglio romantico, taglio sociologico, taglio antropologico, taglio storico. Sempre taglio umano. Perché se c’è una patina che ci resta addosso dopo queste tenere tiritere personali, è proprio la patina indelebile dell’umanità. Il papà di Massimo e Sara, però, ha una particolarità tutta sua: raccontando la sua Italia di Coppibartali, fornisce un’impareggiabile documentazione orale – altro che i filmati dell’Istituto Luce pompati dal regime –, in prima persona, su quello che possiamo considerare un prototipo assoluto del tipo italiano, l’Italiano che affronta una guerra, l’Italiano che cammina tra i ruderi, l’Italiano che non perde l’entusiasmo, l’Italiano che volta indietro le maniche, l’Italiano che riparte da capo, l’Italiano che ce la fa.

Quante volte l’abbiamo messo a fuoco, quante volte ci è sbucato fuori in tutte le salse, per farci sopra dei paragoni, per ricamarci degli omaggi, per copiare qualcosa che ci conviene. Il papà, o il nonno, o lo zio che adesso ci girella per casa raccontando quella giovinezza là, quell’Italia là, quella Italia là di Coppibartali, è il ceppo da cui veniamo. Dopo tutto, il ceppo più forte e più robusto, un ceppo di cui non ci siamo mai vergognati.

Ennio Doris è uno dei pezzi più pregiati di questa raccolta, perché la sua storia riassume in sé le tantissime storie della nostra intimità familiare. E’ la parabola normale di un uomo normale, dell’estrema provincia veneta, che arriva ai più alti vertici nazionali. L’uomo che si fa da solo, tutto d’un pezzo: conosciamo benissimo il genere, è un genere molto italiano. E’ proprio il genere specifico dell’Italia di Coppibartali.

Come categoria, questo libro balla in mezzo: è un po’ memoria, un po’ passione, un po’ autobiografia, un po’ documento. E’ minimalista come può esserlo soltanto il ricordo personale, è affrescoso come può esserlo irrimediabilmente il ricordo legato alla propria nazione, al proprio popolo, alla propria stagione storica. E’ perciò parecchio stupido considerare questa lettura come una banale rievocazione del duello sportivo. Sinceramente non se ne sente nemmeno il bisogno. Della Cuneo-Pinerolo e di chi ha dato a chi la borraccia, ne abbiamo già sentito parlare, da qualche parte. Ha tutto un altro gusto, e pure un altro valore, sentirsele raccontare come uno sfondo filmato, come una colonna sonora, di un’opera molto più originale, a matrice ciclistica per puro caso, soltanto perché quelle particolari annate e quelle particolari generazioni erano sovrastate in tutto e per tutto dalle battaglie irripetibili tra i due miti, con incalcolabile dispendio di fantasia e di romanticherie varie.

E comunque, tanto per non cadere nell’eccesso opposto: questo è anche a pieno titolo un libro di letteratura sportiva. Doris affida il racconto - inevitabilmente destinato a chi non c’era, a chi viene dopo, idealmente ai suoi figli Sara e Massimo e a tutti noi figli di qualcuno - al migliore intermediario possibile: Pier Augusto Stagi. Nessuno meglio di quest’uomo conosce il ciclismo. Il ciclismo e i ciclisti e gli uomini che fanno il ciclismo. Lo dico senza enfasi e senza spararle grosse: lo dico perché nessuno, che non sia quel genere di invidioso sociopatico incapace di riconoscere qualcosa a qualcuno, potrebbe mai negarlo. Una bella coppia, Doris e Stagi. Probabilmente fra cinquant’anni nessuno parlerà dell’Italia di Dorisestagi, ma forse qualcuno potrà davvero parlare del ciclismo di Dorisestagi, tramandata a forza di libri pieni zeppi dell’amore più sincero.

C’è un fatto incontestabile alla radice di questa “collana”, non c’è nemmeno bisogno che lo dica io, né tanto meno c’è bisogno che parli il mio io servile e adulatore: è il fatto che Doris sia l’unico imprenditore italiano, intendo di una certa razza e di una certa stazza, che ami in questo modo il ciclismo. Che l’abbia dimostrato con una fedeltà assoluta, cominciando con le braghe corte, per mano al papà, poi restando talequale ancora oggi, all’età del nonno. Altri suoi colleghi di gotha magari sono partiti dall’Italia di Coppibartali, ma inevitabilmente la mondanità che morde li ha portati al golf, alla vela, comunque al calcio e alla Formula 1. Doris è l’anticonformista vero: in bici è partito, in bici è rimasto. Quanto meno, è un segnale che sa ancora di popolo, di famiglia, di radici. Se nessuno si offende, di semplicità, questa misteriosa caratura che dai tempi di Socrate e poi di Cristo e poi di Seneca e poi di Francesco e poi di Erasmo e poi e poi e poi, risulta da sempre il più arduo e più raffinato punto d’arrivo della nostra miserabile esistenza.

Tra tutti gli italiani dell’Italia di Coppibartali, Ennio Doris ha pieno diritto di parola. Sa di quei due campioni, sa di quell’Italia. Sa di loro e sa di sé. E’ titolare della cattedra. Fa cassazione. Non perché sia ricco e famoso. Semplicemente, perché conosce ciò di cui parla. L’ha provato sulla propria pelle. Nel marasma della chiacchiera fluida, tuttologa, tanto all’etto, lui sa quel che dice.

Introduzione a COPPIEBARTALI di Ennio Doris e Pier Augusto Stagi

Prezzo di copertina 17 euro
Pagine 352
Anno 2019
Edizioni Solferino - Collana Tracce

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Il motore Polini EP-3+ si presenta oggi come una vera certezza nel mondo della pedalata assistita, un traguardo raggiunto con un grande sviluppo di cui il progetto ha goduto fino...

Quelli che vi propongo oggi sono due prodotti davvero di alto livello realizzati da Salice, due occhiali dedicati a chi vive il ciclismo con passione e dedizione. L’occhiale 020 si...

La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che...

Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team...

Dalla corona in carbonio alla cassetta in titanio passando per i cuscinetti del movimento centrale con sfere in ceramica: l’upgrade ULTRA del nuovo gruppo Campagnolo si rivolge a un ciclista...

Diversi anni fa affrontare l’inverno in bici richiedeva tanto coraggio, altro che storie. I materiali con cui potevamo fronteggiare il freddo, la pioggia ed il ghiaccio erano piuttosto deboli, ma...

Sono 40 anni che Look rivoluziona il mercato con pedali che hanno fatto la storia, un processo che non conosce sosta e trova oggi come massimo interprete il nuovo Keo...

Thermobooster P1 di Assos è un capo davvero innovativo, infatti, altro non è che un laser termico ultra-versatile da utilizzare nelle più diverse situazioni. SI indossa sotto una maglia estiva nelle...

Le scarpe Vaypor SL di Bont sono a mio avviso non solo un prodotto iconico che permette al marchio australiano di essere conosciuto int tutto il mondo, ma si sono...

Colnago celebra con orgoglio la vittoria di Florian Vermeersch ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, disputati nei Paesi Bassi. Il corridore belga ha conquistato il titolo in sella alla...

E’ da gli anni ’90 che Vision innova con prodotti fortemente aerodinamici ed erano gli anni in cui l’azienda, considerata già allora pionieristica, si concentrava su componenti orientati al miglior...

Oggi Trek ha aggiunto una nuova verniciatura alla sua collezione Project One ICON: Gamut, una combinazione di colori vivaci e multicolori che sarà la combinazione ufficiale del team di triathlon...

Pinarello rinfoltisce la gamma della serie X con il lancio di quattro nuove e accattivanti colorazioni, nuance che esaltano le forme di questa bici all’avanguardia nata per chi pratica ciclismo...

Prologo rinnova e completa la sua linea AGX dedicata al mondo Gravel, Adventure e Ciclocross con tre nuove selle leggere, confortevoli e multidisciplinari studiate per i terreni off-road. La linea...

Oggigiorno viene posta sempre più attenzione al ruolo delle proteine e anche alla loro qualità, soprattutto per quello che riguarda la performance sportiva e in tutte querelle situazioni in cui...

Guerciotti, marchio storico del ciclismo italiano, propone un’iniziativa molto interessante su Silvelle, la sua bicicletta da ciclocross in carbonio monoscocca che ridefinisce il concetto di prestazioni e stile nel fuoristrada....

857 ed 858, non sono solo dei semplici numeri ma la vera interpretazione della vita casual targata Salice. Ecco a voi due occhiali che spiccano per sportività e stile, due...

Se i vostri percorsi prevedono sentieri scorrevoli e ampi tratti di asfalto sarete senza dubbio nella condizione di optare per una copertura semi-liscia, ovvero un prodotto scorrevole che non vi...

L’arrivo in Italia delle selle canadesi Reform è stata la novità della scorsa primavera ed è stata subito una notizia che ha acceso la mia curiosità. Grazie a 4Guimp, distributore esclusivo...

Alé e KZS – Kolesarska Zveza Slovenije, la Federazione Ciclistica Slovena, celebrano con orgoglio la straordinaria vittoria della Slovenia ai Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada 2025. Tadej Pogačar...

Specialized con la nuova Aethos 2 rivoluziona il concetto di bici leggera, infatti, con un telaio che pesa appena 595 grammi questo modello rimane la bici da strada con freno...

Pinarello svela oggi le nuove colorazioni per la Dogma X, l’ammiraglia destinata all’endurance ed un progetto innovativo sotto ogni punto di vista. Le forme eleganti di questo apprezzatissimo modello saranno...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy