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TOUR. IL FASCINO ETERNO DELLA GRANDE BOUCLE
di Francesca Monzone | 25/06/2021 | 07:51

Il Tour de France è pronto a stupire ancora e la battaglia, quella fatta a colpi di pedale, è pronta ad iniziare. In molti si chiedono chi sarà il vincitore dell’edizione numero 108 della Grande Boucle. E’ difficile dare una risposta, ma se dobbiamo guardare le quotazioni dei bookmaker, allora in leggero vantaggio troviamo Tadej Pogacar, il vincitore dello scorso anno. Non è questo un valore assoluto, perché in questa battaglia ci saranno la Jumbo-Visma e la Ineos Grenadiers che faranno di tutto per portare la maglia gialla a Parigi.

Facendo un salto indietro nella storia di questa straordinaria corsa, troviamo corridori che la Grande Boucle l’hanno vinta cinque volte e, ogni volta, sempre dopo scontri importanti. Stiamo parlando di Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Induraín.

Anquetil ha ottenuto la sua prima vittoria al Tour nel 1957 ed è stato anche il migliore nel 1961, 1962, 1963, 1964. Il dominio di Merckx è iniziato nel 1969 per proseguire con le vittorie nel 1970, 1971, 1972 e 1974. Dopo l’era di Eddy Merckx, è arrivato Hinault (1978, 1979, 1981, 1982 e 1985). Mentre Indurain, è stato l'unico corridore in grado di vincere questa corsa cinque volte di seguito, tra il 1991 e il 1995. Ma il Tour ha avuto anche un altro record, quello del texano Lance Armstrong, che ottenne ben 7 vittorie, che poi furono cancellate. Oggi c’è ancora un corridore che potrebbe aggiungersi all’elenco dei 5, si tratta di Chris Froome, che dopo 4 vittorie tornerà alla corsa gialla, ma non da capitano.

Osservando l’albo d’oro della corsa, negli ultimi 10 anni a dominare sono stati i britannici e poi i giovani Bernal e Pogacar. Nella lista però troviamo anche il nostro Vincenzo Nibali, che nel 2014 è stato l’ultimo italiano a salire sul gradino più alto sugli Champs-Élysées.

Lo scorso anno la corsa è stata una questione privata tra gli sloveni Pogacar e Roglic, con il capitano della Jumbo-Visma che purtroppo aveva fatto male i suoi conti. Roglic sulle montagne non è mai riuscito a staccare di netto i suoi avversari e quando era arrivato alla cronometro finale con appena 57” di vantaggio, a La Planche des Belles Filles, la situazione si è capovolta, con Pogacar che si è impossessato della maglia gialla.

Quest’anno avremo un percorso diverso, ci saranno meno montagne e anche le due prove a cronometro saranno diverse. Pogacar parte da favorito, perché dopo il successo al Tour dello scorso anno, nel 2021 ha continuato a vincere. Ma la Jumbo-Visma non sarà certo impreparata, ha studiato bene e ha capito dove sarà possibile attaccare il giovane dell’UAE Emirates.

Tra le squadre più attrezzate c’è la Ineos Grenadiers, che a Brest si presenta con corridori importanti. La formazione britannica può contare su tre possibili leader con Richard Carapaz, Geraint Thomas e Richie Porte. Carapaz e Thomas sono i due capitani più papabili, ma anche Porte è in ottima forma in questa stagione e ha vinto il Delfinato alla vigilia del Tour. A supportarli c'è anche Tao Geoghegan Hart, vincitore del Giro d'Italia dello scorso anno. Senza dubbio Thomas, avendo già vinto la corsa gialla nel 2018, è il corridore più esperto e quest’anno il percorso sembra essere molto adatto alle sue caratteristiche. Sicuramente Thomas è forte in salita, ma rispetto agli sloveni potrebbe perdere quando le pendenze diventano importanti. Al contrario, il compagno Carapaz in salita va forte, ma nelle cronometro rischia di perdere tanto.

C’è anche un’altra squadra che al Tour potrebbe giocare in attacco, si tratta della Movistar con Miguel Angel Lopez, Enric Mas e Marc Soler. Il colombiano ha iniziato la sua stagione al Romandia e poi ha vinto la Ruta del Sol e il Mont Ventoux Dénivelé Challenge. Purtroppo anche per lui le prove a cronometro non sono il suo forte e potrebbe rischiare veramente tanto, soprattutto se poi dovesse piovere. Nel team spagnolo c’è anche Alejandro Valverde, che a 41 anni, probabilmente non vincerà il Tour de France, ma saprà mettere in difficoltà gli avversari e cercherà di conquistare qualche tappa.

Rimanendo in Colombia troviamo Rigoberto Uran, che con la statunitense EF Education-Nippo, potrebbe impensierire qualcuno. Bisogna ricordare che Uran sul podio della Grande Boucle, è riuscito a salirci. Tra i meno quotati, ma che hanno buone capacità troviamo Wilco Kelderman, il trentenne olandese della Bora-Hansgrohe e il francese campione del mondo Julian Alapilippe della Deceuninck-Quick Step. Il ragazzo di Lefevere, nel 2019 ha indossato la maglia gialla per quattordici giorni ed era ancora primo nella classifica generale a tre giorni dalla fine del Tour. Quest’anno con una corsa meno dura, quasi certamente sarà ai primi posti della classifica generale.

Passando alla maglia verde della classifica a punti, non essendoci Bennett vincitore nel 2020, la lista dei pretendenti si apre. Le tappe favorevoli ai velocisti saranno 10 e questa volta Peter Sagan, che questa classifica l’ha dominata, nel 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2018 e 2019, vuole tornare a vincere. Sagan senza dubbio è stato il migliore in questa speciale classifica, con sette maglie verdi conquistate in nove partecipazioni. Nel 2020 la maglia verde ha avuto tre padroni, partendo da Alexander Kristoff, che dopo la terza tappa, ha dovuto cederla a Peter Sagan, che di certo non aveva fatto i conti con Sam Bennett.

Sagan non ha vinto una sola tappa, ma ha guadagnato i punti necessari, arrivando due volte quinto, poi, quarto, terzo, quarto, nono, e ancora terzo, piazzamenti che si sono andati a sommare ai punti degli sprint intermedi. Bennett, però ha fatto meglio, con due vittorie di tappa, nell'Île de Ré e a Parigi, e diversi secondi posto. Nella decima tappa, il velocista irlandese della Deceuninck-Quick-Step ha preso il posto di Sagan, dopo di che la maglia verde l’ha tenuta fino a Parigi. Ma attenzione che quest’anno, oltre a Sagan, ci sarà anche Mark Cavendish e poi l’australiano Caleb Ewan. Per l’Italia troveremo invece Sonny Colbrelli, che con la maglia di Campione Italiano, oltre ai successi di tappa, lotterà per conquistare la maglia verde. Da non dimenticare per questa classifica, anche Demare, Van Aert e Matthews. In questo elenco forse potrebbe trovare spazio anche l’olandese Van der Poel, al suo esordio in un grande giro.

Passando poi a una delle maglie più iconiche del Tour de France, troviamo quella a pois dedicata agli scalatori. Lo scorso anno Pogacar oltre alla maglia gialla ha portato a casa anche quella a pois, impresa in precedenza riuscita anche a Froome, ma non sono stati gli unici nella storia della corsa con questo primato. I favoriti naturalmente saranno gli uomini di classifica, che in montagna cercheranno di fare la differenza. Per tanto ancora una volta, al primo posto tra i favoriti troviamo Pogacar, seguito dal connazionale Roglic e il colombiano Carapaz. I colombiani sono degli arrampicatori straordinari e quindi tra i favoriti è d’obbligo mettere anche Miguel Angel Lopez, Esteban Chavez e Nairo Quintana. Possibilità potrebbero esserci anche per Simon Yates.

I nomi sono tanti e tutti importanti e il Tour de France, per questa edizione che partirà dalla Bretagna, vuole garantire uno spettacolo di altissimo livello. Sarà questo un anno particolare per la corsa gialla, non solo perché siamo ancora nei tempi del Covid-19, ma perché ci saranno le Olimpiadi e tanti corridori che correranno sulle strade francesi saranno i protagonisti a Tokyo, dove le salite, anche in questo caso, non mancheranno.

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