LA GARA E I COLPI DI SCENA – Con il percorso nettamente diviso a metà dal punto di vista altimetrico (si pedalava prima in pianura verso il Tavoliere e poi, invertita la marcia, verso i Monti Dauni) c’era da aspettarsi una prima parte di gara fortemente tattica, con un folto gruppo a controllare le fughe. Così è stato, infatti, e a segnare il punto di svolta ci ha pensato l’impegnativo guado nel torrente Celone, che per alcuni ha significato anche piedi e gambe inzuppate dalle gelide acque dei monti. Sulla salita successiva, quella che attraverso il bosco portava a Celle di San Vito, ha attaccato Giuseppe Belgiovine (Team Eurobike), sorprendendo tutti meno che Giacomo Scardigno (New Bike Andria), Giuseppe Pastore (Biking Team Cassano) e Mino Ceci (Ciclisport 2000). È ancora di Belgiovine lo scossone che, sferrato nel tratto tecnico, ha tentato di sgranare il quartetto, ma in breve il biscegliese è stato ripreso, rimescolando tutte le carte in tavola, mentre sugli inseguitori piombava anche un arrembante Gianfranco Bongerminio (NCT Alberobello).
Con il naso quasi perennemente rivolto all’insù è stato il turno di Pastore, che con un allungo deciso ha preso il largo in compagnia di Scardigno, arrivando ad avere circa 30 secondi di vantaggio. Poteva essere la fuga buona, ma il ruvese della New Bike rompe la catena (sarà 10° al traguardo, vanificando il secondo assalto consecutivo alla maglia fucsia) così che Ceci, Bongerminio e Belgiovine hanno avuto gioco facile per rientrare sul fuggitivo quasi allo scollinamento del Monte Cornacchia. Nella successiva e velocissima discesa, in picchiata verso Biccari è avvenuto di tutto. Pastore e Ceci tentano l’allungo e a causa del forte vento si disorientano e sbagliano strada. Alle loro spalle scende deciso Bongerminio, troppo deciso per Belgiovine che per prudenza tira un po’ di più i freni.
Il quartetto arriva a Biccari quasi contemporaneamente. Ceci e Pastore dal verso sbagliato (e vengono squalificati), Bongermino da quello giusto, potendo festeggiare a braccia al cielo non solo il rocambolesco bis sui Monti Dauni, meritatissimo per come ha interpretato la gara sin dalle prime battute, ma anche e soprattutto la maglia di leader della classifica generale. A 11 secondi dal tarantino di Laterza un ottimo Belgiovine, mentre completa il podio Antonio Notarpietro, della New Bike Andria. Bongerminio ha chiuso i 51 km in 2 ore 26 minuti e 21 secondi, alla media di 21,73 km/h per quello che in gergo ciclistico si definisce “tappa e maglia”.
Tra le donne non c’è stata storia: la maglia fucsia leader della generale Simona Quarta (MTB Martano) ha impresso da subito un ritmo forsennato, guadagnando un margine di vantaggio così ampio sulle avversarie da stare al sicuro anche da un errore (innocuo, per fortuna) nell’ultima discesa. Per la salentina una nuova affermazione di classe, precedendo sul podio Rosa Di Nunno (Pedale Elettrico) e Miriana Dirutigliano.
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