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OSCAR DIESSE, I MAGNIFICI 7. VILLA: «2021 DA SOGNO, L'AMBIZIONE È RICONFERMARSI»
di Giulia De Maio | 30/10/2021 | 08:20

La stagione agonistica si è appena conclusa e ancora una volta chiediamo ai lettori di esprimere il proprio voto per eleggere il miglior tecnico italiano della stagione. Insieme ad alcuni grandi saggi, abbiamo selezionato una rosa di sette tecnici per la votazione che si apre oggi, ad un mese dalla cerimonia di consegna, la Notte degli Oscar in programma il 26 novembre: potete votare sulla home page del sito, trovate il sondaggio nella parte di destra dello schermo, e avete a disposizione un voto al giorno. A partire lunedì 25, quindi, vi proporremo in rapida successione le interviste ai sette tecnici - in ordine alfabetico Baldato, Bramati, Missaglia, Pellizotti, Piva, Villa e Zanatta - per conoscere le loro valutazioni sulla stagione e aiutarvi nella scelta. I vostri voti verranno poi sommati a quelli di una giuria di esperti per arrivare all'assegnazione dell'Oscar tuttoBICI 2021. Oggi riflettori puntati su Marco Villa.

Ha vinto l'Oscar tuttoBICI come miglior direttore sportivo nel 2020 ma non abbiamo potuto festeggiarlo come si deve a causa della pandemia. Marco Villa si ricandida a miglior tecnico della stagione e rilancia mettendo sul tavolo il titolo olimpico e mondiale conquistato dal quartetto azzurro, il bronzo nell'Omnium di Tokyo2020 che si è messo al collo Elia Viviani, dello stesso metallo anche a Roubaix 2021, dove ha indossato la sua prima maglia iridata nella prima storica edizione mondiale dell'eliminazione, il campionato europeo dell'inseguimento ottenuto da Jonathan Milan, di recente anche splendido argento mondiale davanti a Ganna, finito sul terzo gradino del podio dove l'americano Ashton Lambie ha occupato il primo posto, e l'argento della coppia Consonni-Scartezzini nella madison.

Com'è l'umore dopo il mondiale che ha chiuso la stagione 2021?

«Sono soddisfattissimo per i risultati conseguiti ma al tempo stesso tristissimo per il furto delle bici. Un disastro per la nostra attività. Oltre al valore sentimentale ed economico del danno, ci hanno rubato 8 anni di ricerca su materiali e posizionamento che non hanno prezzo. Ero contento perchè finalmente eravamo riusciti ad allestire un parco bici che soddisfacesse l'attività di junior, under 23 ed elite. Grazie alla sponsorizzazione di Pinarello (che non può essere di 20 biciclette a stagione, ndr) con le ultime oro, per la prima volta avevamo addirittura una doppia bici per i professionisti del quartetto, invece in una notte abbiamo perso tutto. Si tratta di bici da alta competizione che non hanno mercato. Non possono essere comprate dall'amatore per la gara regionale né da una nazionale avversaria, le riconosceremmo subito perchè sono le migliori in circolazione. La notizia del loro ritrovamento di ieri ci dà un po' di speranza di poterle riavere tra le mani presto».

Andiamo in vacanza senza pista e senza bici.

«Sento proprio il bisogno di staccare perchè mentalmente sono stanco dopo un anno così intenso, ma prima voglio risolvere la questione di bici, manubri, ruote mancanti. Siamo in attesa di maggiori informazioni per capire cosa e in che condizioni è stato recuperato dalla polizia, teniamo le dita incrociate. A fine novembre organizzeremo un primo raduno su strada e successivamente voglio fare un “richiamo” in pista a Grenchen così che non si formi troppa ruggine su gambe e meccanismi. Il velodromo di Montichiari è chiuso per alcuni lavori di ristrutturazione, se tra un paio di mesi riaprirà i battenti nel frattempo possiamo arrangiarci, se altrimenti la manutenzione andrà più per le lunghe diventerà un problema. Tra aprile e maggio iniziano le prime Coppe del Mondo e sono in programma i Campionati Europei 2022, validi per la qualifica olimpica. Meglio non lasciare punti in giro perchè strada facendo può capitare di tutto, da campioni olimpici non vorrei mai che non ci qualificassimo».

Torniamo alle note liete, quindi alle medaglie conquistate a Roubaix.

«Il quartetto ha centrato un risultato storico e al primo mondiale dell'eliminazione è giusto che abbia vinto Elia Viviani. Il nostro capitano è quello che corre meglio questa specialità, la sua condotta di gara sta facendo giurisprudenza. Mi è dispiaciuto incredibilmente non essere in pista quel giorno, l'ho rinfacciato ad Amadio che mi ha mandato alla premiazione degli ANOC Awards 2021 a Creta per accompagnare i campioni olimpici a cui è stato assegnato il Best Male Multiple Athlete Event per i Giochi di Tokyo 2020. A una cerimonia, in cui gli indiscussi protagonisti devono essere gli atleti, avrei senz'altro preferito il lavoro. Con tutto il rispetto, il mio habitat è il campo gara, non il palco».

Sei però in lizza per un altro Oscar tuttoBICI...

«Quello è un altro discorso. Sarebbe un onore ripetermi e partecipare alla vostra Notte degli Oscar. Sarebbe un premio mio personale e non comporterebbe lasciare la pista durante un mondiale. Oltre agli ori mi ha emozionato l'argento conquistato da Consonni e Scartezzini nella madison, anche quello seguito a distanza. Simone si è mostrato nella versione in cui me lo sono sempre immaginato. All'Olimpiade Viviani era in palla mentre lui purtroppo non stava bene, al mondiale non c'era Elia ma ha avuto una giornata nelle sue capacità. Scarte (Michele Scartezzini, ndr) è stato altrettanto bravo. Come quando tre anni fa lo lasciai fuori dal quartetto e quasi vinse lo scratch, questa volta ha avuto un'altra reazione di orgoglio come quelle che piacciono a me».

Di Viviani, che si è messo al collo anche il bronzo nell'Omnium, abbiamo detto. Parliamo infine di Jonathan Milan e Filippo Ganna, che sono saliti rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio nell'inseguimento individuale.

«A Pippo ho detto che questa prova fa il paio con la finale di Hong Kong 2017. A quanto pare, ogni 4 anni vuole regalare un mondiale agli avversari, non so se per avere poi lo stimolo di rivincerlo. L'ho visto rinunciatario nei primi 4-5 giri della semifinale poi è uscito il Pippo di sempre, ma ormai era tardi. Anche se sei Ganna non puoi permetterti di perdere 2,5” secondi al primo chilometro. Jonny ha fatto del suo meglio e merita la medaglia. Quando ha segnato il primo tempo per la finale abbiamo fatto una scommessa. Gli ho detto: “Se perdi ti fai crescere i baffi”. Mi ha risposto: “Ok, ma se vinco tu in tv devi dire Forza Milan”. Alla fine ho vinto io, ma avrei perso volentieri, anche se dire Forza Milan da interista mi sarebbe costato molto».

Dopo l'oro olimpico e il titolo mondiale, quali sogni ti restano da esaudire?

«Desidero rivincere e provare a vincere in altre discipline. Un obiettivo è preparare la madison per Parigi 2024 come si deve e non all'ultimo come è sempre successo, compreso quest'anno. Bisogna dedicarvisi davvero. Le coppie migliori sono quelle che disputano le Sei Giorni e corrono sempre insieme, non si può tentare il miracolo in 2-3 mesi. Gli impegni con le squadre sono tanti e li rispetto, ma nel programmare la nuova stagione bisogna metterlo in conto e studiare bene come bilanciare la doppia attività pista e strada».

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