Il Grande Airone ha riaperto le ali. Non lui, Fausto Coppi, morto – fra poco – 58 anni fa. Ma l’altro, il ristorante, cioè l’altra, la locanda, insomma a riaprire le ali è il ristorante e locanda Grande Airone di via Marconi 4 a Castellania (Alessandria), a due passi dalla casa del Campionissimo, a quattro dal mausoleo in cui riposano Fausto e Serse, con una nuova gestione.
“Quante volte – scriveva Orio Vergani sul “Corriere della sera” – Fausto Coppi evocò in noi l’immagine di un grande airone lanciato in volo con il battere delle lunghe ali a sfiorare valli e monti, spiagge e nevai? Fortissimo e fragile al tempo stesso, qualche volta la stanchezza e la sfortuna lo abbattevano e lo facevano crollare a terra, sul ciglio di una strada o sull’erba del prato di un velodromo: la sua figura sembrava spezzarsi in una strana geometria, come quella di un pantografo, e una volta di più suscitava l’immagine di un airone ferito”.
Coppi nacque contadino e il Grande Airone custodisce una cucina contadina, sana, locale, territoriale, fatta anche di aria, atmosfera, ambiente, amicizia. Fra gli antipasti al tagliere: le quattro polentine alla griglia con battuta di lardo e prezzemolo, gorgonzola e nocciole, salamella al sugo, uovo all’occhio di bue e toma. Fra gli antipasti al piatto: tartara di fassone con piccole verdure oppure tomino in pasta fillo con verdure, erbe aromatiche di stagione e crema al pomodoro dolce. Fra i primi: risotto al Timorasso (è un raro e pregiato vino bianco autoctono), tagliolini con ragù bianco di anatra, agnolotti al sugo di stufato. Fra i secondi: vitello tonnato all’Airone, filetto di fassone farcito allo speck, ossobuco alla gremolada. Fra i dolci: crostatina di mele e chiodi di garofano con nocciole tostate oppure pesche di Volpedo al moscato d’Asti e menta con tortino di amaretti e cioccolato. Vini: c’è anche il Barbera.
Speciale attenzione è dedicata ai ciclisti, ovvio. Chi arriva in bicicletta, prima del pranzo o della cena può farsi una doccia nei locali del Comune. Chi va – molta fame e poco tempo - di corsa, può conquistarsi il suo “piatto del ciclista”, a base di primo, dolce, acqua e caffè. Chi viene anche per esplorare e scoprire, respirare e annusare, tranquillamente a piedi può visitare la chiesetta, il museo, la statua di Fausto e le tombe dei due fratelli, la piazzetta dedicata a Candido Cannavò e per tutto il paese (meno di cento anime) le gigantografie del corridore più grande (copyright di Bruno Raschi) di tutti i tempi, “un difficile equilibrio – le parole sono sempre quelle di Orio Vergani – fra l’anima del ragazzotto di campagna ch’egli era stato e l’uomo che la vita l’aveva costretto a diventare. Un abulico che poteva scatenare fulminei scatti di lampeggiante volontà; un uomo rimasto per tutta la vita stranamente melanconico favorito dalla natura, perseguitato dalla sorte”.
Prezzi: circa 30 euro (il piatto del ciclista 10-12). Aperto giovedì e venerdì dalle 19 alle 23, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 15 e dalle 19 alle 23. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0131.1935541, info@ilgrandeairone.com.
Marco Pastonesi