I PIU' LETTI
PIÙ WAFER, MENO WATT
di Pier Augusto Stagi | 23/06/2022 | 08:00

Poi ci si interroga e ci si chiede il perché. Ma è sufficiente parlarsi e ascoltare, chiedere lumi e verificare qualche notizia per avere lo scenario più chiaro. Sono gli stessi procuratori, che qualche responsabilità ce l’hanno, a portare sul banco degli imputati i team di base: esordienti e allievi in particolare. Formazioni di ragazzini con i loro bravi preparatori laureati in scienze motorie, alcuni provenienti anche dal Centro Studi della Federazione, che hanno come unico scopo quello di soddisfare il proprio ego ed estro. Per loro non esistono l’attività ludica, il gioco o il piacere di correre: c’è da selezionare e scremare, metterli tutti alla prova, perché il ciclismo non è sport per mammolette. Mi hanno raccontato di ragazzini che fanno chilometri e chilometri dietro moto, o che in un anno, tra gare su strada e fuoristrada in nome della salvifica multidisciplinarietà, accumulano nelle gambe qualcosa come 80, dico 80, giorni di corsa.

Insomma, fanno sul serio, maledettamente sul serio, con tutto quello che ne consegue dopo, per un’attività esasperata e para-professionistica fatta in età scolare. Ragazzi che imparano a fare i grandi quando sono ancora piccoli. Che stanno attenti alla massa grassa e fanno prima tutto quello che dovrebbero fare dopo. All’estero le squadre incubatrici tirano su, senza pressione, insegnando ai loro ragazzi soprattutto a perdere.

Stefano Oldani me l’ha anche raccontato: poteva restare in Italia e provare a vincere qualcosa di più, molto di più, visto che correva con la blasonata Colpack di Beppe Colleoni, Antonio Bevilacqua e Rossella Di Leo, ma dopo una valutazione attenta, proprio anche con il team bergamasco, ha deciso di mettersi in gioco: qualche vittoria in meno, per qualche sconfitta in più. Le vere medaglie. Ha fatto la gavetta, ha corso tantissimo tra i professionisti per imparare. Ma il problema non sono le formazioni under 23 o Continental, sono quelle che gestiscono i corridori prima. L’esasperazione parte da bimbetti, tra gli allievi siamo al limite della follia. Parlando con alcuni tecnici di team belgi e olandesi, spagnoli e anglofoni, loro hanno confermato il pensiero: dalle loro parti, a quell’età, si corre solo per divertimento. Non si guarda ai risultati, non si tiene conto del peso. Non interessa che tu abbia la bicicletta migliore, anzi, meglio che tu faccia vedere quello che vali in sella ad un cancello. Se vinci bene, se perdi bene lo stesso. La sconfitta, anche per Merckx, era la regola, non l’eccezione. Forse i Comitati Regionali dovrebbero buttarci l’occhio e la Federazione verificare che anche dal Centro Studi escano più educatori e meno preparatori. La parola d’ordine dovrebbe essere: più wafer, meno watt.  

QUALCUNO LO AIUTI. È stato l’anno zero, il primo di un Giro autoprodotto da Euro Media Group per conto di Rcs Sport. Un primo passo verso nuovi traguardi, che mirano chiaramente a valorizzare il prodotto Giro: partner e sedi di tappa. Sia di partenza che di arrivo. C’è però da salvaguardare la corsa e da accontentare i tanti appassionati che stanno ore davanti alla tivù. Sulle immagini nulla da dire - ottime - sulla regia siamo alla fase di lallazione. Primi vagiti, prime paroline balbettanti e poco comprensibili, ma c’è poco da scherzare o prenderla sotto gamba.

Comprendere i movimenti della corsa è fondamentale. Seguirne le fasi è il minimo sindacale. Invece, per giorni per non dire settimane, la corsa è stata mortificata. In alcune tappe, quando c’era la fuga, il gruppo maglia rosa quasi non è stato preso in considerazione. Nella tappa della Marmolada, quella che ha poi deciso la “corsa rosa”, al momento dello scatto di Hindley, Carapaz è stato dimenticato. L’attimo topico di questa corsa andava raccontato con attenzione e seguito meglio. Magari con le doppie immagini, per mostrarli entrambi nello sforzo supremo e finale. Invece, era tutto un balletto di immagini da far venire il mal di testa, che non hanno aiutato la comprensione. Per non parlare poi di quella dannatissima striscia bianca che si chiama traguardo, che per alcuni è stata mostrata, per altri no, anche nelle volate millimetriche.

Insomma, un regista che avrebbe bisogno di un tutorial e non sono certo che ce l’avesse. E se c’era, era chiaramente inascoltato o qualcosa di simile. Mi hanno assicurato che Angelo Carosi - il regista - è il numero uno del calcio. Un mago nella regìa delle partite. Il ciclismo, però, è cosa diversa. Forse anche lui dovrebbe chiedere aiuto, capire che questo è uno sport molto più complesso di quanto possa sembrare, ma per farsi aiutare bisogna prima capire di averne bisogno: e qui sta il punto. Qualcuno lo aiuti. Non tanto per lui, ma per noi.

Editoriale da tuttoBICI di giugno

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Credo che nessuno di noi riesca ad uscire senza una chiave multiuso in tasca, anche perché senza non si potrebbero fare operazioni semplicissime come rimuovere una ruota o regolare il...

Campagnolo celebra i 100 anni di DRALI e lo fa completando la bellissima Iridio con il nuovo gruppo Super Record 13. Qualità, meccanica avanzata, storia e molto altro accomunano questi...

Colnago, bici ufficiale de La Vuelta, presenta oggi la Colnago C68 Rossa, un capolavoro nato dall'incontro tra la rinomata creatività italiana e la grande tradizione - 70 anni celebrati nel...

Rapha svela oggi la nuova collezione in edizione limitata per celebrare il decennio del Rapha Cycling Club (RCC) e lo fa con una vera esclusiva, ovvero una collezione disponibile...

Viaggiate con la vostra bici al seguito in treno o in aereo? Perfetto, allora conoscete bene i rischi che corrono le nostre due ruote in questi momenti. Basta un colpo...

Il Tour de France dominato da Pogačar è stato l’ennesimo capitolo di una stagione corsa a tutta velocità dal Campione del Mondo, un successo che vale un grande riconoscimento anche...

Gestire la temperatura diventa essenziale quando si ricerca la prestazione ed il motivo è semplice, abbassare la temperatura corporea durante l’attività ci permette di spingere di più. M andiamo oltre,...

Silico Grip 3D è la proposta gravel di Nabico, un nastro manubrio di 3mm di spessore moderno e resistente, perfetto per affrontare con grande controllo anche le fasi più complicate...

In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di altissimo livello, una collezione in cui spicca il modello Pace...

Siamo diventati dipendenti da oggetti alimentati a batteria nel ciclismo? Direi di sì, basta pensare ai vari bike computer, fanalini, radar, misuratori di potenza e cambi elettronici di cui non...

Le sorprese sono vere sorprese se arrivano da De Rosa, un marchio che non delude mai le aspettative. Siamo alla pausa estiva ma a  Cusano Milanino non si tirano certo...

Quello che è un super classico della gamma MAXXIS torna ora più versatile e gustoso che mai, merito di un nuovo design e di aggiornamenti che ne migliorano il comportamento...

Quando si parla di bikepacking il discorso si può davvero fare ampio, ma ci sono prodotti come il Cycling Wallet Touring Case GT ed il borsello da telaio Trekking GT...

Sette vittorie di tappa. Tre maglie. Due podi. Numeri che raccontano molto, ma non tutto. Perché il Tour de France non è solo una questione di classifica: è un teatro...

Per il secondo anno consecutivo, FSA (Full Speed Ahead) sarà al fianco di Red Bull Cerro Abajo nell’unica tappa europea che si terrà a Genova, in qualità di partner tecnico,...

Per Guerciotti, il gravel non è mai stato una tendenza passeggera. È la naturale evoluzione di una vocazione nata nel ciclocross, che grazie all’esperienza maturata in condizioni estreme, tra fango,...

La stampa 3D per le cover segna un punto di non ritorno alle imbottiture tradizionali, almeno per le selle top di gamma. Questo è un percorso intuibile almeno  per quanto...

Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi e anche il fortissimo sole estivo potrebbe darvi meno noie...

In questi anni ho sfruttato per le prove davvero molte coperture gravel, ma PIKA di CST Tires mi ha davvero stupito per tutto quello che riesce ad offrire. Nella sua...

La nuova Domane+ ALR di Trek è appena arrivata, completando così la sua collezione di e-bike da strada con un modello leggero in alluminio che consente ai ciclisti di godere...

Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è netta ed sì. Tessuti leggeri, accorgimenti tecnici e colori idonei...

Difficilmente potremmo trovare un alleato più prezioso della Creatina anche in questo momento dell’anno, una parte della stagione in cui per un motivo o per l’altro pretendiamo davvero molto dal...

Trek lancia una nuova configurazione di Madone Gen 8, una speciale edizione che scende sotto ai limiti di peso minimo imposti dall’UCI e con soli 6, 40 kg, comprensivi di...

Un continuo cambiamento governa questa splendida De Rosa 70 Deva ed il motivo si trova tutto nella sua speciale colorazione, una tonalità glicine cangiante che si rinnova, muta, si evolve sotto la...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy