Veloce e sicuro, questi potrebbero essere i primi due indizi per descrivere il tubolare Michelin che adotta tutta la tecnologia Pro4. A questi due aggettivi è necessario aggiungere la parola “grip”, qualità che su questi tubolari abbonda, sia sull’asciutto che sul bagnato e la presentazione sarà completa.
La proverbiale resistenza alle forature di casa Michelin è garantita da una barriera in nylon ad alta densità che protegge la camera d’aria in latex, più leggera e morbida rispetto a quella in butile.
Il profilo del tubolare è piuttosto affilato e mette in risalto l’aderenza offerta dalla nuova mescola, più dura al centro per allungarne la vita e più morbida ed elastica ai lati per dare sempre un’aderenza al top.
La carcassa da 110 TPI ha il pregio di dare un buon equilibrio al tubolare in qualsiasi circostanza, sia durante le grandi sollecitazioni dovute alle dinamiche di guida, sia disperdendo gli urti causati dal terreno. In marcia si riscontra una spiccata scorrevolezza su tutti i terreni, sensazione nettamente amplificata rispetto alla versione copertoncino.
La dimensione di questa coppia in test di durata è la classica 23mm ed una volta montata sul cerchio (con gran facilità grazie al biadesivo Carogna di Effetto Mariposa) raggiunge una dimensione di poco superiore.
Il peso di 280g per il 23mm e di 290g per quello da 25mm posiziona i Pro4 Tubolar alla pari dei modelli concorrenti più in voga tra gli appassionati, merito anche della leggera camera d’aria in latex. Quest’ultima fa in modo che il tubolare perda pressione da un giorno all’altro, quindi non vi spaventate se dopo qualche tempo lo troverete quasi a terra. Tolto questo inconveniente, il lattice dona un comfort elevato e una capacità migliore rispetto al butile di adattarsi al movimento e sopperire a tutti i micro-movimenti che derivano dal rotolamento.
Sul battistrada centrale la superficie è leggermente rugosa, mentre ai lati è ricavata una leggera scolpitura a diamante che dovrebbe in realtà migliorare l’aderenza in caso di strada bagnata. Credo che questo accorgimento sia più un fattore estetico perché la mescola utilizzata su questi Pro4 Tubolar regala un grip da urlo su qualsiasi tipo di asfalto.
Il profilo del tubolare permette al carattere delle bici di emergere con forza, amplificandone nel bene e nel male l’agilità. La durata dovrebbe essere di circa 4.000-4.500 km, valore che potrebbe variare a seconda del tipo di utilizzo. Per quanto mi riguarda, zero forature e ottime impressioni all-round. Montati sulle Vision Metron 81, si dimostrano veloci e comodi, abbastanza elastici da “spezzare” la robustezza di un profilo così alto. Il meglio delle prestazioni arriva ovviamente gonfiandoli alla pressione corretta, scelta in base al peso del ciclista, attrezzatura compresa. È davvero inutile esagerare con il gonfiaggio..
Il problema dei Pro4 Tubolar rimane la diffusione, non pari ai meriti e ai grandi pregi messi in campo in ogni circostanza, doti che posiziona i tubolari francesi tra i migliori in commercio destinati alle competizioni.
Giorgio Perugini