In Australia, il casco è obbligatorio per i ciclisti, ma c'è chi vuole spingersi oltre, come il designer Toby King, che ne ha progettato uno che miscela tecnologia e rispetto della sicurezza. Ma in più, soprattutto, aggiunge una buona dose di senso di responsabilità.
Il perché è presto detto, date un'occhiata all'immagine dell'elmetto: monta sul retro una targa del tutto paragonabile a quella di un motorino. In tal modo, se si commette qualche infrazione a danno di altri ciclisti, automobilisti, pedoni o motociclisti, oppure più semplicemente si passa col rosso o si commette qualche altra contravvenzione, è possibile rintracciare l'utente.
Il casco è come una sorta di carrozzeria per il ciclista e include non solo la targa, ma anche gli
indicatori per i cambi di direzione e frenata, in modo tale da segnalare le intenzioni e sottolineare le azioni del pedalatore in modo ben visibile.
La struttura del casco è solida e protegge non solo la parte superiore del capo, ma anche la parte inferiore del viso, attraverso una sbarra. Il visore sul fronte ha persino un sistema a tergicristalli per migliorare la visibilità. In realtà, il vetro è anche un
display che mostra velocità, temperatura, battito cardiaco e le mappe in sovraimpressione. Grazie ai
sensori posizionati sul fronte e retro e alla videocamera intelligente, si calcolerà in tempo reale l'eventuale imminenza di una
collisione e si sarà avvertiti con allarmi sonori e luminosi. E non poteva mancare l'alloggiamento per lo
smartphone.
Ovviamente è ancora in fase prototipale, ma il possibile
prezzo non sarà altissimo, si stima circa 135 euro.
Diego Barbera