Perché è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, sempre 24 ore, ma con più luce, più forza, più energia. Perché si parte prima dell’alba anche se l’alba è presto e si arriva dopo il tramonto anche se il tramonto è tardi. Perché si va da Cesenatico a Tirrenia, dall’Adriatico al Tirreno, da est a ovest, da costa a costa. Perché si può correre da soli o a squadre, ma in questo caso a staffetta, così come il ciclismo è sport individuale ma di squadra o sport di squadra ma individuale, ecco spiegato il mistero. Perché si sa che prima o poi, sperando che sia poi, una crisi o almeno una mezza crisi o una crisetta verrà. Perché la crisi (anche la mezza crisi, invece la crisetta no) è comunque un momento di crescita, uno sguardo allo specchio, un esame di coscienza. Perché non si sa come chiamarla, pedalata è poco, granfondo è un’altra cosa, randonnèe pure, corsa no perché non lo è né mai lo sarà, maratona si fa a piedi (tranne quella dles Dolomites), tant’è che gli organizzatori non trovano parole in italiano e si affidano all’inglese, “it’s a ride, not a race!” addirittura con il punto esclamativo, e poi spiegano che si tratta di una festa ciclistica (e comunque “Chase The Sun”, in inglese, significa insegui il sole, ed è un nome bellissimo), comunque “ride” e non “raid”. Perché ci vogliono gambe, ma anche testa, ci vuole energia, ma anche coraggio, ci vuole resistenza, ma anche fiducia. Perché quei chilometri lì, di solito, si fanno in una settimana. Perché servirà a credere di più in sé stessi e perché servirà anche a rispettare di più sé stessi. Perché una volta nella vita – e a dirlo erano i latini – impazzire è lecito. Perché se non lo si fa stavolta, non lo si fa più. Perché l’importante è la prima pedalata, le altre verranno di conseguenza. Perché uno più uno più uno più uno più… uno alla volta… alla fine saranno duecentottanta. Perché non si sa se fa più impressione il numero 280 o la parola duecentottanta, ma poco cambia, 280/duecentottanta chilometri rimangono (cui bisogna aggiungere 2500 metri di dislivello). Perché non tutti i chilometri sono uguali, ci sono chilometrini e chilometroni, comunque tutti di mille metri sono fatti (stesso ragionamento va fatto anche per i metri di dislivello). Perché i professionisti non vanno dall’Adriatico al Tirreno ma dal Tirreno all’Adriatico con la Tirreno-Adriatico, e non è la stessa cosa, e poi dipende sempre dal vento, la bicicletta è vento. Perché prima o poi, come già successo per l’Eroica diventata Strade Bianche, anche i professionisti la vorranno e la faranno. Perché tutto si può dire, ma non che anche io, tu, lui, lei non abbia voluto la bicicletta. Perché chi l’ha fatta ce l’ha fatta. Perché chi l’ha fatta si dice entusiasta, se non felice. Perché chi l’ha fatta raramente è arrivato sfatto.
Una volta, almeno una volta nella vita, la Chase The Sun bisognerà pur farla.
Istruzioni per l’uso: la Chase The Sun 2026 si terrà sabato 20 giugno, le iscrizioni sono già aperte; la prova a staffetta è per squadre composte da tre o quattro persone, con il vincolo di almeno una donna in ogni squadra e con il supporto di un’auto al seguito. L’auto sarà guidata a turno da uno dei componenti la staffetta. I frazionisti in auto dovranno assistere i compagni di squadra e rendersi disponibili, in caso di richiesta o necessità, per assistenza a tutti partecipanti. La squadra deve presentarsi in partenza e in arrivo al completo. L’iscrizione della squadra dovrà essere fatta in unica soluzione dal caposquadra. Quota iscrizione per ogni singolo componente la squadra: 200 euro.
Per maggiori informazioni e iscrizione della squadra bisogna scrivere a turbolento.net. Possono partecipare i ciclisti tesserati per l’anno 2026 (Fci ed enti riconosciuti) e in possesso di idonea certificazione medico attitudinale alla pratica sportiva agonistica del ciclismo; e i ciclisti non tesserati purché in possesso di idonea certificazione medico attitudinale alla pratica sportiva agonistica del ciclismo, ovvero con elevato impegno cardiovascolare per le regioni in cui senza tesseramento non è possibile ottenere il CM di tipo agonistico, non è accettato il certificato medico senza ECG da sforzo. Ah, dimenticavo: si può partecipare anche con e-bike.