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GIUDICI DI GARA VENETI, UNA SCUOLA CHE CONTINUA A DARE FRUTTI
di Francesco Coppola | 23/02/2021 | 07:20

La scuola dei Commissari di Gara del ciclismo veneto continua a rappresentare un importante punto di riferimento per quella Nazionale presieduta da Antonio Michele Pagliara. Ad evidenziarlo questa volta i quattro candidati del Veneto che il 13 e 14 febbraio scorso hanno superato gli esami di formazione e abilitazione multidisciplinare per il passaggio nella categoria Nazionale. Da tenere presente che complessivamente sono stati 15 quelli che l'hanno ottenuto. Si tratta della veneziana di San Donà di Piave, Francesca Contarin, del bellunese di Valbelluna, Francesco Dalla Balla, del veronese di Casaleone, Eros Rossi e della veneziana di Portogruaro, Laura Drigo che, insieme ai loro colleghi, hanno ricevuto le congratulazioni da parte di Antonio Michele Pagliara, del presidente della Federciclismo del Veneto ed ex della Commissione Regionale Giudici di Gara, Sandro Checchin e dell'attuale coordinatore, Giuseppe Canazza che è affiancato da Chiara Compagnin e da Mario Bortolini. Quattro storie interessanti raccontate da loro che hanno consentito di comprendere la passione e la crescita per lo sport del pedale attraverso l'applicazione dei regolamenti e conoscere meglio i protagonisti:

Francesca Contarin ha 21 anni e vive a San Donà di Piave dove lavora come impiegata commerciale e amministrativa presso la filiale italiana di un’azienda austriaca. "Nonostante io non lo abbia mai praticato - ha raccontato Francesca Contarin - il ciclismo è sempre stata una passione di famiglia e fin da piccola papà mi portava a vedere le gare che si disputavano nella zona facendomi anche soffrire il freddo quando si trattava di quelle di cross. Ma la passione è sbocciata seguendo in televisione le tappe del Giro d'Italia e dove, in particolare, mi appassionavano gli arrivi in volata". "Successivamente sono stata coinvolta nella collaborazione organizzativa di alcune gare della zona - ha proseguito - . In queste occasioni ho avuto la possibilità di osservare da vicino il grande lavoro di alcuni colleghi ed il loro ruolo mi ha incuriosita. Così, nel 2016 decisi di intraprendere quello di giudice di gara, un ruolo non nuovo in famiglia. In questi quattro anni ho avuto la possibilità di fare molta esperienza sul campo, essendo sempre stata affiancata da colleghi esperti, pazienti, disponibili a supportarmi e a trasmettermi oltre che la loro passione anche la loro esperienza". "Ci tengo a ringraziare la CRGG per avermi dato la possibilità di frequentare il corso per Giudice di Gara Nazionale ed in particolare Chiara, Federica e Matteo che ci hanno supportato durante il percorso in preparazione all’esame - ha concluso Francesca Contarin - . Naturalmente ringrazio la Commissione Nazionale per l’ottima organizzazione del corso, i docenti e i colleghi dello stesso per aver condiviso questa esperienza, seppur in un modo diverso dal solito. Spero che ci sia la possibilità di incontrarci, conoscerci di persona e magari condividere le gare. Un ringraziamento, non meno importante, lo rivolgo alla mia famiglia, agli amici e ai colleghi di lavoro che mi hanno supportata e sempre incoraggiata in questo periodo".

Francesco Dalla Balla, 29 anni, vive a Borgo Valbelluna (Belluno) ed è un avvocato che svolge un dottorato di ricerca tra Venezia e Madrid. Ha frequentato il corso per giudice di gara nel 2015 a Treviso, quasi per caso, su suggerimento di un collega bellunese. "Passo dopo passo, anche grazie alle 'strigliate' dei tanti maestri che militano in Veneto, - ha sottolineato Dalla Balla - ho imparato a leggere la corsa, a muovermi in questo lungo campo di gara itinerante, a pazientare nei frangenti di calma apparente e a non farmi sorprendere quando la gara si infiamma, a gestire l’imprevedibile nella consapevolezza che non sbagliare è impossibile, ma con un po' di umiltà e buon senso quasi sempre si rimedia". "Quando sono stati resi noti 'i numeri' dei partecipanti alla preselezione nazionale, la prima dopo cinque anni - ha detto - non c'era da stare tranquilli, ma come candidati veneti abbiamo avuto la possibilità di contare sul supporto di una squadra di 'allenatori' come Federica Guarniero, Matteo Brusatin, Giuseppe Canazza, coordinati da Chiara Compagnin, che ci hanno dedicato serate e feste comandate, dalla preselettiva fino all'esame finale. Va sottolineato l'impegno della Commissione Nazionale e del suo Presidente che, nonostante le note difficoltà, ha insistito per portare a termine il concorso, offrendo un panel di docenti di livello internazionale (da i Presidenti di Giuria del Tour de France ai commissari olimpionici della pista). Mai come quest'anno, credo, abbiamo tutti una gran voglia di fischiare la prima partenza della stagione agonistica, visto che, come diceva Einstein, 'le persone sono come le biciclette: devono muoversi per stare in equilibrio'".

Eros Rossi (nella foto), invece, ha 24 anni e vive a Casaleone, in provincia di Verona. Attualmente lavora per l'Università di Verona come sviluppatore per il dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica. "La passione per il ciclismo - ha precisato Rossi - è nata quando ero piccolissimo. Io ed il nonno già a 4-5 anni passavamo i pomeriggi assieme a seguire in televisione le tappe del Giro e del Tour. A 6 anni poi ho iniziato a correre in bici fino alla categoria allievi. Finito di correre non volevo abbandonare questo mondo ed ho iniziato a dare una mano come accompagnatore prima e direttore sportivo poi ad una squadra di juniores. Quel ruolo, però, non lo sentivo mio e quindi ispirato da mia madre, anche lei giudice di gara, decisi di intraprendere questo percorso e devo dire che mi pento di non averlo iniziato prima. Ho visto luoghi nuovi, conosciuto un sacco di persone fantastiche tra colleghi, organizzatori, atleti ed anche direttori sportivi". "Quando è stato pubblicato il bando per il nuovo corso da giudice di gara nazionale - ha concluso - non ho esitato ad iscrivermi perché mi piace troppo il ciclismo per lasciarmi sfuggire questa occasione. Voglio ringraziare tanto la Commissione Nazionale che in questi quattro anni mi ha dato la possibilità di fare tanta esperienza sulle gare e frequentare il corso e soprattutto desidero ringraziare tutti i miei 'maestri' nel mondo del ciclismo che mi hanno insegnato veramente tanto".

Laura Drigo ha 45 anni ed è originaria di Portogruaro e attualmente vive a Cordovado in provincia di Pordenone. E' laureata in Chimica ed insegna matematica e scienze alla scuola secondaria di primo grado. "La passione per il ciclismo è nata grazie a mio zio - ha raccontato Laura - avevo sei mesi quando sono andata alla mia prima gara ma con il tempo non mi bastava più assistere solo passivamente, ma essendo un po' pigra di natura di fare la ciclista proprio non se ne parlava. Qualcuno alle gare mi ha proposto 'perché non provi a fare il giudice'. Poi tra Università e famiglia e nel frattempo sono diventata mamma, per un po’ ho trascurato l’idea. Cinque anni fa, quando il treno stava ormai per passare senza che io potessi salire a bordo, mi sono finalmente decisa a fare il corso per giudice regionale. Il corso per Nazionale per me era un’utopia, invece, poi l’età da 40 è stata innalzata a 45 anni e quindi ho potuto cogliere al volo questa opportunità e ho avuto la possibilità di realizzare un sogno nel cassetto". "Un ringraziamento lo dedico a Chiara, Federica, Giuseppe e Matteo che ci hanno sopportato e supportato in questa esperienza, soprattutto nella preparazione della prova preselettiva - ha concluso Drigo - . Un  ringraziamento lo rivolgo ai docenti del corso che con la loro esperienza ci hanno arricchito moltissimo e alla CNGG che ha voluto organizzare il corso nonostante il difficile periodo che stiamo vivendo, in una modalità nuova che come unico difetto ha solo quello di non aver permesso di conoscere di persona gli altri colleghi che hanno partecipato al corso e condividere i bellissimi momenti".

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