Jonas Vingegaard è contento del suo piazzamento nella tappa con arrivo al Mûr-de-Bretagne, una delle frazioni più attese di questa prima parte della Grande Boucle. Il danese è arrivato secondo nello sprint vinto da Pogacar anche se, a causa degli abbuoni, ha perso altri 4 secondi dallo sloveno.
«Oggi avevo buone gambe, la squadra mi ha tenuto fuori dai guai e mi ha tenuto sempre davanti, e abbiamo corso nel modo che volevamo – ha detto Vingegaard dopo l’arrivo - Poi sono arrivato secondo, se ci fosse un’altra situazione potrei essere davvero contento, ma penso di aver commesso qualche errore nello sprint ma non so se questo avrebbe cambiato qualcosa. Ma è normale pensarlo, perché ogni volta che si fa un piccolo errore si vorrebbe sempre avere la possibilità di tornare indietro e cambiare».
Riguardando le immagini, è difficile capire a cosa si riferisce Vingegaard, quindi gli è stata posta la domanda per avere dei chiarimenti.
«Penso che se avessi iniziato lo sprint solo un secondo o due prima avrei potuto sorprendere un po' i miei avversari e forse sarei potuto arrivare più vicino. Con questo non voglio dire che avrei vinto, ma solo che sarei potuto arrivare più vicino».
In aiuto di Vingegaard ci sono stati Jorgenson e Van Aert. In particolare l’americano è arrivato quinto, davanti a Evenepoel e Vauquelin e in classifica generale, è sesto con 1’34” di ritardo dal leader sloveno.
«Avere Matteo ancora tra i primi dieci è un grande vantaggio. Averlo vicino è veramente fantastico e lo sarà ancora di più quando inizieremo a salire, perché lui sa andare fortissimo. Inoltre, ha dimostrato più e più volte la sua bravura e abbiamo un’ottima squadra, e siamo pronti ad affrontare la sfida in montagna».
I primi sette giorni del Tour sono finiti e anche per il danese è arrivato il momento di tirare le somme e capire a che punto si trova.
«E’ stata una prima settimana dura, quindi sono ancora più curioso di vedere come andrà la terza settimana, ovviamente. Penso che, quest'anno sia un Tour de France davvero duro, forse il più duro tra quelli che ho fatto».
Ritornando a quanto accaduto nella cronometro, Vingegaard e la sua squadra non hanno saputo trovare la causa di quel calo. Però, il danese è certo che non ci saranno più episodi come quello. «Certo che si può avere una brutta giornata. Ammetto di aver avuto una giornata negativa e di solito non ne ho così tante, quindi ovviamente non è stato bello, ma continuo a credere in me stesso e credo che possiamo fare la differenza nella seconda e terza settimana di corsa».