I PIU' LETTI
L'ORA DEL PASTO. -5 AL GIRO, ITALO ZILIOLI RACCONTA
di Marco Pastonesi | 04/05/2025 | 08:24

Cinque giorni al Giro d'Italia 2025. In attesa di Roglic e Ayuso, Bernal e Carapaz, Ciccone e Tiberi, Van Aert e Pidcock, viviamo il conto alla rovescia nei racconti di antichi protagonisti. Oggi, -5 al pronti-via, tocca a Italo Zilioli.

Signori si pedala. Chiedetelo ai corridori di una volta, capitani e gregari, chiedetelo agli sportivi di sempre, da strada o da tv, chiedetelo alla strada e chiedetelo anche alla polvere. E tutti, strada e polvere compresi, vi confermeranno che Italo Zilioli è un signore, lo era a pedali, lo è a piedi, lo era in bicicletta, lo è con la fisarmonica o semplicemente a ricordi, ragionamenti e racconti. Al Giro d’Italia cinque vittorie di tappe, tre volte secondo, una volta terzo, una volta quarto e una volta quinto nella classifica finale.

Zilioli, la volta più forte?

“Giro del 1970, la tappa da Terracina a Rivisondoli, andai via dal gruppetto di testa con un’accelerazione a Roccaraso, tenni il ritmo e mantenni il vantaggio in pianura, poi l’arrivo in salita, 13 secondi prima di Bitossi, 26 prima degli altri inseguitori, con Merckx e Gimondi. Ma sì, dai, un bel numero”.

Dagli anni di Anquetil a quelli di Merckx.

“Due fuoriclasse, uno più dell’altro. Anquetil era imbattibile, Merckx di più, finché il tempo non cominciò a scalfirli. Io cercavo di barcamenarmi, poca strategia, molto istinto. Tre secondi posti, e gli altri piazzamenti, potrebbero sembrare quasi come un maleficio o una maledizione e pesare come un rimpianto o addirittura un’ossessione. La verità è che probabilmente non ero un corridore da grandi giri, ma da piccoli giri, tant’è che quelli che duravano una settimana, come la Tirreno-Adriatico o la Setmana Catalana, riuscii a vincerli”.

Se tornasse indietro?

“Ma se tornassi indietro, con la testa di adesso, rifarei esattamente le stesse cose che scelsi di fare e che feci allora, e quindi collezionerei secondi posti e piazzamenti. Facevo quello che potevo, dando tutto quello che avevo dentro, il mio massimo. Correvo per avere la coscienza a posto, e ce l’ho. La verità è che ci sarebbe voluta un’altra mentalità. Io ero fatto così, io ero quello lì”.

Un capitano?

“Mai. Non lo ero, non lo facevo, neanche mi sentivo. Sentivo di avere qualcosa in più in salita, e lì cercavo di lasciarli là, dietro di me. Ma non domandavo, non pretendevo, non esigevo. Non ero neanche un mezzo capitano, negli anni ho corso con Balmamion, Gimondi, Bitossi, Gosta Pettersson, Merckx… I veri capitani erano Gimondi e Moser, che con i gregari – si fa per dire - usavano la frusta. Neanche Merckx lo era: i primi anni era così forte che faceva tutto da solo, solo gli ultimi anni fu quasi costretto a pianificare il lavoro dei compagni per fronteggiare avversari più giovani e agguerriti”.

Merckx vi insegnava a perdere?

“Gli altri impararono a felicitarsi di un secondo posto come se fosse un primo, godere di un gradino qualsiasi del podio come se fosse quello più alto. Invece a me Eddy insegnò a vincere. Un anno, il 1970, insieme in squadra. E in camera. Un Giro, una mattina, un albergo, dalle parti di Riva del Garda, niente cinque stelle e altro come oggi, anche le due stelle ci sembravano un lusso. Dopo la colazione, prima della partenza. Eddy s’infilò i pantaloncini, sistemandoli, poi la maglia, facendola aderire ai polmoni e ai fianchi, quindi i calzini, stirando le pieghe, infine si guardò allo specchio su un’anta dell’armadio, ordinò ‘Italo, andiamo!’ e sferrò un pugno sul comò. Ero esterrefatto. Avevo assistito alla vestizione non di un corridore, per quanto campione, ma di un guerriero. Quelli non erano pantaloncini, maglietta e calzini, ma armatura, lancia e scudo. O forse, o anche, paramenti sacri prima della messa cantata di mezzanotte a San Pietro”.

Lei, nel 1970, vinse una decina di corse.

“Non fu un caso. Gli altri corridori cercano e trovano forze ed energie dentro di sé, io forse ne avevo poche e dovevo cercarle e trovarle fuori di me e dentro gli altri. Eddy riusciva a trasmettermele. Mi contagiava. E trovavo quella sicurezza che mi mancava. E trovavo quella autorità che non esibivo. Avrei avuto a mia disposizione anche dei gregari, ma solo una volta ne invocai l’aiuto. Tirreno-Adriatico del 1975, la Frascati-Monte Livata, fuga a tre, Panizza, Perletto e io. Io e Perletto della Magniflex, così Panizza non tirava un metro, faceva il suo gioco, anche se rischiavamo di farci raggiungere. Ai -3 dall’arrivo chiesi a Perletto di tirare un po’ anche per me, così avrei preso fiato per la volata. Lo fece, io vinsi, la mia ultima vittoria, e di questo, da quel giorno, gliene sono profondamente grato”.

Più le spinte date o ricevute?

“Quelle ricevute, anche se mai chieste. Date, una sola, ma bisogna esserne capaci, e io non lo dimostrai. Giro del Canada, nel 1972, volatona, roba da corsari, da pirati, non c’erano i controlli di oggi, certi cambi all’americana sembravano silenziosamente autorizzati. Ne azzardai uno al mio compagno di squadra belga Reybrouck, e per poco non lo feci deragliare. Con la beffa che io fui visto, retrocesso e penalizzato, e lui pure. Per fortuna che avrebbe vinto un’altra tappa, nella quale non tentai neanche minimamente di aiutarlo, cioè danneggiarlo”.

Il cambio all’americana è una specialità da seigiornista.

“Ne corsi una sola, anzi, mezza. A Milano, nel 1966. Fui ingaggiato e, lusingato, incuriosito e anche impaurito, partecipai. Ero stato accoppiato al grande, grandissimo Rik Van Steenbergen. Lui è il Maestro, mi dicevano. Lui ti insegnerà, mi tranquillizzavano. Per familiarizzare con la pista nel velodromo al palazzo di piazza VI Febbraio andai tre o quattro giorni prima dell’inizio della Sei Giorni. Il parquet, le curve, soprattutto la bicicletta senza freni. Van Steenbergen arrivò solo qualche ora prima dello sparo d’inizio. Altro che insegnamenti: bonjour, bonsoir, e via. Neanche il tempo di fare la gamba, saltò qualche lampadina, i vetri si frantumarono sulla pista, forai, mi terrorizzai, estrassi i piedi dai pedali e prima di fermarmi ci misi due giri. Resistetti due o tre giorni, poi fui neutralizzato. La verità è che gli altri corridori mi sembravano tutti eccitati, gasati, su di giri, io invece correvo al risparmio pensando alla stagione su strada, insomma, ero del tutto inadatto. Gli altri dormivano nei camerini in pista, io avevo ricevuto il permesso di recarmi in un albergo con Carbunin, Gerolamo Craviotto, massaggiatore del Genoa e di Coppi e altri ciclisti infinitamente inferiori come me. Ma anche in albergo non chiudevo occhio, un po’ per la mia solita insonnia, un po’ per le preoccupazioni della corsa. Spegnevo la luce, poi la riaccendevo e, già che c’ero, lavavo i miei indumenti. E Carbunin mi osservava, prima incredulo, poi rassegnato”.

Questo Giro?

“Sono in partenza per l’Albania, invitato da amici albanesi, miei vicini di casa. Meglio di così non si può”.

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Molti preferiscono il gilet, ma questo capo rende di più e ha un raggio d’azione nettamente più ampio. Ecco a voi l’Equipe RS Shell Jersey S11 di Assos, un capo...

Il marchio americano Chamois Butt’r, leader nei prodotti anti-sfregamento per ciclisti e atleti di endurance, è una delle ultime aziende portate in Italia da  Ciclo Promo Components. Nell’ampio catalogo spiccano prodotti...

Credo che nessuno di noi riesca ad uscire senza una chiave multiuso in tasca, anche perché senza non si potrebbero fare operazioni semplicissime come rimuovere una ruota o regolare il...

Campagnolo celebra i 100 anni di DRALI e lo fa completando la bellissima Iridio con il nuovo gruppo Super Record 13. Qualità, meccanica avanzata, storia e molto altro accomunano questi...

Colnago, bici ufficiale de La Vuelta, presenta oggi la Colnago C68 Rossa, un capolavoro nato dall'incontro tra la rinomata creatività italiana e la grande tradizione - 70 anni celebrati nel...

Rapha svela oggi la nuova collezione in edizione limitata per celebrare il decennio del Rapha Cycling Club (RCC) e lo fa con una vera esclusiva, ovvero una collezione disponibile...

Viaggiate con la vostra bici al seguito in treno o in aereo? Perfetto, allora conoscete bene i rischi che corrono le nostre due ruote in questi momenti. Basta un colpo...

Il Tour de France dominato da Pogačar è stato l’ennesimo capitolo di una stagione corsa a tutta velocità dal Campione del Mondo, un successo che vale un grande riconoscimento anche...

Gestire la temperatura diventa essenziale quando si ricerca la prestazione ed il motivo è semplice, abbassare la temperatura corporea durante l’attività ci permette di spingere di più. M andiamo oltre,...

Silico Grip 3D è la proposta gravel di Nabico, un nastro manubrio di 3mm di spessore moderno e resistente, perfetto per affrontare con grande controllo anche le fasi più complicate...

In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di altissimo livello, una collezione in cui spicca il modello Pace...

Siamo diventati dipendenti da oggetti alimentati a batteria nel ciclismo? Direi di sì, basta pensare ai vari bike computer, fanalini, radar, misuratori di potenza e cambi elettronici di cui non...

Le sorprese sono vere sorprese se arrivano da De Rosa, un marchio che non delude mai le aspettative. Siamo alla pausa estiva ma a  Cusano Milanino non si tirano certo...

Quello che è un super classico della gamma MAXXIS torna ora più versatile e gustoso che mai, merito di un nuovo design e di aggiornamenti che ne migliorano il comportamento...

Quando si parla di bikepacking il discorso si può davvero fare ampio, ma ci sono prodotti come il Cycling Wallet Touring Case GT ed il borsello da telaio Trekking GT...

Sette vittorie di tappa. Tre maglie. Due podi. Numeri che raccontano molto, ma non tutto. Perché il Tour de France non è solo una questione di classifica: è un teatro...

Per il secondo anno consecutivo, FSA (Full Speed Ahead) sarà al fianco di Red Bull Cerro Abajo nell’unica tappa europea che si terrà a Genova, in qualità di partner tecnico,...

Per Guerciotti, il gravel non è mai stato una tendenza passeggera. È la naturale evoluzione di una vocazione nata nel ciclocross, che grazie all’esperienza maturata in condizioni estreme, tra fango,...

La stampa 3D per le cover segna un punto di non ritorno alle imbottiture tradizionali, almeno per le selle top di gamma. Questo è un percorso intuibile almeno  per quanto...

Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi e anche il fortissimo sole estivo potrebbe darvi meno noie...

In questi anni ho sfruttato per le prove davvero molte coperture gravel, ma PIKA di CST Tires mi ha davvero stupito per tutto quello che riesce ad offrire. Nella sua...

La nuova Domane+ ALR di Trek è appena arrivata, completando così la sua collezione di e-bike da strada con un modello leggero in alluminio che consente ai ciclisti di godere...

Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è netta ed sì. Tessuti leggeri, accorgimenti tecnici e colori idonei...

Difficilmente potremmo trovare un alleato più prezioso della Creatina anche in questo momento dell’anno, una parte della stagione in cui per un motivo o per l’altro pretendiamo davvero molto dal...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy