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MONDIALI. Sesta la staffetta azzurra
dalla Redazione | 30/06/2016 | 20:15

Era oggettivamente difficile fare meglio oggi a Nové Mesto, nel Team Relay. La "Giovane Italia" di Hubert Pallhuber si "ferma" al 6° posto, nonostante lo sprint finale di Gioele Bertolini contro il danese Carstensten Fini. Difficile con questa Francia, in grado di imporre la sua legge già nella prima frazione con l'under Koretzky, e di passare il testimone al secondo frazionista con un vantaggio quasi incolmabile. Difficile perché sui percorsi a loro familiari (e sospinti da un tifo da stadio) gli atleti ceki sono stati in grado di mettere in atto una rimonta increbile, che li ha catapultati, meritatamente, al secondo posto. Difficile perché il quartetto di Hubert Pallhuber, formato da Luca Braidot, Edoardo Xillo, Martina Berta e Gioele Bertolini era l'unico, dei 17 al via, che schierava due juniores, uno dei quali (Xillo) addirittura al primo anno.
Il CT Pallhuber, alla vigilia della gara, aveva ricordato: "Non guardo l'età.. al momento sono gli atleti che per questioni tecniche meritano la maggior fiducia. Vedrete che saranno in grado di fare una bella gara". Ed effettivamente la gara degli azzurri è sempre stata in bilico, su/giù dal terzo posto. Un podio che nella prima frazione, grazie a Luca Braidot, è apparso anche possibile. Edoardo Xillo, nonostante l'esordio, non ha sfigurato. Pur perdendo posizioni, riusciva a passare il testimone quinto, con il gruppetto in lotta per il podio: "E' stata dura. All'inizio ho avuto difficoltà a trovare il ritmo. Poi, nella seconda parte del percorso, mi sono sentito meglio." La Francia, intanto consolidava la posizione di testa.
Martina Berta si è lanciata all'inseguimento delle scatenate avversarie (tutte con maggiore esperienza di lei: elite o under) riuscendo anche, nella prima parte del circuito, a mettersi nel mirino il gruppo che lottava per il podio. "Poi, però, ho pagato lo sforzo e nella seconda metà - ha detto alla fine - non sono riuscita a mantenere il ritmo. Sono stata superata anche dall'olandese Tauber, che avevo superato all'inizio." Nella terza frazione da registrare l'incredibile rimonta della biker della Rep. Ceka, Katerina Nash, in grado di risalire posizioni fino alla seconda. "Katerina - è la considerazione dell'azzurra - è fortissima e non nuova a queste imprese.". La Francia, intanto, nonostante qualche incertezza di troppo da parte della Ferrand Prevot, tagliava il traguardo ancora ampiamente prima.
Quando è il momento di Gioele Bertolini, le posizioni sono ormai consolidate. L'azzurro (uno dei pochi Under nella frazione di chiusura) fa la gara in coppia con il danese Carstensten Fini (entrambi superano e si lasciano alle spalle l'olandese Bouwmeester), che prova a superare in una volata mozzafiato sul rettilineo finale, nonostante alcuni dolori al costato.. "Subito dopo il via - ha dichiarato Gioele - ho iniziato a soffrire di dolori al costato destro, forse colpa del freddo... non so.".
La lotta per la vittoria, nonostante il forcing di Kulhavy e il tifo del pubblico di casa, non era in discussione. In compenso il ceko riusciva a staccare Svizzera e Germania, assicurando al paese ospitante una medaglia che a metà gara appariva impossibile.
La pioggia, caduta copiosamente subito prima della gara (ma non durante) ha reso insidioso e scivoloso un percorso tecnico anche quando è asciutto e inedito per due quarti del nostro quartetto. Questo non toglie che gli azzurri oggi sembrano proprio aver gettato le basi per un futuro, nella staffetta, ancora roseo, come la nostra tradizione in questa disciplina impone.
IL COMMENTO DI PALLHUBER: "Era oggettivamente difficile fare meglio. I ragazzi hanno fatto tutti una buona gara e devo fargli i complimenti. Dal punto di vista tecnico Luca Braidot ha le gambe e la qualità per non farsi staccare da Koretzky. L'ha perso di vista alla partenza e non è riuscito poi a recuperare. Edoardo (Xillo, ndr) ha pagato l'emozione. Ha stentato all'inzio; ha avuto difficoltà a trovare il ritmo però poi è stato molto bravo, conservando la posizione in piena lotta per il podio. Martina ha combattuto come una leonessa contro atlete più esperte e grandi di lei, sinceramente era impensabile chiudergli di più. Gioele, pur se partendo un po' incerto, ha fatto registrare uno dei migliori tempi in assoluto... Si, sinceramente era veramente impossibile fare meglio. Questo gruppo ha un grande futuro!"
LE GARE DI DOMANI - Venerdì 1 luglio dedicato agli Juniores. Alle 15 scendono in pista le donne, alle 17 gli uomini. Per quanto riguarda le donne inutile nascondersi "Martina, anche oggi, ha dimostrato di essere l'atleta di riferimento della categoria, parte da campionessa del mondo e da favorita." Anche se, aggiungiamo noi, verrà chiamata in griglia per seconda, dopo l'argentina Julieta Sainz, numero uno del ranking.J
"Mi aspetto una bella gara anche da Marika Tovo - continua il tecnico azzurro -. E' una juniores di primo anno, una volta superata l'inevitabile emozione dell'esordio, credo che potrà far bene". Saranno solo loro due le azzurre in gara. Doveva esserci anche Alessia Verrando, ma l'incidente di martedì l'ha costretta ad abbandonare anzitempo la spedizione.
Per quanto riguarda gli uomini, i pronostici sono sicuramente più chiusi. "Io credo - conclude Pallhuber - che un posto tra i dieci è alla nostra portata". Gli azzurri impegnati saranno: Francesco Bonetto, Matteo Cucchi (campione italiano in carica), Antonio Folcarelli, Edoardo Xillo e Juri Zanotti.

da federciclismo.it

ORDINE DI ARRIVO
1. Francia (Victor Koretzky, Benjamin Le Ny, Pauline Ferrand Prevot, Jordan Sarrou) in 59'49; 2. Repubblica Ceka (Matej Prudex, Richard Holec, Katerina Nash, Jaroslav Kulhavy) a 16"; 3. Svizzera (Filippo Colombo, Vital Albin, Sina Frei, Lars Forster) a 27"; 4. Germania 34"; 5. Danimarca a 56"; 6. Italia (Luca Braidot, Edoardo Xillo, Marina Berta, Gioele Bertolini) st; 7. Ungheria; 8. Usa; 9. Olanda; 10. Australia.

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