Joao ALMEIDA. 10 e lode. Non si nasconde, non lascia fare, ma fa. Si mette in modalità leader e lo fa fino in fondo, con Vingegaard alla sua ruota. Impone un ritmo tutt’altro che riposante, con il danese aggrappato alle spalle. Alla fine vince, perché non potrebbe essere altrimenti: fa molto, fa quasi tutto e vincere è il giusto epilogo. La Vuelta non è finita e il portoghese resta lì ad una manciata di secondi, pronto a giocarsi le carte fino alla fine, e questo Almeida lo farà.
Jonas VINGEGAARD. 7. Ti aspetti un danese all’arrembaggio, pronto a lasciare il segno, anche perché vorrebbe una vittoria da regalare al piccolo Hugo. Ma Almeida lo mette alle corde e alla fine anche lui fa di necessità virtù.
Jay HINDLEY. 7,5. Il 29enne australiano conferma il suo stato di forma. Sa che quei due là sono di un'altra galassia, ma lui non viene dal terzo mondo.
Sepp KUSS. 7,5. Lui fa il lavoro sporco, ma sa anche fare pulizia alle sue spalle: arriva bello bello.
Felix GALL. 7,5. Se fossimo nella Duracell lo prenderei come testimonial: sempre costante, sempre sul pezzo, mai scarico.
Giulio PELLIZZARI. 8. Il ragazzo c’è e lo sappiamo bene. Soprattutto lo sa lui, che ha senso di responsabilità e di servizio, ma ha anche una bella dose di ambizione. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, quest’altr’anno lotterà…
Tom PIDCOCK. 5,5. Non male, ma nemmeno benissimo. Ci prova, ma su quelle rampe c’è poco da fare. C’è da mettere la ridotta e proseguire senza pensare dove si è, ora è un po’ più distante dai due là davanti e alle sue spalle si sta avvicinando minaccioso Hindley.
Matthew RICCITELLO. 6,5. Buona prova, degna di un corridore che ha grandi ambizioni e fin qui sta facendo una grande Vuelta.
Giulio CICCONE. 6. Lotta come un gladiatore, su pendenze da capogiro, senza perdere il controllo, senza perdere la testa.
Egan BERNAL. 5. Il colombiano ci mette sempre il cuore, ma in questa Vuelta occorre avere buone gambe.