I PIU' LETTI
LA VUELTA 2024. I RICORDI DI JOSU GARAI. IL NARRATORE DEI CAMPIONI
di Claudio Ghisalberti | 13/08/2024 | 08:20

La Bonaigua chiusa per neve, una lepre investita che finisce in padella, il dramma del ritiro di Indurain e quello di Julian Gorospe. Che straordinari ricordi alla Vuelta con Josu Garai.

Voi vi chiederete: e chi è Josu Garai? Josu è uno dei migliori giornalisti al mondo di ciclismo, ma anche un grande amico. Nelle mie esperienze alla Vuelta in sala stampa, ma anche fuori corsa, ho sempre cercato un posto al suo fianco. Sessantaquattro anni compiuti in questi giorni, basco di Bilbao, vive a Madrid, ha seguito la Vuelta dal 1983 al 2013, prima per la Gaceta del Norte, quindi per Marca.

Josu, la tua prima Vuelta?
«Da bambino andai a vederla con mio papà. Non mi ricordo dove, ma sulla strada di ritorno abbiamo avuto un incidente e finimmo fuori strada».

I tuoi corridori preferiti?
«Da ragazzo tifavo Ocaña, Perureña, Fuente “El tarangu”. Perureña e Fuente sono poi diventati collaboratori del Marca e per me è stato un piacere lavorare con loro. Con El Tarangu facevamo anche le trasferte assieme in auto. Alla Vuelta, che era in aprile, le previsioni spesso indicavano brutto tempo. Lui se aveva dei dubbi fermava la macchina, scendeva, si allontanava di una ventina di metri e tirava fuori un fazzoletto per capire il vento da che parte tirava».

Il tuo primo ricordo da giornalista?
«Il primo ricordo, almeno per me, è triste. Io, che da ragazzo - oltre che da buon basco avere giocato alla pelota - avevo corso in bici, ero un tifoso sfegatato di Julian Gorospe. Le cose stavano andando benissimo, Julian si mise la maglia amarillo nella crono di Valladolid e la confermò il giorno seguente a Salamanca. Poi andando verso Avila, salendo a Serranillos, Hinualt s’inventò una tappa leggendaria che gli valse la maglia e la vittoria finale. Julian si ritirò e per me fu una grande tristezza. Tornai a casa. Era il 1983, la prima volta che andavo da giornalista alla Vuelta e andai soprattutto per seguire lui. Per raccontare le sue imprese. Lavoravo per un giornale di Bilbao, la Gaceta del Norte, e mi pagavano solo gli articoli. Niente vitto e alloggio. Così dormivo per terra in camera di un collega e amico, Benito Urraburru».

Davvero dormivi per terra?
«I soldi erano quelli. In Spagna c’era ancora abbastanza povertà, non è quella splendida e splendente di oggi. Oggi è tutto molto meglio e anche la Vuelta gode di questo cambio. Un altro momento critico, almeno per noi addetti all’informazione, si è vissuto nei primi anni Novanta. Le prime trasmissioni di foto e testi al giornale erano davvero problematiche. Le linee telefoniche un disastro, così appena si arriva in hotel ci si metteva in camera ad armeggiare con il telefono. Lo smontavamo, univamo fili, un casino… Sembravamo spie. Cercavamo di avere la linea più pulita e veloce possibile per non vanificare il lavoro che avevamo fatto. Ma la trasmissione della foto restava di una qualità pessima».

Raccontami di un’altra giornata indimenticabile.
«Anche qui ti devo parlare di un fatto triste, il ritiro di Miguel Indurain. Tu non hai idea come venne vissuto da noi spagnoli quel momento. Fu un vero e proprio funerale sportivo. Era il 1996 e quel giorno il traguardo era in cima ai Lagos de Covadonga. In quella stagione a Miguel molte cose andavano storte. Aveva avuto una discussione anche con Echavarri, ufficialmente per il Record dell’ora. Indurain aveva sentito come una sfiducia. Eppure tra loro non c’era solo un rapporto di lavoro. Indurain ed Echavarri erano soprattutto amici. Ma qualcosa tra loro si era rotto. Pensa che Miguel quella Vuelta non la voleva neppure correre. Aveva finito male il Tour, ma poi vinse l’Olimpiade a crono. La squadra lo obbligò a correre la Vuelta e lui, che è una persona molto buona, perbene, obbedì. Ricordati che lui era un campione che aveva già vinto cinque Tour, non un neopro. Quel giorno, poco prima di Cangas de Onis, dove inizia la salita finale, arrivato davanti all’hotel El Capitan, Miguel mise il piede a terra. Non solo la Vuelta, ma la sua carriera finiva lì. Mi veniva da piangere. Era la fine di un ciclo straordinario. Un trauma».

Ogni corsa è ricca di aneddoti. Raccontamene un altro.
«Siamo nel 1991, primi di maggio, si corre la Andorra-Pla de Beret: Mauri in maglia, Indurain è secondo. La tappa viene annullata per neve. Io volevo sempre verificare quello che mi dicevano, capire se davvero non si passava. Così partiamo in auto verso la Bonaigua. Un disastro, quasi non riusciamo più a tornare indietro. Fortunosamente torniamo in sala stampa e ci mettiamo a lavorare. Di notte, con il mio collega Jacinto Vidarte - diventato successivamente addetto stampa di Alberto Contador - ci mettiamo in auto per tornare in hotel. Fuori da un tunnel, bum: Jacinto investe una lepre che ci taglia la strada. Scendiamo, la lepre era agonizzante così decide di dargli un altro colpetto. Di finirla per non farla soffrire. Poi l’abbiamo portata in hotel e il giorno dopo era in pentola accompagnata da un riso. Una cena squisita».

Beh, sul tema cena sono preparato.
«Eres un marques. Per colpa tua sono sempre tornato a casa ingrassato. Poi mi dovevo mettere a dieta». Sorride.

Tu nel 2012 sei stato anche testimone di una tappa a mio modo di vedere storica, quella di Funte Dé quando Contador riuscì a ribaltare la situazione contro un Purito Rodriguez indubbiamente più forte in montagna. Che idea ti sei fatto?
«Quella giornata è stata qualcosa di incredibile e forse inspiegabile. Una delle più inattese che io ricordi. È vero, Purito era più forte quell’anno in salita. C’è chi sostiene che qualcuno quel giorno lo tradì, una specie di nuovo affaire Visentini-Roche al Giro. Però questo non si può dimostrare e anche Purito sull’argomento non ha mai risposto».

Come si vive in Spagna la Vuelta?
«Benissimo. Piace per la sua modernità, ma anche perché fa parte della nostra cultura, delle nostre tradizioni. Ora si parla molto spesso di calcio, ma il ciclismo e il pugilato sono stati forse gli sport più importanti della nostra storia. A far fare un balzo importantissimo in avanti al ciclismo fu Bahamontes con le sue straordinarie imprese al Tour».

Eppure la Vuelta nel passato non ha avuto vita facile.
«Per niente. Come sai la Vuelta nasce nel 1935 e quelli sono anni molto complicati politicamente. Drammatici. Il 17 luglio 1936 scoppia la Guerra Civil che andrà avanti fino al 1° aprile 1939. La Vuelta, che era nata con lo scopo di pacificare il Paese, è costretta a fermarsi. Dopo lo stop per la seconda Guerra mondiale l’organizzazione fece capo a El Correo di Bilbao e la corsa divenne molto più internazionale. Ma la situazione politica ed economica nei Paesi Baschi era ancora complicata tanto che anche la corsa ne ha più volte risentito. Nel 1979 El Correo dice basta. Luis Puig, allora presidente della Federazione ciclistica spagnola non si arrende e trova in Unipublic un grande alleato per salvare la corsa. Era il terzo grande giro. Ma da anni la Vuelta vola e credo, senza offesa per nessuno, che non si possa mettere in dubbio il fatto che dopo il Tour, come valore di partecipanti, ci sia proprio la Vuelta».

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
La nuova e-Vertic FX nasce per accompagnare i biker nelle uscite in montagna, garantendo grande maneggevolezza e puro divertimento, più a lungo. Presentata in anteprima al Bike Festival Garda Trentino (1-4 Maggio 2025) di Riva...

25 gradi, sole splendente e colline del Prosecco accoglienti come non mai. L’XC Tra Le Torri 2025 va in archivio al termine di una vera e propria giornata estiva che...

Dal 9 all’11 maggio 2025 torna Pavè - Pedalando a Venezia, il bike festival di narrazione che per il quarto anno crea uno spazio di comunità per riflettere insieme sul tempo che viviamo...

Il Maglificio Santini va a celebrare gli oltre oltre 35 anni di collaborazione con l’Union Cycliste Internationale (UCI) di cui è fornitore ufficiale, presentando la nuova collezione Santini X UCI,...

È tempo di Bike Festival Garda Trentino per Ursus. L’azienda vicentina sarà presente dal 1° al 4 maggio 2025 all’importante appuntamento dedicato all’off-road in programma a Riva del Garda. Presso...

Alé, il brand italiano leader nel settore dell’abbigliamento tecnico da ciclismo, annuncia una nuova e strategica collaborazione con GFNY, uno dei più estesi e prestigiosi circuiti internazionali di gare ciclistiche...

Forse molti di noi lo hanno accantonato troppo in fretta il caro alluminio, una lega che ci ha dato sempre tante soddisfazioni e che secondo Fulcrum merita ancora oggi tante...

C’è un’idea molto diffusa – e molto superficiale – nel mondo del ciclismo: che una bici usata in “world tour” sia il punto d’arrivo della tecnologia. Che tutto ciò che...

Specialized amplia la propria offerta per il cross-country e il down country con il lancio della nuova famiglia di ruote Roval Control SL, una gamma pensata per soddisfare le esigenze...

Non lo vedrete diverso dalla precedente versione perché l’estetica resta identica, quello che cambia nel nuovo Superpasso PRO di Vredestein resta nascosto agli occhi ma porta con sé numeri interessanti:...

Arrivano i primi trail della stagione…siete pronti? Se cercate una giacca per passare fuori le notti con la vostra gravel, avete bisogno della ASSOS x Mammut Aenergy IN Hooded Jacket....

Con la bella stagione torna la voglia di scoprirsi e di sentirsi a proprio agio con capi tecnici e performanti, motivo per cui sarete felici di poter attingere anche alla...

Quando la MTB incontra i vigneti e le Colline del Prosecco vuol dire che è tempo dell’XC Tra Le Torri. Tradizionale appuntamento nella giornata della Festa dei Lavoratori, giovedì 1°...

Il nome è quello dell’autodromo definito da tutti come “Tempio della velocità” mentre gran parte della sua velocissima natura deriva dalla sorella da altissime prestazioni Ostro Vam, modello in mano...

Dopo aver portato le bici da strada e gravel Canyon all'apice del successo agonistico, la superstar spagnola Alejandro Valverde, uno dei più grandi corridori della sua generazione, ha firmato oggi...

Il nuovo copertoncino ENERGIA EPS TLR lanciato da CST Tires guida una vera rivoluzione, infatti, come capostipite ad alte prestazioni del segmento stradale del noto marchio taiwanese, è il primo...

Selle Italia presenta la nuova "White Range", una collezione che vede protagoniste le sue selle più iconiche – Flite Boost, SLR Boost e Novus Boost Evo – ora disponibili nell'elegante...

Nel ciclismo di oggi le perfromance migliori si ottengono sempre tramite preparazione e tanto impegno ma anche affidandosi a prodotti innovativi e aerodinamici come accade per il Casco Chrono di...

Ultraleggero, efficiente e sicuro, ma anche sostenibile nella sua produzione grazie al carbonio riciclato..così si presente il nuovo Shuttle Cage Z, il nuovo portaborraccia di Topeak. Leggero e resistente Questo portaborraccia...

Il “Gold Winner” è uno dei premi più ambiti in ambito ciclistico e quest’anno va alla Merida eONE SIXTY SL! È stato uno dei momenti salienti dell’annuale fiera Cyclingworld Europe...

NABICO, il produttore di nastri da manubrio personalizzabili 100% Made in Italy, condivide oggi con voi alcune curiosità riguardo questo accessorio spesso troppo sottovalutato. Dal principio ad oggi le cose...

Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al...

È grazie a 4Guimp che arrivano in Italia le selle automodellanti prodotte da Reform, marchio canadese già vincitore di importanti premi internazionali come l’Interbike Innovation Award. Automodellanti, avete capito bene,...

Nimbl e RCS Sports & Events annunciano una nuova partnership con il lancio di una scarpa in edizione limitata dedicata al Giro d’Italia. Questa collaborazione rappresenta l’unione tra due eccellenze...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy