Sabato, la Sanremo. Non quella, ma un’altra. L’altra Sanremo. E non è detto che sia meno gloriosa.
Ritrovo alle quattro e mezzo, partenza alle cinque, il via da Mésero, una ventina di chilometri – ovest – da Milano, poi diritto giù per Acqui Terme, il Sassello, Albisola, da lì in poi l’Aurelia e i capi, fino a via Roma. In tutto: 295 chilometri, quattro più di quelli divorati dai professionisti.
Non ci sono dorsali, non ci sono foglio delle firme e ordine di arrivo, non ci sono neanche premi e miss, però c’è un furgone, con le crisi non si sa mai, c’è il traguardo, lo stesso di Cancellara e Nibali, e c’è la soddisfazione, forse ancora maggiore di quella che gratifica tutti i professionisti. Perché a pedalare questa Sanremo non sono gli atleti del WorldTour, ma i ragazzi e i volontari del Don Guanella di Lecco. Una supersquadra, quella allestita da Don Agostino Frasson: una quarantina di bravi diavoli (e qualche angelo) in bici, compresi amici e sostenitori della casa e della cascina, qui spavaldi apripista e avidi succhiatori di ruote, comunque pedalatori della domenica più assidui sulla strada che non a messa.
Don Agostino, inesauribile nell’ottimismo e nella volontà, e inesauribile anche in pianura e alla distanza, pensa che la bici possa diventare uno strumento di conoscenza, una via di espiazione, una scuola di disciplina. La sua predica più efficace è quando costringe, e poi anche spinge, i suoi a fare il giro del lago: trattandosi di quello di Como, vale 144 chilometri (deviando per la Valsassina si arriva a 180, ma è un calvario, e Don Agostino ha pietà). Ecco perché la sua Sanremo si trasformerà da avventura a pellegrinaggio, da prova di coraggio ad atto di fede, nella speranza che il pedalare in gruppo sia momento di comunione e anche confessione, e nella consapevolezza che un po’ di penitenza – dopo nove ore in sella - comunque ci sarà.
Insieme con gli ospiti dell’istituto (senza casa, senza famiglia, senza regole), ci saranno anche due amici del Don Guanella. Alla partenza, a dare il via, Cadel Evans; e in gruppo, a pedalare, Mauro Santambrogio. Tutti e due amici e sostenitori della casa e della cascina. E tutti e due debuttanti nell’altra Sanremo.
Marco Pastonesi