Ciclisti illuminati. Perché generano energia, perché brillano a pedali, perché rischiarano la strada. Tutti. Di giorno e soprattutto di notte, nello spirito e soprattutto nella pratica, in corsa e soprattutto in città, in campagna, sulle montagne, perfino in casa. Come Zugalà.
“Pedala, pedala, Zugalà si staccò dal gruppo: però non in avanti, direzione della vittoria, ma indietro. Pedalava chiuso, chino, mettendo tutta la sua forza: ma era poca”. E’ lui “Il ciclista illuminato” di Roberto Piumini (Il Melangolo, 1994, 202 pagine, 14 euro). Finché Zugalà imbocca una discesa, giunge a un casolare, s’innamora e studia, finché elabora un generatore, “collegandolo poi al congegno rotante della bicicletta saldamente fissata a un trespolo e privata della ruota posteriore, mentre l’anteriore restava al suo posto, per puro amor di forma”.
Sulla scia di tutti i ciclisti illuminati, compreso Zugalà, domani alle 17.30 alla Piramide (Porta San Paolo) di Roma, si accende un appuntamento organizzato dalla Fiab (e altri ce ne saranno a Milano, Bologna, Palermo) e battezzato “La pedalata dei ciclisti illuminati” nell’ambito della campagna radiofonica “M’illumino di meno”, sul risparmio energetico e la mobilità sostenibile, ideata da Caterpillar (RadioRai2) e arrivata alla dodicesima edizione. Un giro in centro, l’arrivo alla Città dell’Altra Economia, per il progetto “M’illumino di bici” a cura di Wunderbar, con attività da fare al buio.
La bici è luce, dentro e fuori. La bici è corrente, di pensieri e parole, di buone azioni. La bici è stile, di vita e di vista. La bici è passione, ed è una passione che si può tradurre e convertire in watt e in led, in consumo zero e a chilometraggio illimitato.
Viva Zugalà.
Marco Pastonesi