Brillanti: da corsa. Cantanti: da trasporto. Stridenti: da spasso. Allegre: da gita. Misurate: da noleggio.
C’è un carnevale, ogni giorno, a Rio. E’ quello delle biciclette. Sovrastate dagli autobus, minacciate dalle macchine, sfiorate dalle moto, quindi escluse dal traffico fino a qualche anno fa, adesso le biciclette sono tornate a respirare, abitare, moltiplicarsi.
Colorate: da musicisti. Artigliate: da scalatori. Sgangherate: da poveri. Lucidate: da fanatici. Firmate: da turisti.
Sarà perché snelliscono circolazione e ciccia, sarà perché risparmiano petrolio e ossigeno, sarà perché così va il mondo, le biciclette sono le nuove cittadine metropolitane del più affascinante e musicale formicaio del pianeta Terra.
Pieghevoli: per i pendolari. Aggressive: per i corridori. Generose: per i fattorini. Promettenti: per i bambini. Riciclate: per i creativi.
Una pista ciclabile corre lungo la spiaggia di Rio, da Leblon a Flamengo, passando per Ipanema e Copacabana, fino all’aeroporto Santos Dumont. Ma poi ce n’è un’altra che si spinge più a sud, dove si sta completando il parco olimpico. Sabato e domenica le bici conquistano altro spazio, impadronendosi anche di una intera carreggiata destinata, da lunedì a venerdì, alle macchine, dal club del Botafogo fino al Museo di arte moderna.
Sfolgoranti: al sole. Luccicanti: sotto la pioggia. Sfidanti: con il caldo. Pronte: la mattina. Soddisfatte: la sera.
C’è un carnevale, ogni giorno, a Rio. Anche le biciclette ballano il samba.
Marco Pastonesi