L’inchiesta sul doping nel ciclismo amatoriale portata avanti dal team del pm padovano Benedetto Roberti si allarga e continua a stupire.
Al centro del caso - come riporta Il Mattino di Padova - c’è Massimo Tolosi, 42 anni, di Villafranca Padovana, tesserato Acsi e sospeso in forma preventiva. Sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri del Nas è finito il singolare andirivieni nella pizzeria d’asporto di cui il cicloamatore era titolare. Tra i clienti abituali, una vecchia conoscenza degli investigatori, vale a dire Alberto Trolese, 47enne di Carmignano di Brenta, già coinvolto in un caso analogo nel 2003, concluso con il patteggiamento a un anno e 4 mesi e con la sospensione della pena.
Dopo averlo notato in più occasioni, è scattata la decisione di perquisire la sua abitazione: sequestrati una confezione di somatropina di provenienza estera (un ormone della crescita contro il nanismo che serve a poco a Trolese, alto quasi un metro e 90); una scatola vuota dello stesso principio attivo; un blister con 10 compresse di Moduretic e altre scatole di medicinali oltre a 15 ricette rosse del Servizio sanitario nazionale non compilate, risultate rubate dall’auto di un medico che era in sosta; un timbro con la dicitura “dottor Ugo Agugiaro medico veterinario, via San Pio X Padova”; una ricetta bianca manoscritta con il timbro del veterinario contenente la prescrizione di alcuni farmaci.
Perquisita anche l’abitazione del ventinovenne Francesco Savogin, 29enne di Vescovana, al quale è stata sequestrata una siringa monodose di Narditropin-Nordilet contenente somatropina. Quest’ultimo ha raccontato di aver incontrato Trolese un mese e mezzo prima durante una gara nel Piovese e, sebbane non potesse più gareggiare dopo essere finito nei guai per doping, gli ha chiesto aiuto per avere un prodotto dimagrante e l’affare si è poi concluso nella abitazione dello stesso Trolese con l'acquisto di una fiala al costo di 350 euro.