Non vogliamo certamente correre il rischio di mischiare il sacro con il profano parlando di don Franco Nannipieri, della sua età, ottantuno anni dichiarati con orgoglio ma senza ostentazione, ringraziando Dio naturalmente, da cinquant’anni apprezzato, anzi amato, parroco della parrocchia di San Frediano di Vecchiano, centro in provincia di Pisa.
L’occasione, lo spunto, può essere l’inaugurazione recente a Nodica, frazione di Vecchiano, di una piazza intitolata a Franco Ballerini accomunato nel ricordo al maestro Alfredo Martini, due grandi C.T., due persone eccezionali che sono state ricordate dal sindaco Giancarlo Lunardi, dall’assessore Bruno Sermonti, da don Nannipieri e da dirigenti del ciclismo toscano in un incontro tenuto nella recente circostanza.
Nativo della vicina Cascina nell’anno di grazia 1934, sin da piccolo è stato un tifoso del corregionale Gino Bartali ma, ecumenicamente, dichiara d’avere apprezzato anche Fausto Coppi. Lo sport è sempre stato una sua passione, grande passione e vivo interesse. Laicamente confessa di conservare tutte le copie della Gazzetta dello Sport dal 1946 a oggi (le vedete nella foto, alle sue spalle). Il ciclismo però ha un posto di privilegio nella passione sportiva di don Franco tanto che il suo vescovo, amichevolmente, gli rimprovera d’occuparsi più di sport che di religione, come rivela sorridendo don Franco.
Fra i suoi parrocchiani e amici c’è anche Franco Vita, un suo coetaneo. Un nome, una figura, un’istituzione che ha passato una vita al fianco di Martini e poi con Ballerini. E’ un esempio di dedizione e fedeltà nei confronti di Alfredo Martini – condivisa in tempi più recenti con Marco Mordini – e di Franco Ballerini. Un rapporto stretto, intenso, che continua tuttora con le famiglie delle figlie di Alfredo e con gli amici della famiglia Ricasoli-Ballerini. Una sorta di benefico e positivo “cerchio magico” che comprende pure Beppe Caprai unitamente ad altri scelti amici, presenti all’intitolazione della piazza.
Don Franco, anche su sollecitazione e percorsi favoriti da Franco Vita, in varie occasioni si è preso una breve licenza dalla sua missione pastorale per seguire qualche tappa del Giro d’Italia, in modo discreto, da appassionato vero con altri amici. Erano le sue, brevi, ferie.
In tema di ciclismo Vecchiano ricorda un valido corridore, Carlo Viviani, qui nato ma che ha corso una sola stagione da professionista, nel 1969, con la Ferretti diretta da Martini e Franco Vita meccanico. Ha vissuto invece ben dieci stagioni da professionista un altro corridore nato a Vecchiano, l’estroso Alessio Di Basco, velocista di vaglia, vincitore di tappe in grandi giri che ha gareggiato nella massima categoria dal 1987 al 1997. Nelle fasi di stanca delle corse era un componente di un trio di corridori che, in fondo al gruppo, avevano un loro codice di comportamento e soprannomi cifrati. Gli altri due erano “tali” Mario Cipollini e Stefano Allocchio.
Ora Alessio Di Basco si dedica pure a dare nuovo slancio all’Unione Ciclistica Vecchianese con passione con l’aiuto di altri collaboratori. Ha concorso a fare realizzare una stele di marmo per ricordare lo sfortunato Alessio Galletti, corridore pisano deceduto in competizione nel 2005 in Spagna. Insieme a don Franco Nannipieri che ha benedetto la stele con don Renato Melani che sarà posta nei pressi della parrocchiale di San Frediano, c’erano la mamma di Galletti, signora Renza, la moglie Consuelo e i due figli, Marcus e Manuel unitamente a colleghi, già corridori di valore, come Paolo Fornaciari, Massimiliano Mori e Walter Brugna.
Con spirito giovane don Franco Nannipieri, sottotraccia, senza rincorrere la ribalta, attorniato dai suoi amici, stimola, favorisce, accoglie e benedice, come si conviene con il suo “status”, tutte le iniziative volte a favorire lo sport delle due ruote, in tutte le sue molteplici chiavi d’interpretazione e d’interesse, nonostante i “rimproveri” del suo vescovo.
Giuseppe Figini