E’ un simbolo di solidarietà e amicizia, è un segno di rispetto e obbedienza, è uno strumento di primo aiuto e di pronto soccorso. Per trovare qualcosa di simile, bisogna pensare alle botticelle che i cani san Bernardo portano attaccate al collo: un salvavita.
E’ una bandiera e un talismano, un antidoto e uno stemma, ma di plastica. S’impugna come una fiaccola olimpica, si pone e si ripone più come una coppa da liturgia che non come un calice da osteria, una specie di Sacro Graal però popolare, vale molto più del mazzo di fiori omaggiati al vincitore, e siccome tutti ne hanno almeno una, è la dimostrazione che aveva ragione il barone De Coubertin: l’importante è partecipare, perché chi partecipa ha già vinto alla partenza, non necessariamente all’arrivo, quella è solo statistica.
La borraccia è un tesoro, anzi, la cassaforte di un tesoro. Spesso s’ipotizza sulle pozioni magiche che custodisce o s’ironizza sulle bombe energetiche che contiene, ma basta l’acqua per giustificarne l’importanza e l’urgenza, l’appartenenza e il valore. Un sorso di vitalità, una sorgente di vivacità, una fonte di vita. Forza espressa in gocce, in spruzzi, in schizzi. E anche letteratura epica: gli assalti alle fontane, ai lavatoi, ai bar, ai ruscelli, perfino alla neve.
Di così simbolici, lo sport non prevede altri oggetti. Forse il testimone nelle staffette dell’atletica: anche quello s’impugna, si trasporta, si consegna, si trasmette. Stessa mutualità, ma non la stessa generosità. E tra acqua e legno, viene prima l’acqua.
Così non poteva esserci premio più giusto, più ricco, più – verrebbe da dire – perfetto delle “Borracce d’oro” con cui insignire corridori che a pedali hanno corso e vissuto. Domenica prossima l’Associazione ex ciclisti della provincia di Treviso assegnano due “Borracce d’oro” a Davide Boifava e Giovanni Moro. Appuntamento alle 12.30 Ristorante all’Oasi Campagnola di Bocca di Strada, a Mareno di Piave. Nella stessa occasione sono previste anche le premiazioni della terza Challenge “Trevigiana terra dei campioni”, destinate a juniores maschi e femmine. E così le borracce si trasformeranno proprio in testimoni, una staffetta non solo ideale ma reale fra vecchi e giovani, fra eroi e promesse.
Marco Pastonesi