Oggi lo stabilimento Passoni ha aperto le porte a tuttobicitech per una visita guidata in compagnia dell'ex professionista Diego Caccia: una guida migliore non avrei potuto desiderarla!
Devo essere sincero, mai e poi mai avrei pensato di poter vedere così da vicino simili opere d’arte.
Dopo una calorosa stretta di mano (Caccia è un ragazzo elegante, brillante e preparatissimo) e una veloce presentazione a parte dello staff Passoni, Diego mi ha subito rivelato la nuova partnership di Passoni con Velosystem, ulteriore strumento per confezionare un prodotto totalmente su misura.
Tutto questo avverrà al primo piano dello stabilimento dove i ragazzi di Velosystem con tutti i loro strumenti tra cui una Dynavelò (ciclosimulatore biomeccanico professionale) personalizzata per Passoni con l’aggiunta di un raffinatissimo rullo Magnetic Days (da vedere in gallery, spettacolo!), potranno aiutare gli acquirenti delle bici Passoni ad avere le corrette misure per il telai, qualora il cliente non le conoscesse già.
Da questo open space al primo piano il mio accompagnatore ha incominciato ad indicarmi le zone della fabbrica destinate ad ogni fase del progetto, e già da quassù telai finiti misti ad alcuni ancora incompiuti offrono uno scorcio incantevole.
La nostra visita è quindi incominciata dal magazzino in cui è presente il meglio della produzione mondiale degli accessori, oltre ai tubi raffinatissimi di titanio. Non ho potuto fare a meno di notare un paio di chicche tra cui alcuni accessori personalizzati con grafica Passoni, come varie selle SLR di Selle Italia, diversi manubri RAM di Cinelli dipinti con una particolare vernice che offre tonalità cromatiche assolutamente stupende e per ultimi reggisella, mozzi e sganci rapidi firmati Pmp. Il committente, oltre agli allestimenti creati da Passoni, ha totale libertà se desidera componentistica diversa.
Successivamente siamo entrati nella "zona calda" dello stabilimento, ovvero il luogo dove i tubi precedecentemente tagliati a misura vengono posizionati a partire dal movimento centrale su una dima o maschera per assemblare il telaio (lo standard del movimento può essere scelto dal cliente), quindi il tecnico a questo punto ha il compito di fermare le giunture tra i tubi con microscopiche saldature, poi la saldatura vera e propria avverrà nella campana.
Al momento della mia visita l'operatore stava già lavorando alla campana (particolare struttura proprio a forma di campana, vedi gallery), ed a questo punto Diego ha sottolineato quanto fosse importante che all'interno di questa si determinino particolarissime combinazioni di temperatura e pressione affinché la qualità delle saldature risponda allo standard dell'azienda.
All'interno di questa camera è iniettata una miscela segreta di gas (nella quale troviamo anche l’Argon) che permette una saldatura perfetta in totale assenza di ossigeno. L'operatore manovra la torcia con punta in tungsteno con abilità chirurgica saldando titanio su titanio.
Anche questa miscela è il frutto di una trentennale esperienza nella lavorazione del titanio, processi lavorativi eseguiti con perizia e maestria ineguagliabile.
Quando il telaio esce dalla campana è ovviamente un prodotto grezzo (seppur già bellissimo) e a questo punto ai lucidatori spettano come minimo 30 lunghissime ore di cure maniacali al prezioso telaio. Sono un team affiatato e vederli levigare le saldature con abilità da orafi è veramente grandioso. Questi artigiani sono custodi della nostra migliore manufattorialià italiana, hanno doti che tutti i paesi del mondo ci invidiano.
I progetti, le migliori leghe al mondo, grandi artigiani e una grande azienda fusi in un’armonia di intenti riescono a produrre sicuramente alcune tra le migliori biciclette al mondo.
Dopo queste tappe, al telaio viene aggiunta la scritta Passoni (e altre richieste dal cliente, come il nome, il soprannome, etc..) grazie ad un nuovo macchinario in grado di riprodurre tale scritta tramite l'azione abrasiva di particolari micro sfere di vetro. Marchio e modello, rimarranno a vita sul telaio, come incisi da un fulmine.
Alle nostre spalle c'è un immenso scaffale su cui sono posizionate le scatole in cui viene infilato il telaio. All'interno di queste troviamo gli accessori scelti dal cliente e all'esterno di queste viene scritto il loro fortunato nome, che invidia...
A questo punto avviene l'assemblaggio e l'opera d'arte è conclusa. Queste tappe descrivono il percorso di un sogno, piccoli capitoli che portano ad un superbo risultato finale degno di essere ammirato nei musei.
Ogni telaio è unico, concepito interamente sulle misure e sui desideri dei committenti, professionisti del pedale alla ricerca della perfezione, stato dell'arte di cui Passoni fa un vanto e una incredibile realtà.
Se potessi descrivervi l’azienda Passoni con una similitudine automobilistica sicuramente la accosterei al marchio Pagani, e credetemi la cura del dettaglio è la stessa.
Inutile dirlo, tutto ha un costo e possedere una simile bicicletta è un lusso che pochi possono permettersi.
Ci sono acquisti nella vita che però non perdono mai bellezza né valore e sicuramente una Passoni rappresenta forse la massima espressione di bicicletta oggi presente sul mercato, fedele e fiera rimarrà sempre al vostro fianco.
Prima di salutarmi, Diego mi ha concesso di visitare il nuovo show-room ancora in allestimento ma ricco di materiale che ha fatto la storia di questo marchio tra cui alcune bici finite (una stupenda a scatto fisso destinata ad un cliente americano), qualche telaio classico, sezioni di carbonio smaltate con tinte diverse di una vernice a grafite, tubi di titanio, manubri, scarpette Vittoria con logo Passoni, insomma tutto quello che serve al fortunato cliente per cucirsi addosso la bici e tutto ciò che le gira attorno.
Questa mattinata rimarrà un momento indelebile nella mia memoria: quando mi capiterà di toccare com mano ancora simili gioielli?
Dopo aver salutato e ringraziato Diego e tutte le preparatissime e gentili ragazze dell’ufficio mi avvio a casa sicuro che una giornata come questa non capiterà molte volte nella vita, ma dopo aver visto come nasce un simile mito mi domando cosa si provi a portare a spasso una simile bici...
Giorgio Perugini