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ASGREEN. «NON SONO FAVORITO, IL TEAM NON E' AL TOP MA IL FIANDRE E' SEMPRE NEL MIRINO...»
di Francesca Monzone | 03/04/2022 | 08:10

La scorsa settimana era convinto di trovare un piano adatto per battere Wout van Aert, adesso invece, dopo la rinuncia del belga, Kasper Asgreen dovrà vedersela con Van der Poel e Pogacar e riprogrammare tutto. Il Covid, gli infortuni e altre forme virali, hanno decimato le squadre e tra queste anche la Quick Step-Alpha Vinyl, che ha dovuto fare a meno anche del campione del mondo Alaphilippe e che ora punterà tutto sul campione danese. Che il Fiandre lo ha vinto lo scorso anno quando, in un duello finale proprio con Mathieu van der Poel, era riuscito a sorprendere l’olandese e a tagliare per primo il traguardo. Questa volta però, sarà diverso perché in corsa ci sarà anche Pogacar, uno dei corridori più forti nel panorama mondiale.

«È chiaro che la squadra non è forte come l'anno scorso a causa di diverse forme virali. Poi abbiamo perso anche il campione del mondo Julian Alaphilippe e ora sono l'unico leader. Non sarò in grado di sgattaiolare via come l’anno scorso, ma alla fine bisogna dire che sono sempre le gambe a parlare».

Lo scorso anno Asgreen è stato il vincitore a sorpresa del Fiandre e quest’anno gli piacerebbe poter essere tra gli uomini che potranno giocarsi la vittoria nel finale.

«Lo scorso anno ero abbastanza sicuro di non poter gestire Van der Poel in uno sprint breve. Il mio piano era di attaccare presto e sperare che saltasse subito di qualche metro. Dopodiché sarei dovuto ripartire cercando di superarlo davvero. Il piano si è rivelato perfetto e tutto ha funzionato meglio rispetto a quanto avessi pensato».

Dopo la vittoria al Giro delle Fiandre dello scorso anno, Asgreen ha avuto maggiore fiducia da parte del suo team e per lui, che era a termine di contratto è arrivato un rinnovo per altri tre anni. «La squadra aveva già deciso di rinnovarmi il contratto e la vittoria al Fiandre mi ha fatto capire quanto il team tenesse veramente a me».

Asgreen è un corridore particolare, molto attento a tutti i dettagli e preferisce allenarsi in pianura piuttosto che in altura. «Oggi il materiale è molto importante e mi piace sapere quali siano i benefici che possiamo trarre non solo dalla componentistica ma anche dall’abbigliamento». Asgreen viene dalla Danimarca e per questo non teme le basse temperature. «Io posso allenarmi tranquillamente in Danimarca con abbigliamento che ti consente di star fuori anche se ci sono meno cinque gradi e se rimani asciutto la temperatura può anche essere più bassa. Io ho visto che traggo più benefici quando mi alleno al livello del mare piuttosto che in altura».

Nonostante una famiglia incentrata sul mondo dell’equitazione, Asgreen è riuscito a trovare il suo equilibrio nel ciclismo ed è in questo sport che ha trovato anche la sua anima gemella. «Gabrielle è la mia fidanzata e corre con la Cofidis. E’ un vantaggio avere una ragazza ciclista, perché sa perfettamente che la vita di uno sportivo non è solo l’allenamento e le gare ma molto di più. Ci siamo conosciuti a Calpe in Spagna, eravamo entrambi in ritiro e d è stato galeotto un allenamento su strada».

Il danese vuole fare bene oggi e si è preparato molto per questo appuntamento, anche se i gradi di capitano li avrebbe dovuti indossare Alaphilippe. «Sarebbe un sogno vincere nuovamente il Fiandre ma sarà difficile. La grande differenza è che senza Julian sulle salite ripide come Berendries e Koppenberg non avremo più il miglior ciclista del mondo. Sénéchal, Lampaert ed io siamo più alti e più pesanti di Julian e per questo dovremo adottare una posizione più difensiva su quelle salite ripide. Cambiano anche  le dinamiche». Alaphilippe non ci sarà e mancherà anche il favorito numero uno della corsa, Wout Van Aert, costretto a fermarsi dopo aver contratto il Covid. «La Jumbo-Visma non può più contare sul suo corridore più forte della primavera. Rimangono in ogni caso la squadra più forte, ma adesso saranno costretti a gareggiare in modo aggressivo. Questo è un bene per me. Spero che il finale si apra in anticipo».

Come lo scorso anno, il finale della Ronde potrebbe essere un dialogo tra il danese e  Van der Poel e questo non dispiacerebbe ad Asgreen che ha già battuto l’olandese lo scorso anno. «Per alcuni aspetti abbiamo lo stesso modo di correre. L'anno scorso stavamo entrambi bene nel finale. Non sono preoccupato e sono pronto a giocarmi nuovamente la vittoria braccio a braccio con lui».

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