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GIRO. VERSO LA TERRA DEI CAMPIONISSIMI. LIVE
di Giuseppe Figini | 22/05/2019 | 07:45

Tutte concentrate nel finale, le emozioni delladecima tappa del Giro con la volata vittoriosa di Demare a Modena. Ancora secondo Viviani (è la terza volta in questa edizione della corsa rosa) davanti a Selig, Ewan e Nizzolo. Purtroppo una brutta caduta all'ultimo chilometro ha coinvolto numerosi attesi protagonisti della volata. Nulla di nuovo per quanto riguarda i possessori delle maglie e oggi... si replica (speriamo non con la caduta).

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Anche in questa tappa è sempre protagonista il piatto paesaggio della pianura Padana, senza neppure un GPM di facciata, giusto per muovere la speciale classifica, che conduce dall’Emilia-Romagna al Piemonte.

Carpi, in provincia di Modena, vivace città con diverse e molteplici attività industriali, artigianali e commerciali che con il tessile e la maglieria ha caratterizzato l’impetuoso sviluppo del “made in Italy” del settore dal 1950, ora trasformato con altre tendenze del settore.  E’ la più popolosa dopo il capoluogo, con notevoli edifici monumentali d’età rinascimentale che si affacciano su Piazza dei Martiri, la terza più estesa per dimensioni d’Italia. Fra questi il Palazzo del Pio, il nome deriva dall’antica signoria, sede dei principali musei della città, la Cattedrale di S. Maria Assunta, il teatro, il Palazzo Comunale e i caratteristici portici del Grano e le 52 arcate del Portico Lungo. L’epoca medievale è testimoniata da Piazzale Re Astolfo, centro cittadino fino ai primi anni del 1500, con la pregevole chiesa di S. Maria in Castello. La frazione di Fossoli, con la Fondazione omonima, ricorda il campo di concentramento e di deportazione, tristemente noto, della seconda guerra mondiale.

Fra i nativi di Carpi ci sono il patriota Ciro Menotti, affiliato alla Carboneria (1798-Modena 1831), don Zeno Saltini (Fossoli 1900-Grosseto 1981) fondatore della comunità di Nomadelfia, la regista e sceneggiatrice Liliana Cavani (1933), Alida Chelli (1943-Roma 2012), Rustichelli all’anagrafe, attrice e cantante, figlia del noto compositore di colonne sonore e direttore d’orchestra Carlo Rustichelli (1916-Roma 2004), il plurimedagliato Gregorio Paltrinieri (1994), campione olimpico di Rio de Janeiro 2016 e mondiale dei 1500 metri.

Carpi è stata arrivo di tappa nel 1998 con il successo del francese Laurent Roux che indossò pure la maglia rosa seppure per un solo giorno e nel 2008 con lo sprint vincente di Daniele Bennati davanti a Cavendish e Mc Ewen.
La Nicolò Biondo, storica società ciclistica, unitamente ad altre squadre di Carpi, hanno caratterizzato vari periodi dell’agonismo della zona, pure con corridori di gran nome.

Immediatamente dopo il via si passa nella provincia di Reggio Emilia, per Correggio, centro di riferimento della zona, con l’omonima Signoria che si sviluppò dal 1009 al 1635. La cinquecentesca Basilica di San Quirino, patrono della città, la chiesa di San Francesco, il Palazzo dei Principi, il teatro Bonifazio Asioli (1769-1832) dedicato al compositore di Correggio, sono gli edifici di maggiore significato nella bella struttura centrale. L’economia armonizza fertile agricoltura a iniziative manifatturiere di vario tipo.

Antonio Allegri (1489-1534), detto il Correggio, grande pittore del 1500, Henghel Gualdi (1924-2005), notissimo musicista jazz, Luciano Ligabue (1960), il “Liga”, cantautore e regista, Pier Vittorio Tondelli (1955-1991), scrittore e giornalista, il mitico marciatore Dorando Petri (1885-Sanremo 1942) i calciatori Salvatore Bagni e Daniele Adani, sono fra i molti personaggi nativi di qui.

Il G.P. Città di Rio Saliceto e Correggio, sostenuto dalla Navigare di patron Leo Brunetti, azienda sempre vicina al ciclismo in molteplici forme, è stato per una decina d’anni una corsa del calendario professionistico, soprattutto per velocisti.

La frazione di Massenzatico di Reggio Emilia segna l’entrata nella storica “città del tricolore”, con il centro urbano d’epoca cinque-settecentesca, il Teatro Municipale, la Basilica di San Prospero, il Duomo, il Palazzo del Comune e il Palazzo Ducale fra i motivi di maggiore interesse. La città ricorda il grande poeta Ludovico Ariosto (1474-Ferrara 1533), l’”apostolo del socialismo” Camillo Prampolini (1859-Milano 1930) e molti altri personaggi di vari settori della cultura, dello spettacolo come il cantautore e musicista “Zucchero” Adelmo Fornaciari (1955) e dello sport. Per il ciclismo e il Giro sono legati a Reggio Emilia Armando Cougnet, uno dei fondatori delle corse rosa, il giornalista e riferimento dello sport reggiano Guglielmo Fanticini e Giannetto Cimurri, sorta di capostipite dei massaggiatori. Vincitori di tappe concluse qui sono stati Alfredo Binda nel 1927, 1947 Lucino Maggini, 1966 Dino Zandegù, 1983 lo svedese Alf Segersall, nel 2011 Pietro Caucchioli infine il colombiano Ferdinando Gaviria nel 2017 oltre a varie partenze.

Dopo Cadè si giunge a Sant’Ilario d’Enza per passare poi nella provincia di Parma toccando lo storico capoluogo con i suoi simboli di primario valore artistico e monumentale. Un patrimonio alla cui realizzazione hanno concorso maestri di varie arti ed epoche, come il Duomo, il Battistero, la chiesa di San Giovanni Evangelista, il Teatro Regio con specifica, eccezionale tradizione operistica, il Museo Archeologico Nazionale, il Palazzo Ducale e la Certosa che ha dato il titolo al famoso romanzo di Stendhal. Valori che si accompagnano a vari altri, oltre alle notissime offerte eno-gastronomiche del territorio, apprezzate a livello mondiale.
Arturo Toscanini (1887-1857 New York), grande direttore d’orchestra, gli attori Franco Nero (1941) e Lino Ventura (1919-1987), i letterati e registi della famiglia Bertolucci e Alberto Bevilacqua (1934-2013), Vittorio Adorni (1937), primo riferimento per il ciclismo in una terra con molti altri corridori di valore, sono nati nella città ducale.

I vincitori di tappe della corsa rosa a Parma sono: 1921 Luigi Annoni, 1929 Domenico Piemontesi, 1948 Luciano Maggini, 1964 Vito Taccone, 1966 Vittorio Adorni, 1980 e 1983 Giuseppe Saronni, 2001 Ivan Quaranta e Alessandro Petacchi nel 2011.

Seguono Ponte Taro, con il monumentale ponte d’inizio 1800, Fidenza, importante centro industriale e agricolo, con il Duomo romanico e i caratteri medievali nel nucleo storico e passare quindi nella provincia di Piacenza, sempre attraversando vari centri nella pianura della via Emilia. Qui un ricordo è per Tarcisio Persegona, nativo della vicina Noceto, grande e munifico appassionato di ciclismo in varie diramazioni e pedalatore assiduo, scomparso a ottant’anni lo scorso novembre, titolare della Tre Colli, con sedi anche a Carrosio, nei pressi di Novi Ligure, traguardo di tappa.

Fiorenzuola d’Arda, con il complesso di S. Fiorenzo, è centro di grande tradizione ciclistica con l’attivo velodromo intitolato ad Attilio Pavesi (1910-2011), nato nella vicina Caorso, doppio oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1932, sia nella cronometro individuale, sia a squadre, stabilitosi in Argentina alla conclusione della carriera ma sempre vicino alla sua terra d’origine. L’intensa attività di base della pista trova il momento clou annuale con la Sei Giorni delle Rose, promossa da competenti e appassionati promotori della pista.

Dopo il passaggio da Cadeo, comune sparso con sede comunale a Roveleto, si giunge a Piacenza. E’ una città d’antica storia, in posizione strategica per comunicazioni, sulla riva destra del Po, che propone interessanti scorci con edifici nel caratteristico laterizio rosso. La Piazza Cavalli è al centro con il noto Palazzo Gotico del 1281, la chiesa di S. Francesco. Il Duomo, romanico-gotico, Sant’Antonino, San Savino, San Sisto e altri luoghi di culto si propongono, con la Galleria d’arte moderna Ricci-Oddi che ospita pregevoli opere d’arte moderna, il Palazzo Farnese e quello del Governatore che costituiscono importanti elementi monumentali e anche di storia cittadina.

Nati a Piacenza, fra vari personaggi, sono lo stilista di fama mondiale Giorgio Armani (1934) e Giorgia Bronzini (1983), plurititolata velocista su strada e in pista che ha appeso la bici al chiodo dopo una lunga e vincente carriera per salire subito in ammiraglia.
Si superano Rottofreno e Castel San Giovanni, comuni con varie attività agricole, industriali e commerciali, e passare quindi in Lombardia, provincia di Pavia, zona con conosciuta produzione vitivinicola dell’Oltrepò. C’è la deviazione per Pieve Porto Morone che ricorda il corridore Clemente Canepari, detto Anteo, (1886-S. Colombano al Lambro 1966), professionista per vent’anni, vincitore di una tappa al Giro d’Italia 1913, di un Giro dell’Emilia e Luigi Zuccotti (1942), oltre al calciatore Ambrogio Pelagalli (1940). Si giunge poi al comune del ricercato passaggio, motivo della deviazione, San Zenone Po, dove l’Olona confluisce nel Po. E qui il ricordo è per il grande giornalista e scrittore, un innovatore di primaria importanza nel settore, Gianni Brera (1919-Codogno 1992). Un nome che non ha bisogno certamente d’ulteriori illustrazioni. Il comune è pure la terra d’origine della famiglia di Gualtiero Marchesi, nome d’eccellenza della cultura culinaria italiana.

Dopo questo tributo di memoria si torna sulla via Emilia toccando Stradella, dove nel 1994 terminò la 16^ tappa del Giro vinta da Maximilian Sciandri. Segue Broni, dove sono nati Paolo Baffi (1911-Roma 1989), economista, Giuseppe Mangiarotti (1883-Bergamo 1970), capostipite di una famiglia di grandi schermidori, Giorgio Soavi (1923-Milano 2008), scrittore, poeta e giornalista e Tiziano Sclavi (1953) scrittore e fumettista creatore di Dylan Dog, si prosegue per Casteggio, con il nucleo medievale su un poggio con la chiesa di S. Pietro Apostolo e dove, nel 222 a.C. si combatté una battaglia fra Romani e Gallo Insubri. La Broni-Casteggio, penultima tappa a cronometro del Giro 1991, anticipatrice delle tappe del vino di anni recenti, registrò il successo di Franco Chioccioli precedendo di 52” Gianni Bugno: Coppino mise così il suo sigillo ad una fantastica corsa rosa.

Voghera, importante comune con la Collegiata di San Lorenzo, il Duomo e il Castello Visconteo, centro con diffuse attività, luogo natale di Alberto Arbasino (1930), scrittore e saggista, Valentino Garavani (1932), notissimo stilista, Giuseppe Turani (1941) giornalista e scrittore, Sandro Bolchi (1924-Roma 2005), noto regista, Pino Calvi (1930-1989) musicista e popolare direttore d’orchestra e della famiglia Maserati, con sette fratelli e il quarto, Alfieri (1887-Bologna 1932) che fondò a Bologna, nel 1914, l’omonimo e celebre marchio automobilistico. La tappa La Spezia-Voghera del Giro 1979 fu vinta dallo svedese Bernt Johansson.

Passaggio in Piemonte, basso Piemonte, in provincia d’Alessandria per Pontecurone, dove è nato san Luigi Orione (1872-Sanremo1940), fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza.

Tortona, costituisce un importante punto nodale di comunicazioni già dal tempo che era la Derthona Julia dei romani. Si stende dalla piccola altura del Castello fino al centro cittadino con il Palazzo Guidobono e torre del 15^ secolo che ospitano il museo civico, il Duomo, la chiesa di Santa Maria Canale, la Madonna della Guardia con la statua dorata visibile a notevole distanza, sono gli elementi di connotazione architettonica della città, con varie attività industriali e commerciali, e nei dintorni sviluppata agricoltura, vinicola in particolare sui colli tortonesi circostanti.

Il ciclismo mantiene sempre viva passione in questa “terra dei campionissimi” nel finale di tappa. Tortona ricorda Giovanni Cuniolo (1884-1955), detto “Manina” dall’appellativo di un ramo di famiglia, professionista dal 1904 al 1913, poi imprenditore di successo. Anche Luigi Malabrocca (1920-2006), popolare “maglia nera” del Giro, è nato qui dove il Veloce Club Tortonese 1887 Serse Coppi prosegue in varie iniziative con assiduo impegno di veri appassionati delle due ruote d’ogni tempo.

Il danese Jesper Skibby ha qui vinto la tappa con partenza da Meda del 1989 mentre, nel 2017, nella Reggio Emilia-Tortona, frazione assai simile a questa di oggi, il successo in volata di gruppo fu di Fernando Gaviria. Sono nati a Tortona mons. Lorenzo Perosi (1872-Roma 1956), compositore di musica sacra e Alessandro Cattelan (1980), conduttore e autore televisivo e radiofonico.

Superata Rivalta Scrivia, frazione di Tortona, con l’antica abbazia cistercense di S. Maria, si trova Pozzolo Formigaro con un notevole castello medievale e quindi Novi Ligure, con l’aggettivo “ligure” che ricorda l’appartenenza della città allo stato genovese dal 1447 al 1815. E’ situata in strategica posizione geografica, prossima ai primi rilievi appenninici e, nella storia, ha sempre rappresentato l’importante crocevia fra Genova e la pianura padana. Sono numerosi i palazzi di nobili famiglie genovesi costruiti nel 17^ e 18^ secolo e, fra questi, di specifico pregio sono il Palazzo delle Piane che si affaccia sull’omonima piazza, la più importante, del centro storico con la chiesa Collegiata e Palazzo Negroni. Di rilievo è S. Maria Maddalena con la rappresentazione del Calvario con ventuno statue di legno e altri lavori della seconda metà del 1500, oltre a diversi motivi e luoghi di valore artistico e culturale.

La città ha vissuto un notevole sviluppo industriale, in molteplici settori, con varie fasi storiche, talvolta altalenanti, quali il settore agroalimentare, dolciario, farmaceutico, metal- siderurgico e dei servizi logistici. Il popolare attore Claudio Bisio (1957) è nativo di qui.

Il ciclismo è intimamente legato alla città, vincolo rafforzato dal Museo dei Campionissimi, che ricorda Fausto Coppi (Castellania 1919-Tortona 1960) e Costante Girardengo (1893-Cassano Spinola 1978), ricco di motivi d’interesse storico e documentale. Filo d’unione fra Coppi e Girardengo è stato il novese Biagio Cavanna (1893-1961), dapprima corridore, coetaneo e amico di Girardengo, poi – colpito da cecità – massaggiatore e guida ascoltata, non solo in funzione tecnica, di Coppi e di tantissimi altri corridori cresciuti alla SIOF di Pozzolo Formigaro, prima, spartana, scuola formativa di ciclismo frequentata da giovani pedalatori che ambivano al professionismo. Era il suocero di Ettore Milano che aveva sposato la figlia Ada e, con Andrea “Sandrino” Carrea, formava la coppia dei “fedelissimi” di Coppi. E’ storia ricca di molte storie, patrimonio dell’epoca d’oro della bicicletta, che la corsa rosa onora con l’arrivo a Novi Ligure, ultima dimora del grande Fausto Coppi, nel centenario della nascita. E con lui onora gli interpreti e i luoghi di un “grande ciclismo”. A Novi Ligure ci sono già arrivate tre tappe della massima corsa rosa: nel 1965 vinse Danilo Grassi battendo in volata Dino Zandegù, nel 1978, era la 1^ tappa, altro sprint di gruppo vinto dal belga Rik Van Linden mentre nel 2010 prevalse il francese Jerome Pineau.

Nativo di Novi Ligure è Mario Ferretti (1917-Guatemala 1977), giornalista, celebre radiocronista passato alla storia per l’inizio della radiocronaca della Cuneo-Pinerolo 1949 con “Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. Anche suo figlio Claudio (Roma 1943) è una voce e figura importante dello sport, e non solo, in Rai, testimone e raccontatore in diretta dalla moto (la tv diffondeva solo una sintesi registrata nella serata in quegli anni d’austerity) della scalata Bertoglio-Galdos, in lotta per la maglia rosa, testa a testa, nella tappa conclusiva del Giro 1975 in cima allo Stelvio, dal versante dell’Alto Adige.

da Tv Roadbook

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