Ogni anno, per loro, c'è una data più importante delle altre. Non si tratta di compleanni, né del Natale e neppure di San Valentino, anche se l'amore, in qualche modo c'entra. Per 32 cicloamatori italiani, segnato in rosso sul calendario c'è solo il giorno della Granfondo Gimondi Bianchi, che si avvicina a grandi pedalate anche quest'anno. L'appuntamento è ormai imminente, domenica 6 maggio i "Puntuali" si ritroveranno per la 22ma volta sul rettilineo di partenza a Bergamo, con l'obiettivo di complimentarsi reciprocamente - come in tutte le precedenti edizioni - anche all'arrivo.
Una sfida nella sfida. Un record da portare avanti con onore. Una fedeltà preziosa che il comitato organizzatore premia ancora una volta: a questi aficionados della Gimondi spetta infatti un posto di riguardo nella prima griglia. "La Gimondi è una vera e propria festa di primavera, un'altra primavera per sognare ancora, parafrasando Ivano Fossati" spiega Roberto Giustacchini, classe 1948. Una stagione verde in cui sentirsi sempre giovani: "Gli anni passano, ne ho quasi 78 - aggiunge Romano Capitanio, il decano dei puntuali - e la Gimondi è diventata un faro che mi dice tante cose: che sto bene, che sono vivo, profondamente vivo, e che posso andare avanti".
Ognuno ha la sua storia, ognuno uno strappo, una curva, uno scorcio dove rinverdire i ricordi. "I due punti che mi inorgogliscono sono a Brembilla, alla deviazione Medio/Lungo, e a Costa Imagna dove il morale ti spinge fino a Bergamo" racconta Giancarlo Perniceni, altra presenza storica della Granfondo. Per Simone Beniamino Strada è impagabile il panorama che offre la salita verso Selvino, Cesare Polimeno non vede l'ora di ripercorrere "gli ultimi chilometri a tutta verso l'arrivo".
Fabio Parati
Innamorato del Selvino anche Giuseppe Roncalli, classe 1951, che ricorda con particolare enfasi l'edizione 2011 "con un clima epico: pioggia e vento gelido. E' stata una grande soddisfazione portare a termine la gara". "Ogni edizione porta con sé tante emozioni - racconta Stefano Testa, classe 1969 - ma ricordo quella del 2005, quando nella discesa del Selvino pedalava davanti a me un certo Eddy Merckx... e che pedalare!".
Disputare la Granfondo vuol dire talvolta rinunciare a qualcosa, da un matrimonio in famiglia (come accaduto a Roberto Gabriele Occa) alla visita di Papa Giovanni Paolo II a Como nel maggio 1996 (Giulio Gridavilla), da un viaggio premio di lavoro (Romano Capitanio) alle ore di sonno mattutino, da dedicare agli allenamenti (Stefano Testa). Il gioco, però, vale la candela anche perché ad attendere tutti - Puntuali e non - c'è Felice Gimondi, autentica icona del ciclismo, "un grandissimo campione che ha portato in alto il nome di Bergamo in tutto il mondo", come lo definisce un altro dei 32 fedelissimi, Simone Morandi. "Felice Gimondi è la mia infanzia - confida Fabio Parati -. Ricordo che da piccolo, con la bicicletta da donna di mia mamma simulavo alcune gare ciclistiche sognando di essere lui".
Questi i 32 Puntuali in gara: Luciano Acerbis, Massimo Adobati, Fabio Baggi, Pietro Bergamelli, Stefano Bettoni, Paolo Calabresi, Romano Capitanio, Ivano Carsana, Fabrizio Colombo, Ruggero Duzioni, Giancarlo Gaspani, Roberto Giustacchini, Giulio Gridavilla, Lavinio Invernizzi, Simone Morandi, Gianfranco Morganti, Natale Nava, Roberto G. Occa, Ezio Omboni, Fabio Parati, Fabio Perego, Giancarlo Perniceni, Stefano Pesenti, Cesare Polimeno, Lino Pologna, Giuseppe Roncalli, Romano Sala, Danio Sangalli, Simone Strada, Stefano Testa, Gianluigi Valesini, Daniele Zanzottera.
Come da apprezzata tradizione, la GF Gimondi Bianchi 2018 “Remembering the Vuelta” si correrà sui tre percorsi classici, “corto”, “medio” e “lungo” (89,4 km, 128,8 km, 162,1 km), personalmente disegnati da Felice Gimondi e amati da ciclisti di ogni livello ed età.