Un Fiat Doblò. Bianco. Carico di libri. Che va e viene, che porta e riporta, che mostra e illustra, che presta e restituisce.
E’ il Bibliobus. Creatura del Sistema bibliotecario romano, composto dalle biblioteche di Anguillara, Bracciano, Campagnano Romano, Cerveteri, Formello, Ladispoli, Manziana, Mazzano, Santa Marinella e Trevignano, da oggi fino alla fine di aprile grazie all’associazione Ti con Zero raggiungerà scuole e mercati, piazze e feste con il suo bagaglio culturale. Romanzi e saggi, classici e novità, per bambini e per ragazzi. Prima destinazione: Manziana.
Il Bibliobus è un pifferaio magico, è un carro alato, è un vento parlante. Erano tre anni che se ne stava parcheggiato, senza più benzina e metano, senza più permessi e programmi, senza più il suo pubblico di piccoli lettori. Erano tre anni che aveva perduto la parola: più muto, ormai, che silenzioso. Ma oggi finalmente si accenderà con “La filastrocca del gregario” (Gianni Rodari), “corridore proletario, che ai campioni di mestiere deve far da cameriere”. Sgommerà con Zugalà (“Il ciclista illuminato” di Roberto Piumini), che “pedala, pedala, si staccò dal gruppo: però non in avanti, direzione della vittoria, ma indietro. Pedalava chiuso, chino, mettendo tutta la sua forza: ma era poca”. E volerà con Gianni Tognolini (“Rima rimani”): “Apro la bocca e dico la rima, ride il silenzio che c’era prima, tutte le cose mi siedono intorno, per aspettare la fine del giorno”.
I libri sono viaggi di parole, sono percorsi fra virgole e virgolette, sono itinerari umani. I libri sono nuvole di punteggiatura, illuminanti, scintillanti, brillanti. I libri possono avere le due ruote di una bicicletta, le tre di un triciclo, e adesso anche le quattro del Bibliobus. E i libri sono tutti musicali: hanno un’orchestra di storie e un coro di autori, e così la carta canta. Oggi il Bibliobus regalerà note e accordi.
Marco Pastonesi