Nasce ufficialmente un gioiello: è la The One firmata da Mario Cipollini. Questa splendida bicicletta è stata presentata questa sera nei fastosi saloni del Byblos Art Hotel Villa Amistà, alle porte di Verona.
Una presentazione in grande stile per quello che è un vero gioiello di tecnologia.
«Un concentrato d'esperienza e tecnologia: questa è The One. Partendo dal vecchio RB1K, il nostro team di tecnici ha lavorato all'ottimizzazione di forme, laminazioni, rigidità, peso e performance » spiega Diego Caccia, direttore commerciale di MCipollini.
E ancora: «Il peso del telaio è sceso a 950 grammi per la taglia M, 120 grammi in meno rispetto al modello precedente, un vero peso piuma nel segmento bici. La nuova tecnologia di resinatura, insieme alla laminazione e alle nuove forme di forcella e carro posteriore hanno incrementato del 20% la rigidità complessiva del telaio. Le geometrie sono racing, per un prodotto destinato ad un pubblico che non cerca compromessi: il nuovo tubo sterzo, più alto di 2 centimetri, permette l'alloggiamento di due nuove differenti tipi di cover, una da 0 cm d'altezza, l'altra da + 1,8 cm. Queste permettono di trovare il settaggio ideale, eliminare gli antiestetici spessori distanziali e mantenere un design pulito e minimale. The One introduce nuove soluzioni tecniche ed estetiche: l'utilizzo dei più potenti e sicuri freni Direct Mount, un reggisella aero regolabile in altezza con Clamp a scomparsa e la possibilità di personalizzare la colorazione sulla Piattaforma MY Cipollini».
Infine una promessa: «Nei prossimi giorni entreremo nel dettaglio per spiegare anche i particolari meno visibili al primo sguardo ma che contribuiscono senza dubbio a rendere The One un concentrato di tecnologia e arte, assolutamente ineguagliata nella sua unicità».
Ed ecco la parola a SuperMario Cipollini: «Tutto questo progetto nasce nel momento in cui smetto di correre. Non ho più obblighi sponsorizzativi e quindi mi faccio regalare delle biciclette, le provo tutte ma nessuna mi convince. Così parto da Lucca e vado ad incontrare un signore che si chiama Federico Zecchetto, che qualche anno prima mi voleva sponsorizzare, e che sposa l'idea di affrontare una nuova sfida. Ecco, questo è il frutto del nostro sogno».
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«Mi piacerebbe vedere tutti i nostri ragazzi più forti correre in giro per il mondo con la maglia di una squadra italiana. È un sogno. Il mondiale? In qualche mondo bisogna subito isolare Sagan, altrimenti è la fine».
Presente al vernissage anche Elia Viviani: «Sono qui perché sono testimonial DMT, sono scarpe che uso ufficialmente fin da quando correvo tra gli allievi, ma le indossavo ancora prima, da giovanissimo. Lavoro allo sviluppo delle scarpe da tre stagioni, vado per la quarta. Il mondiale? Sto cercando di gestire le mie forze per arrivare al meglio alla sfida di Bergen».
a cura della redazione di tuttobicitech