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SABATO NELLA MARCA TREVIGIANA LA «GARA DELLE ECCELLENZE»
di Sandro Bolognini | 20/08/2025 | 08:10

Si chiama la “Gara delle Eccellenze”, perché attraversa luoghi rinomati e zone della provincia di Treviso. La manifestazione si svolge sabato 23 agosto. Si passa dalle ville dei nobili di un tempo, si va a “trovare” il mitico maestro d’arte Antonio Canova che ha eseguito i gessi famosi in tutto il mondo. Si passa per il Piave, fiume sacro alla Patria, prima di inoltrarsi nella zona Unesco dove ci sono le colline pregiate del Prosecco Docg. È la novità del calendario della Provincia di Treviso che vale anche per il campionato provinciale under 23 ed élite.

La gara - voluta dell’ex sindaco di Morgano Daniele Rostirolla che ha preso contatto con l’organizzazione Adriano Zambon in occasione dell’arrivo della tappa del Giro del Veneto 2024 - parte da Badoere di Morgano, dalla rotonda, famoso per il Premio Rotonda che anche il nostro direttore Pier Augusto Stagi ha ricevuto nel 2022. Si sconfina in provincia di Padova a Levada, Silvelle (località resa famosa per il ciclocross da Armando Zamprogna dove si faceva l’internazionale e vennero organizzati diversi campionati nazionali), Piombino Dese, dove si trova villa Cornaro. E si ritorna nel Trevigiano attraversando Resana, Cavasagra eseguita da Francesco Maria Preti intorno al 1770 per Pietro Corner, Fossalunga, Vedelago, Fanzolo dove si trova Villa Emo, realizzata da Andrea Palladio. 

Dopo 43 chilometri c’è un tratto di strada sterrata di 750 metri in località Caravaggio dove si passa al Santuario della Madonna dei Miracoli. La corsa transita per Posmon, si attraversa Montebelluna, patria dello Sportsystem. Si imbocca la salita con pendenze lievi di Mercato Vecchio, gran premio della montagna di terza categoria. Una volta finita la rampa si va per Caerano San Marco, Cornuda, Maser (patria di due calzaturifici Sidi e Gaerne e di villa Barbaro costruita da Andrea Palladio) e si imbocca la salita del Mostacin, tre chilometri e mezzo di cui l’ultimo tratto è particolarmente che s’impenna verso il cielo: vale il gran premio della montagna di prima categoria. Qui probabilmente si decide la gara. Quindi si prende la discesa tortuosa di La Valle, Casonetto, Castelcucco, Possagno salita del Tempio, nel tratto contrario al percorso del Giro d’Italia nella tappa Fiume Veneto-Asiago.

Si passa per il centro di Possagno, dove c’è la gypsoteca delle opere di Antonio Canova  Cavaso del Tomba, Pederobba, dove si trova il sacrario dei militari francesi della Grande Guerra, Curogna, Onigo, Cornuda e Covolo. Si passa il Piave sul Ponte Vidor e ci si inoltra nel territorio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene del Patrimonio Mondiale Unesco come paesaggio culturale, dove l’opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico con le coltivazioni del Prosecco Docg. Passando da Bigolino, si raggiunge Valdobbiadene al chilometro di gara 106: il Giro d’Italia è arrivato tre volte: 2009 con la vittoria di Alessandro Petacchi; 2015 arrivo della cronometro individuale con vittoria di Vasil' Kiryienka con partenza da Treviso, nel 2020 con l’arrivo della cronometro individuale vinta da Filippo Ganna.

Quindi nel finale bisognerà affrontare un circuito di 25 chilometri per due volte. Si passa per Valdobbiadene sotto l’arrivo e si prosegue per San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e si affronta il Combai dalla parte di Guia dove è situato il primo gran premio della montagna.

Si va verso il traguardo dalla Fontana del Ciclista, imboccando via Canal (che invece si fa in salita più volte al Trofeo Piva), Col San Martino, Colbertaldo, San Giovanni, Bigolino, Valdobbiadene dove alla fine del secondo giro c’è l’arrivo dopo a 156 chilometri.

La manifestazione è di livello nazionale - sostiene il presidente provinciale di Treviso Giorgio Dal Bò - per dare la possibilità a tutti di partecipare, il Comitato Provinciale di Treviso offre l’opportunità di formare una squadra mista (minimo quattro atleti), composta da ragazzi appartenenti a società non già iscritte alla gara. Vogliamo dare spazio a tutti gli atleti che desiderano mettersi in gioco particolare e ci auguriamo di vedere in azione anche alcuni giovani del settore fuoristrada. Il comitato di Treviso vuole valorizzare le società che organizzano le manifestazioni per la prima volta. Come al Trittico Rosa della Marca Trevigiana che assegna i titoli della Marca delle donne delle categorie giovanili la settimana prossima a Mosnigo di Moriago della Battaglia. Un sentito grazie ad Adriano Zambon (che organizzerà anche il Giro del Veneto dal 12 al 14 settembre, ndr) per il suo impegno nell’organizzazione dell’evento”.

Alla gara partecipano tutte le migliori formazioni del panorama dilettantistico e Team Continental d’Italia e due squadre straniere: Beltrami, Team Technipes #inEmiliaRomagna, Team Gragnano, Uc Trevigiani Energiapura Marchiol e Sc Padovani Polo Cherry Bank, General Store, Sissio Team e via dicendo.

Sono tante le corse per dilettanti che non sono più organizzate negli anni nella patria del ciclismo. Prima di tutto il Trofeo Gianfranco Bianchin, che tra l’altro nel 1979 ha assegnato il titolo italiano dilettanti a Giuseppe Petito ed ha visto vincere nel 2018 Tadej Pogačar. Inoltre hanno trionfato Martinelli, Favero, Moro, Claudio Argentin, Moroni, Condolo, Luigi e Giorgio Furlan, Finco, Guerini, Bertolini, Checchin, Figueras, Giordani, Caruso, Visconti, Sbaragli e Mozzato, che sono passati professionisti. Dopodiché c’è stato l’epilogo anche per due corse nella città di Treviso: il Memorial Fregonese e Bevilacqua. C’è stato l’addio al Città di Conegliano (che due anni fa ospitò l’epilogo del Giro del Veneto), che si svolgeva a Scomigo nel paese di Teofilo Sanson, la Montebelluna-Pianezze, vinta nel 1976 da Mario Beccia, e i circuiti di Paderno, Mareno e Pianzano che facevano da anteprima alla Popolarissima di Treviso. Poi la corsa a Caerano San Marco in onore di Danilo Furlan sponsor dell’Mg Boys, Roncadelle, Bibano, Negrisia e Pralongo di Monastier. Sono state riconvertite la gara a Castelcucco (giovanissimi), Arcade (donne) e Cimetta di Codognè (juniores). 

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