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GRAN PREMIO CAPODARCO. L'EREDITÀ DI GAETANO GAZZOLI VIVE: SARANNO 36 LE SQUADRE AL VIA
di comunicato stampa | 23/07/2025 | 08:04

Il Gran Premio Capodarco – Comunità di Capodarco – Corsa per la Solidarietà guarda all’imminente edizione numero 53 del prossimo 16 agosto con un velo di tristezza nel cuore.

Non ci sarà Gaetano Gazzoli, anima e fondatore di questa gara che, come sempre, consacra i corridori pronti per il grande salto nel professionismo, oltre ad essere una vetrina dello sport e del territorio di tutte le Marche. L’assenza di Gaetano, nel mondo del ciclismo e non solo, si fa sentire ancora come un cielo senza stelle, stavolta meno luminoso a quasi due mesi dalla sua scomparsa.

Gaetano Gazzoli è stato una figura centrale nell’organizzazione di questa importante manifestazione, una persona che ha dedicato tempo, passione ed energie alla causa dello sport, del territorio e della solidarietà, insieme a un altro personaggio di spicco della comunità di Capodarco: don Franco Monterubbianesi, venuto a mancare qualche giorno prima di Gazzoli.

Dal padre Gaetano, l’eredità del Gran Premio Capodarco continua grazie al figlio Simone Gazzoli e con lui anche Adriano Spinozzi, tra i principali capofila del Gruppo Ciclistico Capodarco – Comunità di Capodarco. Obiettivo dare sempre più lustro all’unico appuntamento ciclistico internazionale delle Marche dedicato alla categoria dilettanti under 23 condividendo ogni sforzo con la Regione Marche, la Provincia e il Comune di Fermo, insieme a un vasto pool di sponsor e sostenitori.

Sono 36 le squadre al via, di cui 23 italiane e 13 straniere tra club e rappresentative nazionali, dopo un’attenta scrematura tra le 58 squadre che, inizialmente, avevano fatto richiesta di partecipazione.

In occasione della presentazione avvenuta ad Ancona presso il Palazzo della Regione Marche, il Gruppo Ciclistico Capodarco – Comunità di Capodarco è stato insignito del massimo riconoscimento conferito dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche: un encomio ufficiale che valorizza l’impegno, la dedizione e i valori sportivi e culturali di questa prestigiosa corsa che ha saputo esprimere in tanti anni grazie proprio a Gaetano Gazzoli.

Il nome di Capodarco è legato a quello di Fabio Casartelli che vinse nel 1991 e un anno dopo tornò da vincitore uscente sfoggiando la maglia di campione olimpico da poco conquistata a Barcellona.

Come lo scorso anno riconfermata la partenza agonistica (alle 13:30) sul lungomare di Porto San Giorgio  dopo il trasferimento turistico da Capodarco dinanzi il Monumento Casartelli. A seguire la consueta passerella veloce sul lungomare tra Porto San Giorgio e Lido di Fermo con i quattro giri e le volate per i traguardi volanti, prima di affrontare la parte più esigente del tracciato con l’ascesa di Capodarco a scremare in valori in campo per ben otto volte (sei passaggi davanti al Monumento Casartelli e due sullo strappo al 18% dentro il borgo, arrivo compreso) con l’assegnazione dei gran premi della montagna.

La mattina, nell’ormai celebre circuito del Grappolo d’Oro, andrà in scena la consueta gara per gli amatori, il prologo perfetto per un 16 agosto che promette grandi emozioni, sport di alto livello e solidarietà.

Edoardo D’Alascio, Prefetto di Fermo: “Capodarco è una gara che incarna il valore della solidarietà, un evento in cui questa parola non è solo un concetto astratto, ma si tocca con mano. C’è una forte empatia, che va oltre i confini locali e arriva anche a chi non è originario di Fermo. A Capodarco si vive quotidianamente l’attenzione e la cura verso le persone più fragili e bisognose. Questa manifestazione unisce la passione per uno sport nobile come il ciclismo alla figura di un uomo straordinario, ovvero Gaetano Gazzoli che ha dedicato la sua vita a questo territorio e a questi valori, con una profonda dedizione”.

Marco Marinangeli, consigliere della Regione Marche: “Un doveroso omaggio va a Gaetano Gazzoli che ha dedicato passione, competenza e cuore a uno sport che ha amato profondamente e al territorio che ha sempre considerato casa sua. Gaetano è stato un punto di riferimento per il ciclismo italiano. Da qui sono passati alcuni tra i migliori protagonisti di questo sport che hanno reso celebre non solo la corsa ma tutto il territorio”.

Andrea Putzu, Consigliere della Regione Marche: “Ci manca tanto la figura di Gaetano Gazzoli, il vero simbolo di questa manifestazione. Con la sua passione, la sua dedizione e la sua visione, ha saputo costruire qualcosa di unico.  È stato lui a far conoscere il nostro territorio oltre i confini locali, portando il nome di Capodarco e delle Marche in alto nel mondo del ciclismo”.

Dino Latini, Presidente del Consiglio della Regione Marche: “Seguo il Gran Premio di Capodarco fin dal 1981 e ho visto con i miei occhi questa straordinaria crescita da una piccola corsa locale a una perla del ciclismo internazionale. Oggi è molto più di una gara ciclistica. È passione, è storia, è identità del nostro territorio. Capodarco rappresenta un vero e proprio patrimonio, non solo sportivo ma anche sociale. E come tale va protetto, valorizzato e tramandato alle nuove generazioni, perché è una di quelle realtà che fa onore allo sport e alla comunità che lo sostiene”.

Fabio Senzacqua, Vice Sindaco e Assessore allo sport per il Comune di Porto San Giorgio: “Siamo riusciti a riportare la partenza del Gran Premio Capodarco sul lungomare di Porto San Giorgio nel 2024 e lo faremo anche quest’anno con grande orgoglio. Io e Gaetano ci siamo conosciuti più di venti anni fa quando ero assessore al Comune di Rapagnano. Da allora è nata una stima, una collaborazione e soprattutto un’amicizia sincera. Questo momento è per tutti noi motivo di ricordo affettuoso verso una persona che ha dato tanto allo sport e al territorio. L’eredità di Gaetano vive in iniziative come questa che unisce sport, comunità e solidarietà.”

Paolo Calcinaro, Sindaco di Fermo: “Sarà comunque una festa, anche senza la presenza del mitico Gaetano Gazzoli. Una figura leggendaria non solo per il movimento ciclistico, ma per l’intera comunità di Fermo e di Capodarco. Gaetano non è più tra noi fisicamente, ma la sua passione, il suo impegno e l’amore sincero per lo sport e per il nostro territorio continuano a vivere attraverso questa manifestazione che lui ha costruito e reso unica”.

Alberto Maria Scarfini, Assessore allo sport per il Comune di Fermo: “Questa corsa è la creatura di una persona straordinaria. È la corsa del nostro territorio, simbolo di sport, crescita e solidarietà. Grazie infinite Gaetano, un ringraziamento va anche alla Regione Marche, che continua a sostenere questa importante manifestazione. Un pensiero affettuoso va anche a don Franco Monterubbianesi, una figura centrale per la comunità di Capodarco e per il legame profondo che ha sempre avuto con il territorio e con i suoi valori”.

Annalisa Cerretani, Assessore al turismo per il Comune di Fermo: “Gaetano aveva una dote speciale, quella di unire le persone. Per lui l’importante era che tutti lavorassero insieme per il bene del Gran Premio Capodarco e del nostro territorio. Questa manifestazione è molto più di una gara ciclistica, è un punto di riferimento per lo sport e un potente strumento di promozione turistica per l’intera provincia e per la Regione Marche”.

Fabio Luna, Presidente del Comitato Regionale CONI Marche: “Capodarco è un evento unico e inimitabile. Gaetano Gazzoli come organizzatore lo era ancora di più. Una persona straordinaria, capace di trasformare una grande passione in un'eredità sportiva e umana senza eguali. Gaetano è stato uno dei dirigenti che ha fatto grande lo sport, non solo nelle Marche, ma in tutta Italia. La sua dedizione, la sua visione e il suo impegno hanno lasciato un segno indelebile. Tutto il mondo dello sport lo ricorderà con affetto e riconoscenza, perché uomini come lui non si dimenticano. Il suo spirito continua a pedalare con noi”.

Lino Secchi, Presidente Onorario del Comitato Regionale FCI Marche: “Gaetano Gazzoli è stato non solo un grande organizzatore e inventore del Gran Premio Capodarco, ma anche una figura umana ricca di spunti, aneddoti e storie che lo hanno reso unico nel panorama dello sport e non solo. Oggi Simone Gazzoli e Adriano Spinozzi raccolgono un’eredità importante, Ma non saranno soli, come forse potrebbero pensare. E loro lo sanno bene. Oggi il Gran Premio Capodarco è una gara conosciutissima in tutto il mondo”.

Massimo Romanelli, Presidente del Comitato Regionale FCI Marche: “Il Gran Premio Capodarco ha una visibilità impattante, negli anni è cresciuto seguendo un modello tipicamente marchigiano fatto di impegno, concretezza e spirito imprenditoriale. Costruire e mantenere una macchina organizzativa così efficiente non è stato facile con tutte le difficoltà che sta attraversando il ciclismo allo stato attuale. È un impegno considerevole che richiede dedizione, professionalità e lungimiranza. Gaetano Gazzoli è stato un visionario, nonché il primo a intuire l’importanza di dare visibilità a questa manifestazione, a fare in modo che il Gran Premio Capodarco non fosse solo una gara locale, ma un evento conosciuto in tutta Italia e oltre, fino a fargli toccare una dimensione internazionale che oggi lo contraddistingue”.

Simone Gazzoli, responsabile dell'organizzazione: “Presentare questa edizione senza mio padre è un’emozione profonda, particolare, difficile da descrivere. Lui era il vero “tuttofare” di questo evento come organizzatore, anima e motore. Adesso lo sto scoprendo sulla mia pelle, girando tra gli sponsor, parlando con le istituzioni e con tutti gli amici dell’ambiente ciclistico. In questi mesi ho percepito quanto fosse stimato e rispettato ovunque. Questo mi dà forza e responsabilità, farò di tutto per portare il Gran Premio Capodarco sempre più in alto, ai massimi livelli insieme ad Adriano Spinozzi. Un grazie sincero va agli sponsor, alla Regione Marche e al Comune di Fermo che, insieme a noi, tengono viva questa realtà. Mio padre pensava prima di tutto al territorio e alla passione per il ciclismo. C’è anche una sua volontà che mi ha confidato quando era ancora in vita. Voleva inserire un tratto di strada brecciata nel finale della corsa, per aggiungere un tocco di originalità. Su questo dettaglio ci stiamo lavorando e speriamo di poterlo realizzare già dal prossimo anno, in suo onore”.

Adriano Spinozzi, altro factotum dell’organizzazione: “Gaetano non va dimenticato. Per me è stato molto più di un maestro, un secondo padre. L’ho conosciuto a 14 anni e già stavo a casa sua. È stato lui a farmi iniziare a correre in bicicletta, a credere in me fin da ragazzo. Poi, a 28 anni, quando ho chiuso la carriera agonistica, mi ha aperto le porte della Comunità di Capodarco, permettendomi di costruire la mia vita lavorativa. Sono stato il suo uomo di fiducia, il suo braccio destro. Ci sentivamo tre volte al giorno, sempre per parlare della corsa, per tirare fuori qualcosa di innovativo e per seguire insieme ogni dettaglio organizzativo e tecnico. Abbiamo costruito servizi di alto livello, professionali, pensati per fare grande questa manifestazione. Oggi, insieme a Simone Gazzoli, condividiamo il peso di portare avanti una macchina organizzativa che richiede tanto impegno, a livello umano, morale e organizzativo. Nonostante tutto, andiamo avanti. E anzi, quest’anno possiamo contare su qualche squadra internazionale in più rispetto alle edizioni precedenti, grazie allo spostamento del Tour de l’Avenir alla fine di agosto, che ha permesso di avere quest’anno atleti e team di alto livello tra cui il fresco vincitore del Giro Next Gen Jakob Omrzel, sloveno in forza alla Bahrain Victorius Development”.

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